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Curiosità

SAI CHE C’è una Crisi della Stazione Spaziale?

Negli ultimi giorni, notizie allarmanti sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) hanno sollevato preoccupazioni tra gli appassionati di esplorazione spaziale e gli esperti del settore. Secondo alcune dichiarazioni di ingegneri della NASA, l’ISS, operativa dal 1998, sta mostrando segni evidenti di deterioramento, con la comparsa di nuove crepe e perdite d’atmosfera che potrebbero compromettere la sicurezza degli astronauti a bordo.

Le problematiche sembrano essere particolarmente accentuate nella sezione russa della stazione, dove i portelloni tra i vari moduli presentano difetti. I cosmonauti sono stati istruiti a limitare l’apertura di queste aperture e a segnalare tempestivamente eventuali crepe a ROSCOSMOS, l’agenzia spaziale russa. Anche i moduli più frequentemente utilizzati dagli astronauti statunitensi ed europei mostrano segni di affaticamento, spingendo la NASA a pianificare, in collaborazione con SpaceX, strategie di evacuazione rapida.

Nonostante le preoccupazioni crescenti, dirigenti della NASA, tra cui l’amministratore Bill Nelson, hanno cercato di minimizzare l’entità del problema attraverso dichiarazioni pubbliche rassicuranti. Tuttavia, la situazione rimane critica, soprattutto alla luce dei costi annuali di mantenimento della stazione, che superano i 4 miliardi di dollari. Questo investimento è, tuttavia, considerato contenuto rispetto alle spese militari dei paesi coinvolti nel programma.

Con l’inevitabile dismissione della ISS prevista per dopo il 2031, le agenzie spaziali internazionali stanno programmando la manovra di rientro controllato della stazione verso il punto Nemo, un’area dell’Oceano Pacifico designata per il recupero di oggetti spaziali. Nel frattempo, la comunità scientifica continua a monitorare attentamente la salute della stazione, consapevole che il suo stato attuale potrebbe avere ripercussioni significative sul futuro dell’esplorazione spaziale.

Curiosità

SAI CHE… C’è un mito da sfatare dietro l’ululato dei Lupi?

Negli anni, si è diffusa l’idea che i lupi ululino alla luna, creando un’immagine romantica e misteriosa di queste creature selvagge. Tuttavia, studi recenti condotti in Nord America e in Europa hanno dimostrato che questo mito non ha fondamento scientifico.

L’associazione tra lupi e luna affonda le radici nel folklore europeo, dove la figura del lupo è stata romantizzata e spesso caricaturata. Gli antichi romani e greci, ad esempio, erano tra i primi a collegare questi animali al satellite terrestre, attribuendo loro poteri magici e persino leggende sulla licantropia. La dea Ecate, personificazione della luna, veniva spesso rappresentata in compagnia di lupi, alimentando l’idea che questi animali avessero un legame speciale con il nostro satellite.

Inoltre, le culture dei nativi americani avevano anch’esse credenze simili, vedendo nel lupo un simbolo di follia legato alle fasi lunari. Nonostante questa ricca tradizione culturale, i ricercatori oggi affermano che l’ululato dei lupi avviene principalmente in occasioni specifiche, come la stagione degli accoppiamenti o per comunicare con membri del branco. Pertanto, l’ululato notturno non è legato alla presenza della luna, ma piuttosto a necessità sociali e biologiche di questi animali.

In conclusione, mentre il mito dell’ululato alla luna rimane affascinante, la realtà scientifica ci offre una comprensione più precisa e meno romantica della vita dei lupi, sottolineando l’importanza di distinguere tra folklore e realtà zoologica.

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Curiosità

SAI CHE… Le balene vengono scambiate per sottomarini?

Durante la guerra delle Falkland del 1982, un episodio sconcertante rivelò le limitazioni delle tecnologie militari dell’epoca. In un contesto di alta tensione tra le forze britanniche e quelle argentine, la fregata antisommergibile HMS Brilliant scambiò due balene per sottomarini nemici, aprendo il fuoco con siluri. Questo tragico errore si ripeté con un elicottero che, con la stessa convinzione, colpì un’altra balena solitaria.

La scarsa precisione dei sonar dell’epoca contribuì a questa confusione, poiché non erano in grado di distinguere con chiarezza tra enormi cetacei e minacce sottomarine. Solo dopo che i corpi delle balene emersero in superficie o furono avvistate grandi macchie di sangue, i militari si resero conto della gravità della situazione.

Per molti anni, questi incidenti rimasero sotto silenzio. Fu solo nel 2009 che il governo britannico ammise ufficialmente di aver ucciso per errore specie protette durante il conflitto. Alcuni membri dell’equipaggio della HMS Brilliant, tuttavia, hanno condiviso le loro esperienze attraverso un sito dedicato, rivelando la verità di quegli eventi.

Questo episodio mette in luce non solo gli errori tragici della guerra, ma anche le conseguenze inattese delle azioni umane sull’ambiente marino. La questione delle balene, spesso dimenticata nei racconti di guerra, continua a sollevare interrogativi sul rispetto e la protezione delle specie in pericolo.

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Curiosità

SAI CHE… Ruolo ha il Mercurio nell’Estrazione dell’Oro?

L’uso del mercurio, noto anche come argento vivo, nell’estrazione dell’oro è un tema di grande rilevanza, poiché questo metallo liquido presenta caratteristiche uniche che lo rendono utile in questo complesso processo. La sua applicazione risale a secoli fa, con evidenze che indicano l’uso del mercurio in Egitto già nel 1500 a.C. e nella minerazione dal 750 a.C.

Ma come funziona esattamente questo procedimento? L’estrazione avviene principalmente su rocce aurifere che contengono piccole particelle d’oro, così fini da rendere inefficaci altri metodi di estrazione. Quando il mercurio liquido entra in contatto con questi frammenti, si forma un’amalgama, una lega che separa l’oro dalla roccia. Questo amalgama viene poi lavorato ulteriormente, utilizzando materiali porosi per ottenere una forma più pura.

La fase finale prevede il riscaldamento dell’amalgama a temperature superiori a 356,7 °C, provocando l’evaporazione del mercurio, mentre l’oro rimane solido. Tuttavia, questo processo genera vapori tossici di mercurio, che rappresentano una seria minaccia per la salute umana e per l’ambiente. Ogni anno, circa 1.000 tonnellate di mercurio vaporizzato vengono rilasciate nell’atmosfera, rendendo questa pratica una delle principali fonti di inquinamento globale.

È fondamentale sensibilizzare l’opinione pubblica sui pericoli legati all’uso del mercurio e promuovere metodi di estrazione alternativi e più sicuri. Diverse aziende sono già al lavoro per sviluppare tecnologie che riducano l’emissione di mercurio durante l’estrazione dell’oro, ma è necessario un impegno collettivo per affrontare questo problema e proteggere sia le persone che il nostro pianeta.

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