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Cronaca

Roma | Sgombera dalle forze dell’ordine la cittadella dello spaccio

La “cittadella della droga” è stata sgomberata. Il nuovo centro dello spaccio e del degrado, descritto una settimana fa da Dossier, è stato preso d’assalto stamattina dalle forze dell’ordine. Polizia locale, polizia di Stato e carabinieri sono intervenuti presso le ex officine Romanazzi, a Tor Cervara, nella periferia di Roma. Lo sgombero è stato autorizzato durante un comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica in Prefettura. L’operazione include anche la messa in sicurezza e il ritorno alla società Indestate Srl, proprietaria del sito industriale dismesso ex officine ‘Romanazzi’.

Là, in quella comunità di via di Tor Cervara, vivevano accampate, tra residenze fisse e temporanee, almeno un centinaio di persone. All’ora dello sgombero, questa mattina, ne sono state trovate 52, tutte di origine sub-sahariana, poi condotte nell’ufficio immigrazione di Tor Sapienza per l’identificazione. Sono africani, provenienti dalle occupazioni di via Raffaele Costi, dall’ex Penicillina e dal “ghetto della droga” di via Cesare Tallone, liberato lo scorso anno. Queste occupazioni sono vicine l’una all’altra e hanno attirato l’attenzione dei media più volte.

Nel settembre 2023, proprio in via Tallone, un nigeriano di 24 anni fu ucciso da un colpo di pistola e trasportato in un carrello della spesa nella vicina via Raffaele Costi.

Le officine Romanazzi un tempo rappresentavano un’eccellenza nella Capitale. La famiglia Romanazzi, originaria della Puglia, iniziò con piccole officine per la costruzione di carrozze negli anni ’00. Nel corso degli anni, la produzione passò al settore degli autoveicoli industriali. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, la sede fu trasferita a Roma, dove la produzione e la direzione dell’azienda trovarono collocazione tra via Tiburtina e via di Tor Cervara, vicino alla fabbrica di penicillina. I fratelli Benedetto e Paolo Romanazzi fecero affari a Roma, mentre gli altri due fratelli continuarono la produzione a Bari. Durante il boom economico, la Romanazzi aprì altre sedi e collaborò con la Fiat, ma successivamente declinò fino al fallimento.

L’area delle officine, dismesse nel tempo, fu parzialmente riutilizzata per altri servizi. Sebbene fosse stato ipotizzato il recupero dell’area, incluso il progetto di costruire una sede di Poste Italiane, questo non si concretizzò completamente. Il rudere, abbandonato, fu occupato fino alla situazione attuale, pronta per una nuova vita.

Calabria

Villa San Giovanni (RC) | Tragico Incidente sulla ss18: Andrea Aricò perde la Vita a 50 Anni

Un grave incidente stradale si è verificato ieri tra le 15:30 e le 16:00 a Villa San Giovanni, causando la morte di un uomo di circa 50 anni. L’evento ha avuto luogo sulla statale 18, nei pressi dello svincolo autostradale di Santa Trada, dove una vespa su cui viaggiava la vittima, Andrea Aricò, si è scontrata con un SUV guidato da un giovane ventenne.

Le dinamiche dell’incidente sono ancora sotto indagine, ma il tragico impatto è stato sufficiente per causare il decesso del motociclista. Il giovane conducente dell’auto, fortemente scosso dall’accaduto, è stato assistito dai sanitari intervenuti sul luogo del sinistro.

Immediato l’intervento delle forze dell’ordine, con la Polizia di Stato e la Polizia locale che hanno collaborato per gestire la viabilità e facilitare le operazioni di soccorso. Gli operatori del 118 hanno cercato di prestare aiuto alla vittima, ma purtroppo non c’è stato nulla da fare.

L’incidente ha causato notevoli rallentamenti del traffico lungo la statale 18, dove è stato istituito il senso unico alternato per permettere i rilievi e la rimozione dei veicoli coinvolti. La comunità di Villa San Giovanni è stata scossa dalla notizia, con molti che esprimono il loro cordoglio per la perdita di Andrea Aricò.

Le autorità locali stanno lavorando per chiarire le cause dell’incidente e prevenire futuri tragici eventi su questo tratto stradale.

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Cronaca

Milano | Indagate otto persone, di cui due minorenni, dopo una lite in un negozio

La Polizia di Stato di Busto Arsizio, a seguito di attività di indagine, ha indagato sei uomini di cui due minorenni e due donne ciascuno a vario titolo per i reati di tentato furto, lesioni personali aggravate e detenzione di congegni micidiali portati in luogo pubblico.

L’indagine è partita quando il 23 luglio è stata segnalata una lite in un esercizio commerciale tra i dipendenti e alcuni clienti. Sul posto gli Agenti hanno trovato i dipendenti del negozio bisognosi di urgenti cure mediche, tanto da far intervenire due ambulanze.

Dalla ricostruzione dei fatti è emerso che tre ragazzi, che avevano tentato di rubare un profumo di poco valore, erano stati sopresi dai dipendenti dell’esercizio commerciale ed erano stati quindi allontanati.

Poco dopo si era presentato nello stesso negozio il padre di uno dei ragazzi, minorenne, contestando un comportamento eccessivamente aggressivo avuto nei confronti del figlio.

Ne scaturiva una violenta lite con percosse e pugni tra i dipendenti del negozio e l’uomo, raggiunto nel frattempo dal figlio e dai suoi amici.

Questi ultimi abbandonavano poi il negozio contro il quale veniva scagliata una bottiglia incendiata piena di benzina, che si infrangeva sul marciapiede all’esterno e le cui fiamme si estinguevano in pochi secondi, senza raggiungere oggetti infiammabili e senza danni a persone.

Il giorno successivo il dipendente e uno dei ragazzi minorenni hanno sporto le rispettive querele nel Commissariato di P.S. per le lesioni subite.

Ricevute le querele, gli agenti dell’ufficio investigativo hanno approfondito la vicenda ricostruendo dettagliatamente i fatti oggettivamente accaduti, anche grazie alla visione dei filmati della sorveglianza interna del negozio.

All’esito sono emerse chiare responsabilità per reati procedibili d’ufficio nei confronti di ciascuno dei sei adulti coinvolti, che dovranno rispondere al Tribunale di Busto Arsizio per i reati di tentato furto, lesioni personali aggravate e detenzione di congegni micidiali portati in luogo pubblico.

I due ragazzi minorenni, invece, saranno giudicati dal Tribunale per i Minorenni di Milano.

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Cronaca

Olbia | Sequestrati oltre 10 kg di cocaina al porto “Isola Bianca”

Oggi, presso il Porto “Isola Bianca” di Olbia, è stata condotta un’operazione di rilievo da parte del Gruppo della Guardia di Finanza di Olbia, supportata dalla Squadra Cinofili. Durante le attività di contrasto al traffico di sostanze stupefacenti, i militari hanno arrestato due individui trovati in possesso di oltre 10 kg di cocaina.

Grazie all’intervento dell’unità cinofila, sono state scoperte dieci confezioni di cocaina, ognuna del peso di circa un chilo. I pacchetti, avvolti in gomma e cellophane, erano stati accuratamente sigillati per eludere l’olfatto dei cani antidroga. La droga, se immessa sul mercato, avrebbe potuto fruttare circa 2 milioni di euro.

Questa operazione, coordinata dalla Procura di Tempio Pausania, evidenzia la crescente preoccupazione per il traffico di stupefacenti nella regione della Gallura, zona strategica con tre scali portuali (Olbia, Golfo Aranci e Santa Teresa Gallura) e due aeroporti (voli commerciali e privati a Olbia). Durante il periodo estivo, l’area vede un afflusso di circa 7 milioni di turisti, specialmente lungo la Costa Smeralda, rendendola un punto nevralgico per i traffici illeciti.

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Negli ultimi due giorni, la Guardia di Finanza ha sequestrato oltre 13 kg di cocaina, sottolineando l’efficacia delle operazioni di controllo intensificate durante la stagione estiva. Queste attività rientrano nel dispositivo permanente di contrasto ai traffici illeciti del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Sassari, in collaborazione con la Procura della Repubblica di Tempio Pausania.

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