Lazio
Serie A: La Juventus torna a vincere, Frosinone battuto 3-2
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Un gol all’ultimo minuto, segnato da Daniele Rugani al minuto 95, salva la giornata della Juventus e pone fine alla crisi del club. Dopo il vantaggio iniziale di Vlahovic, la squadra di Massimiliano Allegri ha vinto una partita combattuta contro il Frosinone, terminando con un punteggio di 3-2 e consolidando così la sua posizione al secondo posto in classifica. Il colpo finale di Rugani ha permesso alla Juventus di ritrovare la vittoria, che mancava da quattro partite. Allegri ha optato per la coppia Chiesa-Vlahovic sin dal primo minuto, mentre Di Francesco ha affidato il gioco a Soulé e Cheddira in attacco. La Juventus ha aperto il punteggio all’inizio della partita, ma non è riuscita a chiudere il match. Per quarantacinque minuti, l’Allianz Stadium è diventato un vero e proprio Luna Park a ora di pranzo, con quattro gol segnati, due per parte. Sebbene ci siano state belle azioni e gol spettacolari, non sono mancati errori e momenti di incertezza. I bianconeri sono stati guidati dalle prestazioni di McKennie e Vlahovic. Il primo, McKennie, al 3′ ha effettuato uno stop volante e ha servito Vlahovic, che ha pareggiato con un tiro preciso di destro. Poco dopo, intorno alla mezzora, i due hanno nuovamente collaborato per il 2-2: McKennie ha trovato Vlahovic in area di rigore, il quale ha segnato con un tiro ad effetto da vero bomber. Tra un gol e l’altro di Vlahovic, la Juventus ha dovuto fare i conti con la reazione del Frosinone, che nonostante lo svantaggio iniziale ha giocato un calcio offensivo e ha segnato due gol in meno di un quarto d’ora. Il primo con Cheddira, che ha superato la marcatura di Cambiaso e ha pareggiato con un colpo di testa, e il secondo con Brescianini, che ha sorpreso la difesa bianconera con un gran tiro.
Cronaca
Tragedia a Roma | Agente della Polizia Penitenziaria si Toglie la Vita in Auto
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Nel cuore della notte tra sabato e domenica, un tragico evento ha scosso il quartiere Pietralata di Roma. Un passante ha notato un’auto parcheggiata in una piccola via, all’interno della quale giaceva senza vita un agente della polizia penitenziaria. L’uomo, un 35enne originario della provincia di Reggio Calabria ma residente a Roma per lavoro, aveva deciso di togliersi la vita sparandosi.
Le forze dell’ordine sono intervenute immediatamente dopo l’allerta, conducendo le indagini necessarie per ricostruire l’accaduto. La polizia scientifica ha lavorato per tutta la notte per analizzare la scena del tragico gesto.
Il sindacato UilPa ha commentato la notizia, sottolineando che l’agente lavorava presso la centrale operativa nazionale di Roma. Il segretario generale della UILPA polizia penitenziaria, Gennarino De Fazio, ha esposto la crescente preoccupazione riguardo al numero di suicidi tra gli appartenenti al corpo di polizia penitenziaria, che ha già raggiunto sei casi dall’inizio dell’anno. Ha anche evidenziato il tragico dato di 52 suicidi tra i detenuti nello stesso periodo.
Il Si.N.A.P.Pe, un altro sindacato, ha espresso profondo cordoglio per questa ennesima perdita umana, unendosi al dolore dei familiari e dei colleghi dell’agente deceduto. Il rappresentante sindacale Roberto Santini ha sottolineato l’importanza di non ignorare o minimizzare il dramma umano rappresentato dai suicidi in ambito penitenziario.
Questa tragedia ha evidenziato la grave situazione all’interno del sistema carcerario italiano, sollevando domande circa le condizioni di lavoro e la salute mentale dei suoi operatori.
Cronaca
Ostia | Baby gang spruzza spray urticante sul bus: Panico sul notturno
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Il mezzo ha sospeso la propria corsa. Problemi per i passeggeri, costretti a scendere
Attimi di panico nella notte su un bus notturno per Ostia. Poco prima delle 4, mentre il mezzo era in transito su via di Decima, un gruppo di ragazzini ha estratto una bomboletta di spray urticante e l’ha spruzzato all’interno dell’autobus. Con lo spray che generava problemi ai passeggeri e l’autista che ha fermato il mezzo, i giovanissimi si sono dati alla fuga.
Sul posto, allertati dall’autista, sono arrivati i carabinieri che hanno trovato solo gli utenti in attesa del mezzo successivo. Hanno raccolto le testimonianze, tutte coincidenti con il racconto del dipendente Atac. Assenti in zona le telecamere. Si indaga per risalire ai responsabili del gesto.
Cronaca
Frosinone | Truffa alle Assicurazioni: Ecco i nomi degli arrestati
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La maxi inchiesta sulla presunta truffa alle assicurazioni, che ha portato ieri all’arresto di sette persone, ha scosso profondamente il mondo forense della Ciociaria. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Samuel Amari, sono iniziate dopo la denuncia di alcune compagnie assicurative che segnalavano irregolarità nella liquidazione di sinistri. Tra gli arrestati, accusati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di falsi, frode assicurativa e ricettazione, ci sono Eleonora Testa, avvocato del foro di Frosinone, Cristian Maramao, Cristiano Rotondo e Sandro Pellegrino. Inoltre, una cinquantina di persone sono indagate a piede libero, tra cui il fratello dell’avvocato Andrea Dini, deceduto dopo una caduta dal balcone del suo studio.
Le indagini sono partite da un esposto che segnalava alla Procura della Repubblica una complessa attività illecita volta a ottenere indebiti risarcimenti assicurativi nel settore dell’infortunistica stradale, utilizzando false certificazioni mediche per attestare lesioni inesistenti. Gli investigatori hanno scoperto una lunga serie di risarcimenti ottenuti fraudolentemente tramite uno studio legale che faceva capo all’avvocato Andrea Dini, morto nel luglio 2023. Le prove raccolte indicavano l’esistenza di un’associazione per delinquere composta da professionisti del settore, il cui scopo era ottenere risarcimenti indebiti da diverse compagnie assicurative tramite l’impiego di società fittizie operanti nel settore dell’infortunistica stradale e delle cure riabilitative post traumatiche.
Il gruppo produceva certificazioni mediche ortopediche false e ricevute per cure fisioterapiche mai effettuate, utilizzate per quantificare importi risarcitori in incidenti stradali con conseguenze molto più lievi rispetto a quelle dichiarate. In alcuni casi, venivano coinvolte persone non effettivamente implicate nei sinistri. I risarcimenti ottenuti confluivano su conti correnti intestati a prestanome. Gli stessi membri dell’organizzazione, tutti ex collaboratori dell’avvocato deceduto, assumevano ruoli diversi, talvolta come falsi testimoni o protagonisti di sinistri inesistenti, continuando l’attività illecita anche dopo la morte del professionista.
Le attività illecite, iniziate dal 2019, hanno fruttato al sodalizio profitti per centinaia di migliaia di euro ai danni delle compagnie di assicurazione, sfruttandole come una sorta di bancomat. Le assicurazioni danneggiate hanno presentato querela alle autorità competenti. Al termine delle indagini, il G.I.P. del Tribunale di Frosinone ha emesso un’ordinanza dispositiva di misure cautelari personali nei confronti di sette persone: quattro agli arresti domiciliari, due con obbligo di presentazione alla P.G. e una destinataria della misura interdittiva per nove mesi del divieto di esercitare uffici direttivi di persone giuridiche e di impresa.
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