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Cronaca

Branco di orche affondano uno yacht di 15 metri

Uno yacht di 15 metri, l’Alboran Cognac, con a bordo due persone è stato speronato e affondato da un branco di orche nello Stretto di Gibilterra. L’incidente è avvenuto intorno alle 9 del mattino di domenica 12 maggio, secondo il servizio di soccorso marittimo della Spagna. La coppia a bordo ha riferito di aver sentito improvvisi colpi allo scafo e al timone, dopo di che la barca ha iniziato a prendere acqua. Dopo aver allertato i servizi di soccorso, una vicina petroliera li ha soccorsi e trasportati a Gibilterra. Lo yacht, lasciato alla deriva, è infine affondato.

Negli ultimi anni, diversi incidenti simili sono stati documentati nello Stretto di Gibilterra. Il motivo esatto degli attacchi rimane ignoto, ma gli esperti suggeriscono che potrebbe trattarsi di curiosità o di una reazione aggressiva delle orche verso le barche, percepite come competitor per il tonno rosso, la loro preda preferita. Gli attacchi sono attribuiti a una sottopopolazione di orche denominata “Gladis,” composta da circa 15 esemplari.

Cronaca

Torino | Padre uccide figlio: Intera comunità scossa per la morte di Ailton Romagnollo

L’intera comunità di Roletto è sconvolta per questa tragedia familiare, che ha lasciato molte domande senza risposta riguardo alle dinamiche interne alla famiglia Romagnollo.

Nel pomeriggio di venerdì 5 luglio 2024, in via Petrarca a Roletto si è consumata una drammatica tragedia. Pierangelo Romagnollo, un imprenditore in pensione di 84 anni, ha ucciso il figlio adottivo Ailton, di 40 anni, colpendolo alla nuca con una spranga di metallo durante un violento litigio nel giardino di casa. I vicini hanno riferito di frequenti conflitti tra i due, ma il motivo specifico della discussione rimane ancora oscuro. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Pinerolo, che hanno immediatamente arrestato l’anziano. La casa dove è avvenuto l’omicidio è stata posta sotto sequestro, mentre le indagini sono affidate al pm Paolo Del Grosso della procura di Torino.

Pierangelo Romagnollo, dopo l’aggressione, ha chiesto ai vicini di chiamare le forze dell’ordine. In seguito, ha sostenuto di aver agito in reazione a un presunto attacco del figlio, che avrebbe disarmato prima di colpirlo.

Ailton Romagnollo, originario del Brasile e adottato da bambino, lavorava in una azienda di combustibili locale. Viveva con il padre dopo la morte della madre diversi anni fa. I vicini del quartiere sono stati sorpresi dalla tragedia, descrivendo Pierangelo come un uomo dal carattere burbero e il figlio come una persona apprezzata e rispettata.

Rosario Iania, uno dei vicini, ha dichiarato di non aver notato nulla di insolito fino all’intervento dei carabinieri, aggiungendo che Pierangelo era noto per il suo carattere forte mentre Ailton era visto come un giovane modello.

D’altra parte, un’altra vicina ha sottolineato che Pierangelo Romagnollo era profondamente legato al figlio, parlando sempre bene di lui e considerandolo una ragione fondamentale della sua vita.

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Cronaca

Milano | Uomo Aggredito, Accoltellato e Derubato in Piazzale Corvetto

Nella notte tra venerdì e sabato, un uomo di 37 anni di origine marocchina, con precedenti penali e irregolare in Italia, è stato aggredito, accoltellato e derubato in piazzale Corvetto. La chiamata di soccorso alla polizia è arrivata poco prima delle 3 di notte.

Gli agenti, giunti sul posto, hanno trovato la vittima riversa a terra con due ferite superficiali, una al fianco e una al collo, inflitte con un oggetto contundente. Secondo il racconto del 37enne, un altro uomo nordafricano lo avrebbe avvicinato, spinto e poi colpito.

Dopo l’aggressione, il malvivente ha rubato il monopattino della vittima ed è fuggito. Fortunatamente, le ferite si sono rivelate superficiali, ma hanno comunque richiesto un controllo in pronto soccorso. Il 37enne è stato trasportato in codice giallo all’ospedale di San Donato Milanese per le cure necessarie.

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Abruzzo

Chieti | Sospese due attività per lavoro nero e carenze igieniche

Nell’ambito delle attività di prevenzione e repressione dell’illegalità che riguardano diverse attività economiche sottoposte a licenza o autorizzazione, il Questore della provincia di Chieti ha disposto mirati controlli. Questa volta, l’attenzione si è concentrata sul settore della ristorazione, con verifiche che hanno coinvolto un ristorante di Fossacesia e una tavola calda di Chieti.

Nel caso del ristorante di Fossacesia, è stato accertato che il titolare impiegava due lavoratori in nero, uno dei quali percepiva indebitamente anche l’indennità di disoccupazione. Per queste violazioni, è stata comminata una sanzione di 4.680 euro, e contemporaneamente è stata richiesta la revoca del beneficio percepito indebitamente. Ulteriori 4.600 euro di sanzione sono stati imposti per l’omessa formazione e sorveglianza sanitaria dei dipendenti. Un’ulteriore multa di 1.000 euro è stata inflitta per una serie di carenze riscontrate nell’igiene degli alimenti. L’attività è stata immediatamente sospesa.

Per quanto riguarda la tavola calda di Chieti, sono state riscontrate diverse irregolarità: assenza del DVR (Documento di Valutazione dei Rischi), presenza di un lavoratore in nero, mancata autorizzazione delle telecamere di sorveglianza e gravi carenze igieniche e strutturali. Anche in questo caso, l’attività è stata sospesa immediatamente e al titolare è stata inflitta una maxi sanzione di oltre 12.000 euro.

Le operazioni sono state condotte da un team specializzato, composto da membri della Squadra Amministrativa della Questura di Chieti, del Commissariato di P.S. di Lanciano, dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Chieti-Pescara e del Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione della ASL.

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