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Cronaca

Iran | Presidente iraniano Raisi morto in incidente in elicottero

Non è ancora chiara la dinamica dell’incidente in elicottero in cui sono morti ieri il presidente dell’Iran, Ebrahim Raisi, e il ministro degli Esteri, Hossein Amir-Abdollahian, insieme ad altri tre alti funzionari e all’equipaggio del velivolo. Le autorità di Teheran hanno definito Raisi “un martire” ma non hanno ancora fornito una ricostruzione ufficiale dell’accaduto. In un’intervista alla TV di stato, l’ex ministro degli Esteri, Javad Zarif, ha accusato gli Stati Uniti di essere responsabili dell’incidente per “aver vietato la vendita di aerei e pezzi di ricambio all’Iran”.

Prima dell’incidente, Raisi aveva inaugurato la diga di Qiz Qalasi al confine con la Repubblica dell’Azerbaigian alla presenza del presidente azero, Ilham Aliev. L’opera, finanziata da Teheran e Baku e messa in funzione ieri, rappresenta il più importante progetto idrico mai realizzato dai due Paesi vicini. La diga, situata nella regione di Khoda Afarin nella provincia iraniana dell’Azerbaigian orientale, ha una capacità di 62 milioni di metri cubi di acqua e regolerà un flusso idrico pari a due miliardi di metri cubi all’anno. Il suo scopo è fornire acqua alle reti di irrigazione locali, mentre la centrale idroelettrica abbinata genererà 270 megawatt/ora di elettricità ogni anno.

La seconda tappa del viaggio istituzionale di Raisi era prevista a Tabriz, capoluogo della provincia, dove avrebbe dovuto inaugurare una raffineria di petrolio. Il convoglio aereo presidenziale era composto da tre elicotteri, di cui soltanto due sono arrivati a destinazione. A bordo del velivolo precipitato si trovavano anche il ministro degli Esteri Hossein Amir-Abdollahian, il governatore della provincia dell’Azerbaigian orientale Malek Rahmati, il rappresentante provinciale della Guida Suprema Mohammad Ali Al-e-Hashem e il caposquadra delle guardie del corpo presidenziali Mehdi Mousavi, tutti deceduti.

Le Accuse e le Indagini

L’ex ministro Javad Zarif ha puntato il dito contro gli Stati Uniti, accusandoli di aver impedito la vendita di aerei e pezzi di ricambio all’Iran, una politica che secondo lui avrebbe compromesso la sicurezza dei voli iraniani. Questa accusa, seppur grave, non è stata accompagnata da prove concrete e le autorità iraniane non hanno ancora rilasciato una dichiarazione ufficiale sulle cause dell’incidente.

Le indagini sono in corso e si attendono ulteriori dettagli che possano chiarire le circostanze della tragedia. Nel frattempo, la morte di Raisi e degli altri funzionari ha lasciato un vuoto significativo nel governo iraniano e ha sollevato domande sulla sicurezza dei trasporti aerei nel Paese.

Calabria

Lamezia Terme (CZ) | Gioco illegale: scoperta sala scommesse clandestina e sequestrate slot machine irregolari

GdF Catanzaro

Importante operazione della Guardia di Finanza contro il gioco d’azzardo illegale in Calabria. Un’operazione straordinaria, coordinata dal Comando Provinciale di Catanzaro, ha portato alla scoperta di una sala scommesse clandestina e al sequestro di cinque slot machine non autorizzate. L’intervento, parte di un più ampio piano di controlli per combattere il fenomeno delle scommesse illegali, ha visto l’impiego delle Fiamme Gialle di Lamezia Terme, che hanno individuato due locali commerciali coinvolti in attività illecite.

Nel corso dei controlli, è stato scoperto un centro scommesse non autorizzato nel cuore di Lamezia Terme, dove era possibile puntare su eventi sportivi nazionali e internazionali tramite una piattaforma online collegata a un bookmaker estero. Le indagini hanno rivelato che, solo dal gennaio 2023, il volume delle scommesse clandestine aveva raggiunto i 134.000 euro, il tutto senza rilasciare alcuna ricevuta, grazie all’utilizzo di chat private tra gestore e scommettitori. Il titolare del locale è stato denunciato e diverse apparecchiature elettroniche, tra cui computer e carte di pagamento, sono state sequestrate.

In un’altra operazione, i Finanzieri hanno individuato un secondo esercizio a Curinga, dove erano installate cinque slot machine illegali, una delle quali mascherata da distributore di gomme da masticare, ma in realtà destinata al gioco d’azzardo con premi in denaro. Anche in questo caso, il titolare e il distributore delle slot sono stati denunciati, e sono state comminate sanzioni amministrative per un valore di circa 50.000 euro ciascuno.

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Campania

Infiltrazioni della ‘Ndrangheta nelle Tifoserie: Gratteri Rinnova l’Allerta su Inter e Milan

Il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, ha rilasciato dichiarazioni significative riguardo alle infiltrazioni della ‘ndrangheta all’interno delle tifoserie di Inter e Milan. Durante una conferenza stampa a Napoli, Gratteri ha sottolineato che tali collegamenti non rappresentano una novità, evidenziando come, già qualche anno fa, avesse inviato intercettazioni alla Procura di Milano che attestavano questa situazione.

Le sue affermazioni giungono a seguito di un’importante operazione antidroga condotta dai carabinieri, che ha portato all’arresto di 50 individui, un’azione che il procuratore ha definito come una conferma delle informazioni raccolte durante le sue indagini in Calabria. Queste dichiarazioni mettono in luce la necessità di una vigilanza costante per contrastare le infiltrazioni mafiose nel mondo del calcio, sottolineando l’urgenza di affrontare un problema che potrebbe avere ripercussioni significative sulla sicurezza e sull’integrità dello sport.

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Cronaca

Scandalo nel carcere di Rebibbia: 41 indagati per traffico di droga e corruzione

Un’inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica ha svelato un ampio giro di traffico di beni illeciti all’interno del carcere di Rebibbia, a Roma. Le indagini, dirette dal pubblico ministero Carlo Villani, hanno portato all’identificazione di 41 indagati, tra cui agenti delle forze dell’ordine e un medico, accusati di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di droga e di corruzione.

Le rivelazioni emerse durante le indagini sono inquietanti: cellulari, sostanze stupefacenti, pizze e birre sono stati recapitati ai detenuti. In particolare, si segnala un episodio risalente a ottobre 2020, in cui un detenuto ha ricevuto un pacco contenente una pizza e una birra, per il quale è stata pagata una somma di 30 euro. I “regali” venivano nascosti in codici come “sigarette” e trasmessi attraverso complici all’interno della struttura.

Non solo alimenti e bevande, ma anche strumenti tecnologici come pennette USB e pizzini venivano introdotti in carcere, evidenziando una rete di collusioni allarmante. Tra le accuse rivolte, figura anche quella di omessa denuncia a carico di un medico di guardia, che non avrebbe informato l’autorità giudiziaria riguardo all’uso illecito di un cellulare da parte di un detenuto.

Le autorità penitenziarie e i poliziotti del commissariato di Tivoli hanno svolto un lavoro investigativo approfondito per svelare questa rete di corruzione e traffico illecito, mettendo in luce le criticità che affliggono il sistema carcerario. L’inchiesta continua a fare luce su una situazione preoccupante, che solleva interrogativi sulla sicurezza e sulla gestione delle istituzioni penitenziarie.

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