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Curiosità

Uno studio rivela la vera età nella quale si inizia ad invecchiare?

La percezione dell’età anziana ha subito dei cambiamenti significativi nel corso degli anni. In passato, l’inizio della terza età era solitamente collocato a un’età più giovane rispetto a oggi. Uno studio condotto dalla Humboldt University di Berlino ha evidenziato questa evoluzione: dai dati raccolti da oltre 14.000 partecipanti di età compresa tra i 40 e i 100 anni, si è constatato che l’età considerata “anziana” è stata spostata in avanti nel tempo.

Ad esempio, i nati nel 1931 indicavano l’inizio della vecchiaia intorno ai 74 anni quando avevano 65 anni, mentre quelli nati nel 1944 ritenevano che l’età avanzata iniziasse intorno ai 75 anni alla stessa età. Anche se non è stato possibile intervistare direttamente i nati nel 1911 quando avevano 65 anni, i modelli suggeriscono che avrebbero considerato l’inizio della vecchiaia intorno ai 71 anni.

Questo spostamento dell’età anziana sembra ora in via di stabilizzazione, con poche differenze apprezzabili tra le generazioni successive. Tuttavia, è interessante notare che all’aumentare dell’età, le persone tendono a spostare l’età in cui si definirebbero anziane ancora più in là, rispetto alla loro età attuale. Questo potrebbe essere influenzato dagli stereotipi sociali legati all’idea di vecchiaia, soprattutto nelle società occidentali.

Le donne tendono generalmente a spostare l’inizio della vecchiaia a un’età leggermente più avanzata rispetto agli uomini, mentre le persone con problemi di salute tendono a farlo leggermente prima rispetto a coloro che godono di una buona salute. Tuttavia, nessuno di questi fattori, né il livello di istruzione né l’età percepita, sembra spiegare completamente il cambiamento nell’età considerata anziana. Potrebbe invece essere influenzato dall’allungamento dell’aspettativa di vita e dalla tendenza a ritirarsi dal lavoro più tardi rispetto al passato.

Curiosità

Cosa succede se mettiamo benzina in un motore diesel e viceversa

Fare un errore di rifornimento, inserendo benzina in un motore diesel, può avere conseguenze gravissime e costose. In particolare, se si avvia il motore, i danni possono essere irreparabili.

  • La benzina, a differenza del gasolio, non ha potere lubrificante. Questo provoca un’usura accelerata e un surriscaldamento delle componenti del motore, come iniettori, valvole, pistoni e filtri.
  • Il motore inizia a fare rumori strani, come ticchettii e contraccolpi violenti.
  • In casi gravi, il motore può gripparsi, con danni irreparabili.

Cosa fare se si è commesso l’errore:

  • Non avviare il motore assolutamente.
  • Chiamare un carro attrezzi per portare l’auto in officina.
  • Un meccanico specializzato provvederà a svuotare e pulire il serbatoio, oltre a verificare eventuali danni al motore.

Il costo dell’intervento varia a seconda dell’entità dei danni, ma può essere molto elevato.

Prevenire è meglio che curare:

  • Prestare massima attenzione al momento del rifornimento, verificando di stare utilizzando la pompa giusta.
  • Molti distributori di benzina sono dotati di bocchettoni incompatibili con i serbatoi dei diesel, rendendo l’errore più difficile.
  • In caso di dubbio, non esitare a chiedere aiuto al personale del distributore.

Mettere gasolio in un motore a benzina: i rischi

Invertire l’errore, mettendo gasolio in un motore a benzina, è meno grave, ma non è comunque privo di rischi. Se si interviene tempestivamente, i danni possono essere contenuti.

Cosa succede:

  • Il gasolio può imbrattare le candele di accensione, causando difficoltà all’avviamento del motore.
  • Può anche danneggiare la marmitta catalitica e la sonda lambda.

Cosa fare se si è commesso l’errore:

  • Non avviare il motore.
  • Contattare un carro attrezzi per portare l’auto in officina.
  • Un meccanico provvederà a svuotare il serbatoio e a pulire le componenti del sistema di alimentazione.

Anche in questo caso, il costo dell’intervento può variare a seconda dei danni.

In ogni caso, è fondamentale evitare di fare errori di rifornimento. Prestare attenzione e seguire le precauzioni indicate può evitare danni seri al proprio veicolo.

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Curiosità

Gli ippopotami “volano”, almeno per un breve tratto: lo studio che sorprende

Ippopotami, chiamatela “galoppata volante”: uno studio del Royal Veterinary College del Regno Unito svela che questi animali, pur pesando fino a 2 tonnellate, durante il galoppo staccano tutte e quattro le zampe da terra per il 15% del tempo.

Fino ad ora, poco si sapeva sui movimenti degli ippopotami sulla terraferma, dato che trascorrono la maggior parte del tempo in acqua. Lo studio, condotto su 169 cicli di andatura di 32 esemplari, ha permesso di osservare questo comportamento inaspettato.

Come si muovono gli ippopotami?

L’analisi dei video ha rivelato che gli ippopotami si muovono principalmente al trotto, una andatura in cui le zampe si muovono a coppie diagonali: anteriore destra e posteriore sinistra, anteriore sinistra e posteriore destra. A differenza di altri quadrupedi, che durante il trotto mantengono almeno un piede a terra, gli ippopotami durante il galoppo “galoppano in volo” per una frazione di secondo, staccando tutte e quattro le zampe dal suolo.

Perché lo fanno?

Questo comportamento, osservato soprattutto quando gli ippopotami inseguono un cucciolo o fuggono da predatori come leoni e rinoceronti, potrebbe essere una strategia per aumentare la velocità e l’agilità durante la corsa.

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Curiosità

A Londra sboccia l’Aro Titano: Il Fiore Puzzolente da Record

Nel cuore di Londra, precisamente presso i celebri Kew Gardens, è recentemente sbocciato un esemplare straordinario della rara e notoriamente maleodorante Amorphophallus titanum, conosciuta comunemente come l’Aro Titano o “fiore cadavere”. Questo evento ha attirato l’attenzione non solo degli appassionati di botanica ma anche dei visitatori curiosi, affascinati dalla sua imponente statura di due metri e dal suo caratteristico odore pungente, descritto da molti come simile a quello di una carcassa animale in decomposizione.

L’Aro Titano è originario di Sumatra, un’isola dell’Indonesia, dove è considerato un fiore raro e prezioso. La sua fioritura, che avviene solo una volta ogni pochi anni, è uno spettacolo impressionante di crescita accelerata: la pianta può aumentare di circa 10 centimetri al giorno fino a raggiungere la sua altezza massima. Quando il fiore si apre completamente, rilascia un gas puzzolente che svolge un ruolo cruciale nell’attrarre i suoi impollinatori naturali, come le mosche che si nutrono di carcasse.

Solène Dequiret, esperta del Kew Gardens, spiega che l’Aro Titano non è solo una meraviglia visiva ma anche un esempio di adattamento evolutivo. La pianta investe molta energia nella produzione dell’odore per garantire la sua sopravvivenza, dato che è essenziale per l’impollinazione incrociata, un processo che richiede la presenza di diversi esemplari sparsi in aree distanti.

L’importanza della conservazione dell’Aro Titano è fondamentale, considerando che è a rischio di estinzione in natura. Gli orti botanici come il Kew Gardens giocano un ruolo cruciale nel preservare questa specie, proteggendola e studiandola per comprendere meglio le sue esigenze e migliorare le pratiche di conservazione.

Quest’anno, diversi esemplari di Aro Titano sono fioriti nei Kew Gardens, suscitando grande interesse e sensibilizzazione verso la conservazione delle specie vegetali rare e minacciate. Questo fiore straordinario continua a essere un simbolo di bellezza naturale e di fragilità, spingendo esperti e visitatori ad apprezzare e proteggere la diversità biologica del nostro pianeta.

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