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Cronaca

Milano | Iniziati gli interrogatori degli agenti del carcere Beccaria

Oggi, davanti al giudice Stefania Donadeo presso il Palazzo di Giustizia di Milano, sono iniziati gli interrogatori degli agenti di Polizia penitenziaria sospesi dall’incarico nell’ambito di un’inchiesta riguardante presunti maltrattamenti e torture nel carcere minorile Beccaria. Questa indagine ha portato all’arresto di tredici loro colleghi.

Nella giornata odierna sono state ascoltate le testimonianze di quattro agenti, incluso l’ex comandante della penitenziaria al Beccaria, Francesco Ferone. Ferone è accusato di aver falsificato le relazioni al fine di coprire le violenze commesse dai suoi colleghi. Gli altri quattro agenti sospesi saranno interrogati domani. Secondo l’ordinanza del giudice, essi non hanno direttamente perpetrato gli atti violenti, ma con la loro presenza hanno contribuito al proposito criminoso o non hanno impedito gli abusi.

La sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio è stata disposta al fine di prevenire la reiterazione del reato o l’inquinamento delle prove.

Il legale del primo agente interrogato, l’avvocato Angelo Santoro, ha dichiarato ai giornalisti che il suo assistito ha risposto alle domande senza aggiungere ulteriori commenti sull’interrogatorio. Nel frattempo, l’inchiesta si concentra non solo su altri episodi di violenza contro i detenuti minorenni, con altre quattro o cinque vittime rispetto alle otto già accertate, ma anche sul ruolo del personale medico, degli educatori e dei vertici della struttura. Vengono esaminate le omissioni nel segnalare gli abusi o il concorso omissivo nel perpetrare le torture attraverso il silenzio di fronte alle “brutalità”.

Le procure aggiunte Letizia Mannella e le procuratrici Rosaria Stagnaro e Cecilia Vassena, insieme agli investigatori della Squadra mobile e della Polizia penitenziaria, stanno raccogliendo testimonianze, inclusa quella degli attuali detenuti, e analizzando le prove raccolte, comprese le immagini delle telecamere interne.

Cronaca

Modena | Furto in gelateria nel Centro Storico

GdF Modena

Nella notte, la Polizia di Stato di Modena ha denunciato un uomo di 46 anni per furto aggravato dopo un’incursione in una gelateria del centro storico. Intorno alle 2.40, gli agenti sono intervenuti su segnalazione di un furto in corso. I malintenzionati erano riusciti ad entrare nel locale dopo aver forzato una porta, rubando circa 130 euro in contanti e un telefono cellulare.

Grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza, gli investigatori hanno ricostruito la dinamica del reato: due uomini erano arrivati in bicicletta, uno dei quali si era tenuto a distanza come palo mentre l’altro si introduceva nel negozio. Dopo il furto, entrambi erano fuggiti in bicicletta.

Le pattuglie hanno immediatamente ricevuto la segnalazione e, dopo una rapida ricerca, hanno rintracciato i sospetti nel parco XXII Aprile. Alla vista degli agenti, i due hanno tentato di scappare in direzioni opposte, ma il 46enne è stato bloccato in via Due Canali, dove è stato trovato in possesso del cellulare rubato.

Le indagini proseguono per identificare e catturare il complice.

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Cronaca

Mirandola (MO) | Giovane denunciato per spaccio di droga

Questura di Modena

Nella notte del 17 settembre, un intervento della Polizia di Stato di Mirandola ha portato alla denuncia di un ragazzo di 19 anni, già noto alle autorità. Durante un pattugliamento in piazza Costituente, gli agenti hanno notato il giovane comportarsi in modo sospetto vicino a un’auto, dove si trovava un’altra persona.

Al tentativo di allontanarsi all’arrivo delle forze dell’ordine, è stato subito fermato e identificato. Durante il controllo, il giovane ha consegnato volontariamente alcune dosi di sostanze stupefacenti, tra cui hashish e marijuana, per un totale di oltre 23 grammi. L’episodio evidenzia l’impegno delle forze dell’ordine nella lotta contro il traffico di droga nella comunità.

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Cronaca

Modena | Denunciato un uomo per intestazione fittizia di oltre 100 veicoli

Questura di Modena

La Polizia di Stato di Modena ha avviato un’indagine che ha portato alla denuncia di un 48enne di origini nigeriane, residente a Rovigo, accusato di aver intestato fittiziamente ben 126 autoveicoli. L’uomo è ritenuto un prestanome, utilizzando un sistema di “mini passaggi” di proprietà per aggirare i costi normali di registrazione, creando così un danno erariale significativo.

Le indagini sono iniziate a seguito di un controllo stradale lungo l’autostrada A/1, che ha rivelato pratiche irregolari nel trasferimento di proprietà dei veicoli. Secondo la ricostruzione, l’indagato avrebbe simulato un’attività commerciale per ottenere vantaggi fiscali, consentendo a diversi acquirenti di utilizzare veicoli a lui intestati senza pagare le necessarie imposte.

I veicoli, sebbene registrati a nome dell’indagato, venivano impiegati da altri soggetti, causando una serie di irregolarità, tra cui circolazione senza assicurazione e mancato pagamento delle tasse di proprietà. Le autorità hanno già provveduto a radiarli dalla circolazione e hanno richiesto un provvedimento di blocco anagrafico, impedendo all’indagato di intestarsi ulteriori veicoli.

La situazione rimane sotto indagine e la responsabilità penale sarà definita solo con eventuale condanna.

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