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Lazio

Internazionali d’Italia | Djokovic colpito in testa da una borraccia mentre firma autografi VIDEO

Un brutto incidente è avvenuto al termine della partita vinta da Novak Djokovic contro il francese Moutet agli Internazionali di Roma, con un punteggio di 6-3, 6-1. Mentre il numero uno al mondo stava lasciando il campo centrale del Foro Italico e autografando per i tifosi, una borraccia lanciata dalle tribune lo ha colpito alla testa, facendolo cadere a terra per alcuni secondi. Djokovic ha riportato una ferita alla testa con leggero sanguinamento, ma, trasportato al centro medico per le cure necessarie, ha solo accusato una lieve nausea e sta bene. Le sue condizioni non destano preoccupazioni maggiori. Secondo le prime ricostruzioni, sembra che il serbo sia stato colpito inavvertitamente da una borraccia uscita dallo zaino di uno spettatore che si era sporgiato per ricevere un autografo.

La Direzione degli Internazionali d’Italia ha dichiarato: “Novak Djokovic è stato colpito alla testa da una borraccia mentre firmava autografi agli spettatori all’uscita dal campo Centrale al termine della sua partita. È stato sottoposto alle cure mediche necessarie, ha già lasciato il Foro Italico per tornare in albergo, e le sue condizioni non destano preoccupazione”.

Dopo la vittoria contro Moutet, Djokovic ha ringraziato i tifosi dicendo: “Grazie per la vostra presenza, è bello vedere così tante persone e lo stadio pieno alla prima partita. È sempre un piacere tornare qui, Roma mi ha dato molto nella mia carriera nei momenti difficili, quando non trovavo il mio miglior tennis. Qui ho sempre trovato sostegno grazie a voi”. Ha poi aggiunto riguardo alla partita: “Ho iniziato male, ma dopo i primi quattro game sono migliorato. Sono stato concentrato e ho giocato bene alla fine, soprattutto nel secondo set. Moutet è un avversario imprevedibile, ma sono riuscito a rimanere concentrato”.

Cronaca

Frosinone | Operazione della Guardia di Finanza a Frosinone: sequestrati oltre 2,5 milioni di euro per frode legata al Superbonus 110%

GdF Frosinone

La Guardia di Finanza di Frosinone ha avviato un’importante operazione contro una presunta frode legata ai crediti d’imposta del Superbonus 110%, portando al sequestro preventivo di oltre 2,5 milioni di euro. Coordinata dalla Procura di Cassino, l’operazione ha rivelato che i fondi erano stati ottenuti tramite la creazione di crediti fiscali falsi, relativi a lavori edilizi mai realizzati. Le indagini, avviate dalla stazione di Sora, hanno coinvolto sei persone tra imprenditori e professionisti, accusati di aver orchestrato una truffa attraverso false certificazioni e l’emissione di fatture inesistenti.

Gli investigatori hanno scoperto che crediti d’imposta fittizi erano stati ceduti, sfruttando il meccanismo dello sconto in fattura, a due società edili che fungevano da general contractor. Queste società, con la complicità di professionisti tecnici, avrebbero attestato l’esecuzione di lavori di ristrutturazione mai iniziati su diversi immobili, tra cui quelli dell’ATER di Frosinone. In molti casi, i proprietari delle abitazioni non erano neppure consapevoli della cessione dei loro crediti fiscali.

La collaborazione con l’Agenzia delle Entrate ha permesso alle autorità di raccogliere importanti prove documentali, confermando la monetizzazione dei crediti fasulli tramite cessioni a terzi ignari della truffa. L’obiettivo dell’organizzazione, secondo l’accusa, era quello di sfruttare i fondi pubblici a danno delle casse dello Stato.

L’operazione evidenzia l’impegno della Guardia di Finanza nella lotta contro le frodi fiscali, con particolare attenzione ai fondi stanziati per sostenere le famiglie e le imprese, come quelli del PNRR. Le indagini continuano, e fino a un giudizio definitivo gli indagati rimangono presunti innocenti.

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Cronaca

Roma | Provvedimento di sospensione e chiusura di 10 giorni per una struttura ricettiva

Nei giorni scorsi, la Polizia di Stato di Roma ha effettuato un controllo amministrativo che ha portato alla sospensione della licenza di una struttura ricettiva nel quartiere Esquilino. Il provvedimento, emesso dal Questore di Roma, è valido per 10 giorni e si basa sull’articolo 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (TULPS).

Il controllo, eseguito dagli agenti del Commissariato Esquilino, ha rilevato gravi irregolarità nella gestione della struttura situata in via Luigi Luzzati. Gli agenti hanno scoperto che il numero dei posti letto disponibili superava quello autorizzato, e la struttura non era registrata sul portale “Web Alloggiati” della Questura di Roma. Inoltre, gli ospiti presenti al momento del controllo non erano stati censiti come previsto dalla normativa.

A seguito di queste violazioni, il Questore di Roma ha disposto la sospensione dell’attività ricettiva per 10 giorni. Il gestore della struttura, un uomo di 64 anni, è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per le irregolarità riscontrate.

Il provvedimento di chiusura è stato notificato agli interessati e un cartello con la dicitura “CHIUSO CON PROVVEDIMENTO DEL QUESTORE” è stato affisso all’ingresso della struttura, come previsto dalla normativa.

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Cronaca

Rieti | Vagavano per la città con chiavi alterate e grimaldelli, denuciati

Nei giorni scorsi, gli agenti della Squadra Volante della Questura di Rieti hanno denunciato tre cittadini georgiani per il possesso di chiavi alterate e grimaldelli. L’intervento si è inserito nel contesto di un’operazione di controllo del territorio finalizzata alla prevenzione dei reati, con particolare attenzione ai furti.

L’episodio si è verificato nella notte nel centro cittadino di Rieti, quando gli agenti hanno notato una Fiat Panda che, per la sua conduzione frettolosa e le numerose ammaccature, ha attirato la loro attenzione. Dopo aver osservato l’auto parcheggiata in modo sospetto, gli agenti hanno effettuato un controllo nelle aree circostanti alla ricerca del conducente.

Poco dopo, hanno visto il veicolo allontanarsi con a bordo tre uomini. L’auto è stata immediatamente fermata e i passeggeri sottoposti a un accurato controllo. I tre uomini, tutti cittadini della Georgia, erano già noti alle forze dell’ordine, due dei quali per reati contro il patrimonio. Non sono riusciti a fornire spiegazioni valide sul motivo della loro presenza a Rieti quella notte.

Durante la perquisizione personale e del veicolo, gli agenti hanno trovato, nascosti nella parte posteriore di uno schienale dell’auto, diverse chiavi e grimaldelli. Questi strumenti sono stati sequestrati e i tre uomini denunciati per possesso ingiustificato di attrezzi da scasso.

I denunciati sono stati rilasciati in attesa di ulteriori sviluppi, e la loro eventuale responsabilità penale sarà accertata dal giudice nel corso del procedimento. Fino a una sentenza definitiva, le persone denunciate devono essere considerate innocenti.

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