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Attualità

Libano, La Russa “Solidali ai nostri soldati al lavoro per la pace”

“Volevo mandare un saluto affettuoso, solidale, forte ai nostri soldati in Libano, ancora una volta al lavoro per la pace. Sono da anni in quel luogo”. Così il presidente del Senato, Ignazio La Russa, intervenendo in video collegamento all’evento ‘Far crescere insieme l’Italià, organizzato da Fratelli d’Italia a Milano. “Il generale Graziano, che è scomparso non molto tempo fa – ha proseguito – , si distinse per essere stato l’unico ad aver ottenuto la richiesta di rinnovo del suo incarico da parte degli uni e degli altri, a testimonianza della capacità italiana di svolgere il lavoro con la consueta umanità e capacità che i nostri soldati in ogni occasione hanno saputo dimostrare”.

Foto: Agenzia Fotogramma

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Open Arms, Salvini “Conto di essere assolto”

“Sarò in aula a Palermo venerdì prossimo, conto di essere assolto perchè ritengo di aver fatto il mio dovere”. Così il vice premier e ministro, Matteo Salvini, a proposito del processo Open Arms, a margine di un evento a Genova. “Dovrei avere più carcere di un pedofilo: è estremamente curioso. Se fossi condannato – ha aggiunto – sarebbe un disastro non per me, che ho le spalle larghe, ma per l’Italia, perchè sarebbe un segnale agli scafisti di mezzo mondo: andate in Italia perchè lì anzichè i trafficanti puniscono i ministri che hanno bloccato gli sbarchi. Non ritengo di aver commesso nessun reato – ha risposto poi a una domanda sul motivo per cui non patteggia a differenza dell’ex presidente ligure Giovanni Toti -. Non commento le strategie difensive di altri, ogni avvocato fa bene il suo mestiere. Io ho un avvocato di cui mi strafido, ma non ho alcuna intenzione di riconoscere nessun errore perchè contrastare l’immigrazione clandestina continuo a ritenere che fosse un mio dovere, non un mio diritto”.

– foto: Agenzia Fotogramma –

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Libano, Tajani “I soldati italiani non si toccano”

“I soldati italiani non si toccano. Abbiamo protestato vivacemente con il governo israeliano, l’ho fatto io, l’ha fatto il ministro Crosetto. E’ inaccettabile quello che è accaduto. I soldati italiani non sono terroristi, non sono Hezbollah, sono donne e uomini che lavorano per la pace in Medio Oriente”. Lo dice al Tg1 il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in merito alla missione Unifil in Libano.
A Israele “ha già risposto l’Onu”, ha chiarito Tajani, la missione “non si sposta da lì”.
“Noi abbiamo una soluzione – ha detto ancora il ministro -: un primo cuscinetto governato dall’Unifil che occupi con lo spazio tra il confine con Israele e il fiume, dietro al fiume l’esercito regolare libanese e poi gli Hezbollah. Questo è il modo migliore per impedire che ci siano scontri tra esercito israeliano e Hezbollah”.

– Foto Agenzia Fotogramma –

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Attualità

Meloni “Confermiamo sostegno all’Ucraina fino a quando necessario”

“Vedersi con Zelensky ormai è una consuetudine, non si tratta di forma ma è per noi una continuità necessaria che non fa che confermare il sostegno all’Ucraina, una nazione che è stata brutalmente, ingiustificatamente aggredita”. Così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al termine dell’incontro con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
“L’Italia è stata al fianco dell’Ucraina fin dal primo momento del conflitto e siamo pronti a continuare a farlo fino a quando sarà necessario. Lo facciamo perchè siamo convinti che questa sia la parte giusta della storia, ma è anche nel nostro interesse difendere le regole della convivenza internazionale che garantiscono a tutti un futuro di pace, se noi derogassimo a queste regole vivremo in un mondo di caos che non è in grado di difendere i più fragili. L’Ucraina non è sola, saremo accanto per tutto il tempo necessario”, ha aggiunto.

“Il popolo ucraino continua a resistere in modo eroico perchè vuole scegliere il proprio futuro e la comunità internazionale ha il dovere di aiutarlo. L’obiettivo del nostro sostegno è mettere l’Ucraina nelle migliori condizioni possibili per costruire un tavolo di pace che non può significare una resa che in tanti, troppi suggeriscono vigliaccamente. Questo presuppone anche il sostegno militare così come il settore energetico”, ha spiegato.
Meloni ha infine annunciato che “la Ukraine recovery conference si terrà a Roma il 10 e 11 luglio 2025. Un evento a cui teniamo molto e a cui lavoriamo da tempo”.

-Foto: Palazzo Chigi-

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