Nella giornata di ieri, le forze di polizia di Cosenza hanno portato a termine una serie di controlli mirati nella provincia, in particolare nella Valle dell’Esaro. Durante queste operazioni, gli agenti hanno rinvenuto una grande piantagione di marijuana situata in una zona rurale di Roggiano Gravina.

L’intervento, coordinato dalla Procura della Repubblica e voluto dal Questore di Cosenza, ha portato all’arresto del titolare del contratto di affitto del terreno e alla denuncia di un secondo individuo. Durante le ispezioni, gli agenti hanno scoperto una serra di circa 1.500 metri quadri, in cui erano coltivate piante di marijuana, molte delle quali in fase di fioritura. L’area era dotata anche di un impianto irriguo, segno di un’attività ben organizzata.

L’operazione ha visto gli agenti accorgersi di due uomini a bordo di un’auto, i quali hanno tentato di allontanarsi al passaggio delle forze dell’ordine. Sottoposti a controllo, sono stati trovati in possesso di attrezzi agricoli e sacchi, con uno dei due che si è rivelato essere il proprietario del contratto di affitto.

In totale, sono state sequestrate 430 piante di marijuana, per un peso complessivo di 81 kg. L’indagine continua per accertare ulteriori dettagli sull’operazione illecita. Gli indagati, come sempre, sono da considerarsi presunti innocenti fino a prova contraria, nel rispetto della legge.

Oggi, 11 ottobre 2024, il Comando Provinciale di Catanzaro ha annunciato l’arresto di sei individui di nazionalità egiziana, accusati di far parte di un’organizzazione dedita al traffico di migranti. Le misure cautelari sono state emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari su richiesta della Procura della Repubblica di Catanzaro, in collaborazione con la Direzione Distrettuale Antimafia.

L’indagine, condotta dai militari del ROS, è stata avviata dopo il recupero di un’imbarcazione carica di migranti al largo delle coste crotonesi, un evento che ha seguito un tragico naufragio avvenuto a febbraio 2023. Le informazioni raccolte dai migranti soccorsi hanno fornito elementi fondamentali per delineare le modalità operative della rete criminale, coinvolta nel traffico di esseri umani dalle coste egiziane e libiche verso l’Italia.

L’inchiesta ha portato alla identificazione non solo degli scafisti, ma anche del capitano e del pilota dell’imbarcazione. Attualmente, il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari, in attesa di ulteriori verifiche processuali. Questo episodio sottolinea l’impegno delle autorità italiane nella lotta contro il traffico di migranti e la protezione dei diritti umani in un contesto sempre più complesso e drammatico.

Nella mattinata di oggi, i militari del ROS hanno eseguito un’importante operazione di polizia, arrestando sei cittadini egiziani accusati di far parte di un’organizzazione dedita al traffico di migranti. L’operazione è stata condotta su ordine del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Catanzaro, a seguito di un’inchiesta della Procura della Repubblica.

L’indagine è iniziata dopo il salvataggio di un’imbarcazione di migranti, avvenuto nelle acque crotonesi il 10 marzo 2023, in un periodo segnato da tragici eventi, tra cui il naufragio di un’altra imbarcazione il 26 febbraio dello stesso anno, che ha causato numerose vittime. Gli investigatori, grazie a un lavoro meticoloso e all’interrogatorio dei migranti salvati, sono riusciti a raccogliere prove decisive sull’attività illecita, identificando gli scafisti e il capitano coinvolti nel trasporto degli immigrati.

Questa operazione rappresenta un passo significativo nella lotta contro il traffico di esseri umani, evidenziando la continua vulnerabilità dei migranti in cerca di una vita migliore in Europa e l’impegno delle autorità nel contrastare tali crimini. L’inchiesta prosegue, con la speranza di smantellare completamente la rete operativa responsabile di questi reati.