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Cronaca

Treviso | Due laboratori tessili cinesi chiusi dalla Guardia di Finanza

Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Treviso hanno condotto una serie di controlli mirati presso quattro aziende tessili del territorio trevigiano, nell’ambito della protezione del “Made in Italy” e della sicurezza delle filiere produttive nazionali. Queste operazioni sono state eseguite con il supporto di Vigili del Fuoco, Spisal, Ispettorato del Lavoro e Arpav di Treviso, insieme ai comuni coinvolti.

Nei due laboratori tessili controllati a Istrana, con superfici rispettivamente di circa 450 e 630 metri quadri, sono state riscontrate gravi condizioni di degrado e pericolo. Si sono verificati casi di sfruttamento e impiego di lavoratori irregolari, nonché ripetute violazioni delle normative urbanistiche. Di conseguenza, i finanzieri del Gruppo di Treviso hanno proceduto al sequestro immediato di due immobili e 252 macchinari e banchi da lavoro, con la convalida dell’intera operazione da parte del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale locale.

Gli amministratori delle due aziende, di nazionalità straniera, sono stati segnalati alla Procura della Repubblica di Treviso per varie violazioni, tra cui mancanza di prevenzione degli incendi e degli infortuni sul lavoro, sfruttamento di manodopera clandestina e esecuzione di opere edili senza autorizzazione. Sono state riscontrate anche violazioni della normativa sulla sicurezza sul lavoro, come l’assenza di impianti antincendio funzionanti, mancata manutenzione degli estintori, problemi nelle vie di fuga e uso non regolamentare di stufe a pellet. Al momento dei controlli, sono stati identificati quattro lavoratori non regolarmente assunti, di cui tre richiedenti asilo politico e uno con permesso di soggiorno scaduto. Il datore di lavoro è stato segnalato per impiego di manodopera clandestina.

Inoltre, è emerso che una delle aziende aveva allestito delle stanze dormitorio per i lavoratori, ipotizzando così il reato di caporalato. I controlli hanno inoltre rivelato pendenze tributarie per un totale di 2,2 milioni di euro da parte di sette ditte, tutte amministrate da stranieri, che hanno gestito i laboratori tessili oggetto di sequestro a partire dal 2011. Queste aziende sono considerate “apri e chiudi”, trasferendo personale e macchinari nella successiva impresa costituita ad hoc, operante nello stesso luogo e con gli stessi clienti e fornitori, cambiando solo nome e partita IVA.

L’operazione della Guardia di Finanza di Treviso mirava a tutelare il “Made in Italy” e la filiera produttiva dell’abbigliamento, nonché a garantire la sicurezza e il benessere dei lavoratori. L’obiettivo era colpire il comportamento sleale nel mercato, favorendo gli operatori economici rispettosi delle regole e danneggiando coloro che agiscono in modo illegale, offrendo prezzi competitivi grazie all’impiego di manodopera irregolare e al mancato rispetto delle normative.

Cronaca

Catania | Spaccio di droga: hashish e marijuana negli slip, due arresti

La Polizia di Stato di Catania ha recentemente effettuato un’importante operazione contro lo spaccio di sostanze stupefacenti, portando all’arresto di due giovani catanesi, rispettivamente di 21 e 28 anni. I due sono stati fermati in piazza Santa Maria di Gesù durante uno dei controlli periodici finalizzati a contrastare l’illegalità diffusa nella zona.

Durante l’intervento, gli agenti hanno notato un comportamento sospetto nei due, che apparivano particolarmente nervosi. Il conducente dell’auto, il 28enne, risultava privo di patente, mai conseguita. La situazione si è ulteriormente complicata quando gli agenti hanno avvertito un forte odore di marijuana proveniente dal veicolo.

Alla richiesta di chiarimenti sulla presenza di sostanze stupefacenti, il passeggero di 21 anni ha consegnato spontaneamente una bustina di marijuana. Tuttavia, il suo tentativo di nascondere ulteriori sostanze non è sfuggito all’attenzione dei poliziotti, che hanno proceduto a una perquisizione personale. Questa operazione ha rivelato la presenza di sette bustine di hashish e una bustina di marijuana, oltre a una somma di 770 euro, ritenuta provento dell’attività illecita.

Le ispezioni si sono estese anche all’auto e alle abitazioni dei due. Sotto il sedile dell’auto, è stato trovato un borsello con ulteriore marijuana, mentre nell’abitazione del più giovane è stato sequestrato un bilancino di precisione e materiale per il confezionamento della droga.

Entrambi i soggetti sono stati arrestati e posti ai domiciliari, in attesa del rito direttissimo, mentre le indagini proseguono per fare luce su eventuali ulteriori attività illecite. Questa operazione evidenzia l’impegno costante della Polizia di Stato nel combattere il traffico di droga e garantire la sicurezza nella comunità.

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Cronaca

Porto Recanati | Diversi posti di controllo hanno portato all’identificazione complessivamente di 62 persone

Ieri pomeriggio, Porto Recanati ha visto un’importante mobilitazione delle forze dell’ordine, impegnate in un’operazione che ha unito attività di controllo e intervento per il soccorso pubblico. La Questura di Macerata, il Commissariato di Polizia di Civitanova Marche, insieme a diversi reparti e unità specializzate, hanno attuato un vasto dispositivo per garantire la sicurezza dei cittadini, in particolare in risposta alle avverse condizioni meteorologiche che hanno colpito la zona.

Le forti piogge hanno reso necessaria la presenza costante di pattuglie, che hanno monitorato il centro storico e le aree di maggiore affluenza, ora notevolmente ridotte a causa del maltempo. Gli agenti hanno effettuato controlli mirati, in particolare presso i complessi residenziali multietnici, contribuendo all’identificazione di 62 persone e alla verifica di 18 veicoli, con la contestazione di alcune infrazioni stradali.

Oltre alle operazioni di controllo, le forze dell’ordine hanno anche prestato soccorso alle persone colpite dagli allagamenti, offrendo assistenza a chi si trovava in difficoltà. Questo approccio integrato dimostra l’impegno delle autorità nel garantire non solo la sicurezza, ma anche il benessere della comunità, in un momento di emergenza.

Le attività continueranno nei prossimi giorni, mantenendo alta l’attenzione su sicurezza e assistenza, per affrontare le sfide poste dalle condizioni climatiche avverse.

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Cronaca

Macerata | Albanese senza fissa dimora già noto alle forze dell’ordine accompagnato in Albania

Negli ultimi giorni, l’Ufficio Immigrazione ha potenziato le operazioni di controllo in diverse aree della provincia di Macerata, con l’obiettivo di garantire la sicurezza pubblica e contrastare l’immigrazione irregolare. Queste azioni, coordinate dal Ministero dell’Interno, hanno coinvolto anche esercizi commerciali, portando a importanti risultati.

Durante un’operazione, le forze dell’ordine hanno identificato un cittadino albanese all’interno di un ristorante. L’uomo, senza fissa dimora, era già noto alle autorità per diversi reati, tra cui risse e spaccio di sostanze stupefacenti. La sua presenza sul territorio era considerata pericolosa, tanto da portare il Questore di Macerata a rifiutare il rinnovo del suo permesso di soggiorno.

Il 18 settembre, in collaborazione con il personale del Commissariato di Polizia, l’ufficio ha eseguito il decreto di espulsione emesso dal Questore. Dopo la convalida del Giudice di Pace, l’uomo è stato accompagnato alla frontiera di Ancona e scortato fino a Durazzo da personale specializzato.

Queste operazioni di rimpatrio rappresentano un passo cruciale nel rafforzare la sicurezza pubblica e nel contrastare la criminalità legata all’immigrazione irregolare e allo spaccio di droga. La Polizia di Stato continua a impegnarsi con determinazione per tutelare la comunità, dimostrando un approccio rigoroso nella lotta contro queste problematiche.

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