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Cronaca

Ancona | Due Uomini Condannati per Estorsione

Nelle ultime ore, la Squadra Mobile di Ancona ha arrestato due uomini italiani di quarant’anni, entrambi con precedenti penali. Gli arresti sono avvenuti in seguito a un ordine di carcerazione emesso dall’Ufficio di Sorveglianza di Ancona, che ha disposto l’esecuzione delle pene da scontare. Il primo uomo deve affrontare una condanna di 6 anni e 4 mesi, mentre il secondo dovrà scontare 7 anni e 4 giorni di reclusione.

Entrambi gli arrestati erano già in regime di affidamento in prova, ma si sono resi responsabili di estorsione aggravata in concorso, reato commesso nel 2015. Le vittime delle loro azioni sono stati soggetti da cui cercavano di recuperare crediti attraverso la minaccia e l’estorsione di beni mobili.

Il primo individuo è stato trovato nel pomeriggio presso la sua abitazione in un quartiere periferico di Ancona, mentre il secondo è stato arrestato a seguito di un’operazione che ha visto coinvolti anche i Vigili del Fuoco, necessari per entrare in casa dopo che l’uomo non rispondeva agli avvisi della Polizia. I due uomini sono stati successivamente trasferiti nel carcere di Montacuto per iniziare a scontare le loro pene.

Cronaca

Vicenza | Operazione congiunta GDF e Ispettorato del Lavoro: scoperti lavoratori irregolari in un opificio, sequestro di un capannone

Nell’ambito di un’operazione congiunta tra la Guardia di Finanza di Vicenza e l’Ispettorato Territoriale del Lavoro, è stato scoperto un significativo caso di lavoro irregolare in un laboratorio tessile situato a Sovizzo. Durante il controllo, finalizzato alla verifica delle condizioni di sicurezza e del rispetto delle norme lavorative, le autorità hanno rilevato la presenza di sette lavoratori in nero su otto. Tra questi, è stato identificato anche un clandestino.

Il titolare dell’opificio, gestito da un cittadino di origine cinese, è stato denunciato e l’intera struttura, comprese attrezzature e merci, è stata posta sotto sequestro preventivo. Le irregolarità rilevate non si limitano alla mancanza di contratti di lavoro, ma comprendono anche gravi violazioni delle normative sulla sicurezza, in particolare l’assenza del Documento di Valutazione dei Rischi.

Oltre alle sanzioni amministrative per un totale di 14.000 euro, è stata disposta la sospensione immediata dell’attività fino alla regolarizzazione delle posizioni lavorative. L’operazione rientra in un ampio programma di contrasto al lavoro sommerso, con l’obiettivo di tutelare i diritti dei lavoratori e garantire la concorrenza leale nel settore tessile, particolarmente esposto a fenomeni di sfruttamento.

L’azione si inserisce in un più ampio contesto di interventi coordinati dalle Fiamme Gialle e dall’Ispettorato del Lavoro per combattere l’illegalità nel mondo del lavoro, con un occhio di riguardo al settore della moda. La vicenda rimane sotto indagine e sarà l’autorità giudiziaria a determinare le eventuali responsabilità penali del titolare.

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Calabria

Reggio Calabria | Confisca definitiva di beni per un imprenditore calabrese legato alla ‘ndrangheta

GdF RC

La Guardia di Finanza di Reggio Calabria ha eseguito un provvedimento di confisca definitivo disposto dalla magistratura di Catanzaro, riguardante il patrimonio di un imprenditore attivo anche nel settore del noleggio di apparecchi per il gaming. L’imprenditore è stato condannato per usura aggravata da legami mafiosi, con sentenza ormai passata in giudicato.

Il procedimento giudiziario, avviato nel novembre 2020, ha fatto emergere una sproporzione tra i beni posseduti dall’uomo e i suoi redditi dichiarati, collegando il suo patrimonio a una cosca della ‘ndrangheta attiva nel cosentino. Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Catanzaro e condotte dalla Guardia di Finanza, hanno permesso di accertare il possesso diretto e indiretto di beni di valore sproporzionato rispetto alle sue disponibilità economiche.

Il patrimonio confiscato comprende due aziende, quattro immobili, due automobili e due motocicli, per un valore complessivo significativo. La confisca è divenuta definitiva con la pronuncia irrevocabile della Corte di Appello, segnando così l’acquisizione di questi beni da parte dello Stato.

Questo intervento rappresenta un passo importante nella lotta contro le infiltrazioni mafiose nell’economia legale, evidenziando ancora una volta il ruolo cruciale delle indagini patrimoniali nel contrastare la criminalità organizzata.

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Campania

Giugliano (NA) | Arrestati consigliere comunale e dirigente: coinvolti in un caso di concussione legato a un centro sportivo

GdF Napoli

La Guardia di Finanza ha eseguito oggi un’ordinanza di arresti domiciliari nei confronti di un consigliere comunale e un dirigente del Comune di Giugliano in Campania, responsabile dell’ufficio per le Politiche Sociali, Cultura e Sport. L’operazione è avvenuta nell’ambito di un’indagine condotta dalla Procura di Napoli Nord, che ha rivelato gravi episodi di concussione ai danni di un imprenditore locale, gestore di un centro sportivo con campi da padel, tennis e calcio a 5.

Secondo quanto emerso, i due indagati avrebbero abusato del loro ruolo istituzionale per estorcere denaro all’imprenditore, il quale era stato oggetto di controlli da parte della Polizia Municipale. In particolare, dopo aver riscontrato irregolarità nel centro sportivo, avrebbero richiesto somme di denaro per “sanare” la situazione, minacciando, in caso contrario, la revoca della concessione comunale per la gestione del centro.

L’indagine ha rivelato che, dopo una prima richiesta di 30.000 euro, i due pubblici ufficiali sarebbero riusciti a ottenere una cifra di 15.000 euro. L’arresto di un avvocato, che avrebbe fatto da intermediario nella consegna del denaro, avvenuto il 4 settembre, è stato un momento chiave nell’operazione. L’avvocato è stato fermato in flagranza di reato mentre riceveva il denaro nel suo studio legale.

Le perquisizioni e gli accertamenti successivi hanno confermato le accuse di concussione, portando oggi all’arresto dei due funzionari comunali. Le indagini proseguono per chiarire ulteriori aspetti della vicenda e verificare eventuali altre responsabilità.

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