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Calabria

Catanzaro | Dopo l’incidente tra Cosenza e Catanzaro, richiesti altri tre arresti

La Procura della Repubblica di Catanzaro ha richiesto al GIP l’emissione di altre tre misure cautelari nell’ambito delle indagini sugli incidenti avvenuti dopo il derby di calcio di serie B con il Cosenza dello scorso weekend. Con ciò, il numero dei tifosi del Catanzaro indagati nell’inchiesta sale a 11, includendo gli otto già arrestati e i tre per i quali è stata ora richiesta la misura cautelare.
La richiesta è stata avanzata dal sostituto procuratore Domenico Assumma durante l’udienza di convalida tenutasi oggi davanti al GIP Sara Mazzotta.
I tre tifosi per i quali è stata richiesta la misura cautelare erano già destinatari di tale provvedimento, ma al momento dell’esecuzione non sono stati trovati dalla polizia.
Dei sette sostenitori del Catanzaro già agli arresti domiciliari, sette hanno scelto di non rispondere davanti al GIP. Si tratta di Chris Squillacioti, 31 anni; Tommaso Trapasso, 29 anni; Danilo Barbagallo, 39 anni; Domenico Rotundo, 36 anni; Emanuel Rosario Giampà, 32 anni; Cristian Marco Lombardo, 43 anni; e Antonio Trapasso, 43 anni.
L’unico che ha risposto è stato Gianluca Bianco, 48 anni, assistito dall’avvocato Giovanni Merante, il quale ha respinto tutte le accuse.
I legali dei tifosi si sono opposti alla convalida della misura cautelare sostenendo l’inefficacia dell’arresto, poiché nessuno degli indagati ha ricevuto la notifica del verbale di arresto.
Gli episodi di resistenza aggravata e danneggiamento contestati agli indagati sono tre. Il primo si è verificato all’ingresso dello stadio “San Vito-Marulla”, dove è stato divelto un cancello. Altri disordini sono avvenuti subito dopo la partita, nei parcheggi del settore 8 dello stadio.
L’ultimo episodio contestato agli arrestati è avvenuto davanti al McDonald’s a Quattromiglia di Rende, poco distante dall’uscita dell’autostrada.

Calabria

Bagnara Calabra (RC) | Denunciate Quattro Persone per Furto di Energia Elettrica, Arrestato un Commerciante

I Carabinieri della Stazione di Bagnara Calabra, in collaborazione con il personale dell’Enel, hanno denunciato quattro persone residenti nella località Solano per furto aggravato di energia elettrica. Le indagini, condotte nell’ambito di un’attività mirata di controllo, hanno rivelato che gli indagati avevano realizzato allacci abusivi alla rete pubblica per alimentare illegalmente le proprie abitazioni.

Nel corso dello stesso controllo, le forze dell’ordine hanno scoperto che un commerciante locale, titolare di un panificio, utilizzava un bypass per alimentare il proprio esercizio commerciale. Questo stratagemma ha causato un danno economico significativo alla società erogatrice del servizio, stimato in circa 100.000 euro. Il commerciante è stato immediatamente arrestato, e il suo arresto è stato convalidato dal GIP del Tribunale di Reggio Calabria.

Tutti gli indagati, oltre ad essere chiamati a risarcire il consumo di energia stimato, dovranno rispondere del reato di furto aggravato. L’operazione rientra nelle attività di controllo e monitoraggio che l’Arma dei Carabinieri svolge costantemente per contrastare gli allacci abusivi e il furto di energia elettrica, reati che causano danni economici rilevanti e compromettono la corretta erogazione dei servizi pubblici essenziali.

Il procedimento è attualmente nella fase delle indagini preliminari e, come previsto dalla legge, per tutti gli indagati vale il principio di non colpevolezza fino a sentenza definitiva.

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Calabria

Crotone | 31 arresti per associazione mafiosa, estorsione e traffico di droga

I Carabinieri del Comando Provinciale di Crotone, con il supporto delle unità di Catanzaro, Vibo Valentia, Cosenza e dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria, hanno eseguito un’importante operazione contro la criminalità organizzata, portando all’arresto di 31 persone. L’operazione è stata condotta sulla base di un provvedimento cautelare emesso dal G.I.P. presso il Tribunale di Catanzaro, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA).

Le persone arrestate sono accusate, a vario titolo, di “associazione per delinquere di tipo mafioso”, “estorsione”, “usura”, “danneggiamento”, “traffico di stupefacenti” e reati legati al possesso e uso di armi e sostanze esplodenti. Per 15 degli indagati è stata disposta la custodia in carcere, per 7 gli arresti domiciliari, mentre per 9 è stato imposto l’obbligo di dimora.

L’operazione rappresenta un duro colpo alle attività criminali della mafia locale, in particolare per quanto riguarda il controllo del traffico di droga e le pratiche di estorsione. Le indagini, attualmente nella fase preliminare, proseguiranno per accertare ulteriori dettagli sulle attività del gruppo mafioso coinvolto.

I particolari dell’operazione verranno illustrati durante una conferenza stampa che si terrà oggi, 20 settembre, alle ore 11:00 presso la Procura della Repubblica di Catanzaro.

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Calabria

Lamezia Terme (CZ) | Arrestato 37enne per spaccio di droga

Nella giornata odierna, i Carabinieri della Stazione di Lamezia Terme Sambiase hanno arrestato un uomo di 37 anni in flagranza di reato per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. L’operazione è scaturita da una perquisizione domiciliare effettuata presso l’abitazione dell’individuo, che ha portato al rinvenimento di circa 30 grammi di cocaina, insieme a piccole quantità di hashish e marijuana.

Durante la perquisizione, i militari hanno anche trovato materiale per il taglio, il peso e il confezionamento della droga. Tutto il materiale sequestrato è stato inviato per ulteriori analisi per confermare la composizione e la quantità esatta delle sostanze stupefacenti.

L’arrestato è stato inizialmente trasferito alla Casa Circondariale di Catanzaro. Successivamente, in sede di udienza di convalida, il Giudice per le Indagini Preliminari (G.I.P.) del Tribunale di Lamezia Terme ha confermato la validità dell’arresto. Su richiesta della Procura della Repubblica di Lamezia Terme, l’indagato è stato sottoposto a misure cautelari che includono l’obbligo di dimora nel Comune di residenza e l’obbligo di presentazione periodica alla Polizia Giudiziaria.

Questa operazione dimostra il continuo impegno delle forze dell’ordine nella lotta contro il traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti, con l’obiettivo di garantire la sicurezza e il benessere della comunità. Si ricorda che l’indagato, come previsto dalla legge, non può essere considerato colpevole fino alla pronuncia di una sentenza definitiva.

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