Connect with us

Motori

Prova gasgas sm 700: master in “hooliganismo” urbano

Il mio rapporto con le motard si potrebbe sintetizzare con la classica formula di amore e odio. Anni fa ho avuto un’Husqvarna SMR 510 come mio mezzo personale, una supermoto di quelle discretamente estreme e aggressive; perciò, so benissimo quanto possa essere entusiasmante un mezzo simile nello stretto – oltre che spassoso nell’utilizzo quotidiano a livelli difficilmente avvicinabili da qualsiasi altra due ruote. Allo stesso tempo, so anche quanto sia frustrante percorrerci qualsiasi tratto rettilineo da più di qualche centinaio di metri, con l’aria che ti prende a schiaffi dalla testa ai piedi già a poco più di 100 all’ora, impedendoti di rilassarti per un solo secondo.

Anche per questo passai oltre nella mia carriera motociclistica, ma è esattamente per quella promessa di spasso e teppismo continui, insita nella categoria, che tutte le volte che in redazione capita una supermoto, sono sempre il primo ad accaparrarsi le chiavi. Esattamente quel che è successo per la prova di questa GasGas SM 700, che oltretutto è il primo modello del marchio spagnolo a non avere le gomme tassellate. Un azzardo? Non proprio.

PROVA GASGAS SM 700: LONTANO DAL TASSELLO

Facendo ora parte del gruppo KTM, l’approccio scelto per concretizzare la prima fuga di GasGas lontano da terra e polvere è stato quanto di più morbido si possa immaginare: si è scelta la collaudatissima base offerta dalla 690 SMC R, e con qualche modifica di dettaglio la si è trasformata in SM 700. Per questo, se avevate la sensazione di averla già vista da qualche parte, sappiate che il vostro senso di déjà-vu è giustificato: oltre al colore rosso, alle grafiche e agli specchietti retrovisori, l’unica altra modifica riguarda i cerchi in lega, scelti al posto dei classici elementi a raggi.

Persino il prezzo è lo stesso della sorella austriaca. Dunque, ci sono reali motivazioni tecniche per preferire la GasGas alla KTM o viceversa? Sì, quantomeno se consideriamo il colore una questione tecnica…

TEPPISMO URBANO…

Partiamo dalla domanda fondamentale: com’è la vita sulla SM 700? Iniziamo col dire che, per chi non è avvezzo a mezzi di questo tipo, sulle prime si può essere presi in contropiede da dimensioni e proporzioni. Nonostante sia leggermente più larga e un po’ più lunga dei più estremi 450 da cross convertiti, nel complesso è credibile come supermoto dura e pura, con la postura perfettamente eretta e la snellezza tra le gambe che si avverte fin dal primo istante.

Le sospensioni hanno un’escursione molto lunga e molto morbida nella prima parte, il che significa che anche chi non è particolarmente alto come me, che mi fermo a un metro e 74, può venire a patti con relativa disinvoltura coi quasi 90cm di altezza della sella, rendendo perfettamente gestibili i 150kg abbondanti con la benzina.

Prese le misure all’ergonomia, risulta un po’ deludente soffermarsi sul suono di scarico. I decibel sono pochi, ma ancora inferiori sono la personalità e la qualità del sound. Ok, ci si può sopravvivere, ma una tale timidezza di voce stona su una moto votata alla guida più ignorante che si possa immaginare, e alla luce di questo, credo che ben pochi proprietari resisteranno a mantenere lo scarico di serie molto oltre il primo tagliando.

ARRIVA IL DIVERTIMENTO MA ATTENZIONE ALLA PATENTE

Ma veniamo alla parte divertente. Quando ho parlato di maleducazione e teppismo fin qui, non ho esagerato. La prontezza di risposta del monocilindrico a ogni rotazione del gas e la leggerezza del pacchetto, del resto, sono una ricetta perfetta per farvi sentire onnipotenti non appena vi muovete. Per cui mettete in conto che ogni volta che salirete (letteralmente) in sella alla SM 700, resistere alla tentazione di impennarla sarà uno sforzo titanico, che tenderà a fallire miseramente dopo pochi metri.

Per non parlare della continua istigazione a fare cose riprovevoli, tipo evitare il traffico sfruttando i marciapiedi, o provare qualche stoppie per far passare i pedoni al semaforo rosso. Tutto questo, ovviamente, a patto di inserire le modalità più libere dell’elettronica, magari disattivando del tutto il controllo di trazione e lasciando così massimo spazio a qualsiasi fantasia in tema di porcate motociclistiche.

Per dovere di cronaca, va detto che, nel suo livello più alto d’intervento, il TC compie un pregevole sforzo per far apparire chi è in sella come un motociclista assennato, visto che evita drasticamente qualsiasi decollo dell’anteriore maggiore di qualche centimetro, talvolta anche con tagli non proprio raffinatissimi. Ma se aveste cercato raffinatezza, probabilmente non sareste stati interessati a una supermotard…

LA PROVA DELLA GASGAS SM 700 CON ENTRAMBE LE RUOTE A TERRA

Detto ciò, anche tenendo entrambe le ruote appoggiate a terra e dedicandosi a qualche curva, la GasGas sa il fatto suo. L’assetto di serie un po’ morbido e la lunga escursione delle sospensioni richiedono un minimo di adattamento perché si crei un buon feeling con l’avantreno, in particolare se si arriva da una qualsiasi nuda da sparo. Però poi il senso di controllo, garantito dal manubrio larghissimo e dalla posizione eretta, è totale.

La SM 700 si fionda nel misto come fosse la sua unica ragion d’essere, sempre pronta a eseguire qualsiasi comando con immediatezza e senza dar segni di sofferenza quando la qualità dell’asfalto peggiora. Piega dopo piega, continua a chiederti di portare la frenata sempre più dentro la curva(e l’impianto a un solo disco funziona alla perfezione), aprire prima e inserirla ancor più rapidamente.

Certo, man mano che gli spazi si aprono e le velocità si alzano, il monocilindrico da 74cv inizia a mostrare i suoi limiti, così come la ciclistica, che pur senza andare realmente in crisi, chiarisce di essere stata progettata per altre cose – tipo impennare a comando di seconda fuori da qualsiasi tornantino, lasciando libertà totale a chi guida per quanto riguarda i modi e i tempi con cui tornare a terra.

IL MOTORE, UN LC4 KTM

Stupidaggini a parte, sulle strade da pieghe come in città, il motore si merita una nota a parte. Trattandosi del KTM LC4, ho già avuto altre occasioni di scriverlo, ma lo ribadisco: per quanto è fluido, trattabile e per come gira in generale, questo mono sembra quasi un bicilindrico parallelo. Ovviamente ai bassissimi regimi scalcia irrequieto, e le vibrazioni, per quanto ridottissime per il tipo di motore, sono sempre presenti. È inevitabile. Ma per il resto, ha una qualità di funzionamento e di erogazione che ha dell’incredibile, specialmente se si ha avuto la fortuna (o sfortuna?) di guidare qualche mono anche solo di fine anni 90, primi anni 2000.

Come considerazione finale sulla guida, invece, sottolineerei come la SM 700 vi porti quasi naturalmente a sporgere la gamba interna, premendo il manubrio verso il basso esattamente come sulle supermoto dure e pure. Se preferirete, potrete comunque guidarla sporgendovi dalla strettissima sella e mettendo il ginocchio a terra, di sicuro funzionerà, ma la sua attitudine è la prima. Il che dimostra come, per quanto un po’ cresciuta e con qualche chilo di troppo rispetto alle eteree colleghe che dominano nei kartodromi, questa GasGas sia una vera supermotard.

QUINDI, COM’È?

Ho avuto la GasGas SM 700 in prova per quasi due settimane e, al di là dello shooting con abbigliamento discutibile, ci ho fatto praticamente di tutto, tranne portarla in pista: dal casa-ufficio, al giretto del weekend. Esattamente come mi aspettavo, ha riportato a galla sia l’amore, sia l’odio per le motard dure e pure di cui vi parlavo all’inizio.

Come mezzo per tutti i giorni è quanto di più divertente esista sulla faccia della terra, con l’unico difetto di istigarvi continuamente a compiere azioni che potrebbero mettervi nei guai. Nello stretto è altrettanto spassosa, ovviamente a patto che, prima di tutto, vi piaccia il genere. Ma per qualsiasi percorso dritto e pianeggiante che vi porti dalla città al misto stretto, è un mezzo incubo, come ogni mezzo simile.

Questa mancanza di versatilità non sarà però un vostro problema se, a differenza del sottoscritto, abitate vicino a qualche strada da pieghe; e allo stesso tempo, so bene come ci si possa innamorare a tal punto della guida di un motard, da arrivare ad accettare certi sacrifici.

FONTE:www.superbikeitalia.it

Attualità

Economia | Esenzione bollo auto storiche 2024, il veicolo deve avere almeno 20 anni

Chi possiede un’auto con almeno vent’anni di età potrebbe avere diritto a significativi vantaggi fiscali, come la riduzione o l’esenzione dal pagamento del bollo auto, a condizione che il veicolo sia riconosciuto come di interesse storico o collezionistico. Questi benefici sono regolati da norme specifiche che stabiliscono requisiti chiari per la classificazione di un’auto come storica.

Perché un’auto sia considerata storica, deve avere almeno 20 anni e risultare iscritta in uno dei registri storici previsti dall’articolo 60 del Codice della Strada. Tra questi vi sono l’ASI (Automotoclub Storico Italiano), il Registro Storico Fiat, Lancia e Alfa Romeo, oltre allo Storico FMI (per le moto). L’iscrizione certifica che l’auto ha mantenuto le sue caratteristiche originali, senza modifiche rilevanti, e che è in ottimo stato di conservazione. Solo così si apre la strada ai benefici fiscali.

Le auto storiche vengono suddivise in due categorie: auto d’epoca e veicoli di interesse storico. Le prime sono vetture che non possono più circolare normalmente poiché cancellate dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA), e possono essere utilizzate solo per partecipare a manifestazioni o eventi speciali. Le auto di interesse storico, invece, possono ancora circolare regolarmente e sono soggette a revisione periodica.

Per le auto immatricolate da almeno 30 anni, l’esenzione dal pagamento del bollo auto è automatica, indipendentemente dall’iscrizione in un registro storico. Tuttavia, se l’auto viene usata regolarmente, è prevista una tassa di circolazione ridotta, che varia da regione a regione, con un costo medio di circa 30 euro. Per le auto che hanno tra 20 e 29 anni, è possibile ottenere una riduzione del 50% sul bollo, a patto che il veicolo sia iscritto in un registro storico e che il Certificato di Rilevanza Storica (CRS) sia riportato sul libretto di circolazione.

Il CRS attesta che un veicolo ha mantenuto le sue caratteristiche originali. Questo certificato è fondamentale per accedere agli sconti sulla tassa automobilistica per le auto che hanno tra 20 e 29 anni. Inoltre, il CRS può anche dare accesso a condizioni assicurative più favorevoli, con premi ridotti.

Per il 2024, le auto con oltre 30 anni di vita continueranno a beneficiare dell’esenzione dal bollo, mentre quelle con un’età compresa tra 20 e 29 anni potranno ottenere una riduzione del 50% sulla tassa, a patto di soddisfare i requisiti necessari. In alcune regioni, come la Lombardia, l’esenzione dal bollo è estesa anche ai veicoli con meno di 30 anni, purché iscritti al Registro ACI Storico.

In sintesi, il possesso di un’auto storica offre non solo vantaggi economici, ma anche la possibilità di preservare un pezzo di storia dell’automobilismo, mantenendo viva la tradizione e il valore culturale dei veicoli d’epoca.

Continua a leggere

Motori

Mercedes-AMG GT 63 PRO 4Matic+ “Motorsport Collectors Edition”

In occasione del Gran Premio di Singapore di Formula 1, Mercedes-AMG presenta l’esclusiva GT 63 PRO 4MATIC+ “Motorsport Collectors Edition”. Caratterizzata da numerosi elementi di design e dettagli di equipaggiamento individuali, crea uno stretto legame con il Mercedes-AMG Petronas F1 Team. Anche il colore di base, nero ossidiana metallizzato, si ispira all’attuale auto da corsa di Formula 1 del team.

Lo stesso vale per il motivo a stella dipinto a mano con stelle Mercedes argentate sulle fiancate posteriori e per le strisce decorative in filigrana in livrea Petronas che si estendono dai parafanghi anteriori, oltre la linea di cintura, fino al tetto. Sono inoltre presenti ulteriori contrasti in tinta Petronas: si possono notare sullo splitter anteriore, sulle lamelle delle prese d’aria laterali della grembiulatura anteriore, sugli elementi decorativi delle soglie laterali e sull’attacco del diffusore posteriore.
I cerchi forgiati AMG da 21 pollici con finitura nera opaca e design a razze incrociate sono accentuati da flange dei cerchi in colore Petronas. Anche le pinze dei freni dell’impianto frenante ad alte prestazioni in ceramica AMG di serie con pinze fisse a sei pistoncini all’anteriore e pinze flottanti a un pistoncino al posteriore sono dello stesso colore. L’asse anteriore è dotato di dischi freno da 420 millimetri.

La “Motorsport Collectors Edition” monta di serie pneumatici Michelin Pilot Sport Cup 2R Cup. Le dimensioni sono 295/30 ZR 21 all’anteriore e 305/30 ZR 21 al posteriore. Il pacchetto AMG Exterior Carbon Fibre di serie, con lo splitter anteriore, le strisce di rifinitura dei brancardi laterali e del diffusore e l’alettone posteriore in fibra di carbonio di alta qualità, sottolinea la vicinanza agli sport motoristici. L’equipaggiamento comprende anche il tetto panoramico in vetro e il pacchetto aerodinamico AMG con un alettone posteriore fisso sul portellone. L’AMG Night Package II rafforza l’aspetto individuale della ‘Motorsport Collectors Edition’. Comprende elementi in cromo nero, tra cui il rivestimento del radiatore, la tipografia e la carrozzeria.
Stella Mercedes nella parte posteriore. Anche il tappo del serbatoio AMG in argento cromato con scritta “AMG” sottolinea lo status speciale dell’edizione.

foto: ufficio stampa Mercedes-Benz Italia

Continua a leggere

Motori

Vasseur “A Singapore speriamo di ripetere vittoria scorso anno”

Il Mondiale di Formula 1 affronta la seconda gara consecutiva su circuito cittadino. Dal super veloce tracciato di Baku, la Scuderia Ferrari e gli altri team si spostano a Singapore. “L’esito dell’ultima gara non è stato quello che speravamo, il che in sè dice però che il nostro livello di competitività è molto alto, soprattutto nell’attuale contesto della Formula 1, in cui c’è poca differenza prestazionale tra i quattro team di vertice”, spiega il team principal della Ferrari Fred Vasseur. “Vogliamo continuare su questa strada anche a Singapore, un altro circuito cittadino molto impegnativo.

A entrambi i nostri piloti piace correre qui, e anzi uno di loro ha vinto proprio lo scorso anno. Ci piacerebbe ripetere l’impresa questo weekend continuando a lavorare bene come squadra, come abbiamo fatto nelle ultime gare. Le ultime due domeniche – dice ancora Vasseur – ci hanno dimostrato quanto sia importante la gestione gomme, e avendo nuovamente a disposizione le tre mescole più morbide, dopo Monza e Baku, dovremmo avere una migliore comprensione del loro comportamento, anche se poi ogni pista è diversa. Naturalmente anche qui la qualifica è molto importante e siamo preparati per affrontarla al meglio, quindi sono sicuro che potremo mettere in difficoltà i nostri avversari”.
– Foto Ipa Agency –

Continua a leggere

DI TENDENZA

Riproduzione Riservata - Copyright © Gruppo ADN Italia srl - P.Iva 02265930798 - redazione@adn24.it - PRIVACY