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IDF: “Stiamo accerchiando Jabalia nel nord di Gaza”

Le forze armate israeliane stanno effettuando un’operazione di accerchiamento attorno al campo profughi di Jabalia, situato nel nord della Striscia di Gaza. Questa azione è stata intrapresa per contrastare le operazioni di Hamas, che si sta riorganizzando nella zona nonostante i ripetuti attacchi aerei subiti. Secondo le informazioni fornite dall’IDF (Forze di Difesa Israeliane), le truppe della 401ª e della 460ª brigata sono state in grado di circondare l’area e stanno portando avanti operazioni mirate.

L’IDF ha anche comunicato alla popolazione palestinese presente nel campo di profughi che devono evacuare l’area per la propria sicurezza. Questo sviluppo segna un’intensificazione delle operazioni militari israeliane nella regione, sottolineando la complessità e la volatilità della situazione attuale a Gaza. Le tensioni tra le forze israeliane e Hamas continuano a creare un clima di incertezza e preoccupazione per i civili coinvolti nel conflitto.

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Cessate il fuoco immediato in Libano: l’appello dell’Organizzazione internazionale della francofonia

Durante il diciannovesimo Sommet de la Francophonie, svoltosi ieri a Parigi, i rappresentanti di 88 membri dell’Organizzazione internazionale della francofonia (Oif) hanno lanciato un appello per un cessate il fuoco “immediato e duraturo” in Libano. Tra i paesi partecipanti figurano la Francia, il Canada e il Belgio, che hanno espresso unanime sostegno alla richiesta.

Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha ribadito durante la conferenza stampa di chiusura del vertice l’importanza di ridurre le tensioni nella regione, sottolineando la necessità di stabilire un dialogo costruttivo. Negli ultimi giorni, il Libano ha subito raid aerei da parte di Israele, causando notevoli danni e perdite umane, tra cui la morte di Hassan Nasrallah, ex leader di Hezbollah.

Macron ha anche espresso il suo disappunto per le recenti decisioni del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, che ha dato il via a operazioni militari di terra nel sud del Libano. Queste azioni, secondo Macron, sono in contrasto con la proposta di cessate il fuoco avanzata da Parigi e Washington. Tuttavia, il presidente francese ha ribadito il sostegno della Francia alla sicurezza di Israele, indicando una posizione complessa e delicata in un contesto di crescente instabilità.

In concomitanza con l’anniversario dell’attacco terroristico del 7 ottobre 2023, Macron ha annunciato che accoglierà all’Eliseo le famiglie delle vittime franco-israeliane, cercando di mantenere un equilibrio tra il supporto alla sicurezza israeliana e la necessità di proteggere i civili libanesi colpiti dal conflitto.

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Il Papa: “Liberazione immediata di tutti gli ostaggi nel ricordo del 7 ottobre”

In vista del primo anniversario dell’attacco terroristico di Hamas contro Israele, Papa Francesco ha espresso la sua solidarietà alla popolazione israeliana durante l’Angelus. Ha richiamato l’attenzione sulla situazione critica a Gaza, dove ancora si trovano molti ostaggi, chiedendo la loro immediata liberazione.

Il Papa ha descritto la crescente sofferenza in Medio Oriente, sottolineando come i civili palestinesi stiano affrontando gravi difficoltà a causa delle azioni militari in corso. Ha sollecitato un cessate il fuoco immediato, estendendo il suo appello anche al Libano, dove molti abitanti sono stati costretti a lasciare le loro case.

Francesco ha esortato la comunità internazionale a interrompere la spirale di vendetta che alimenta il conflitto, ricordando che le nazioni hanno il diritto di esistere in pace e sicurezza, sottolineando l’importanza del dialogo per garantire la sovranità.

Infine, ha annunciato che oggi pomeriggio pregherà a Santa Maria Maggiore e ha indetto una giornata di preghiera e digiuno per il giorno successivo, invitando tutti a unirsi a lui nel cercare la pace per il Medio Oriente.

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Scholz: “È impossibile dimenticare il 7 ottobre”

In un videomessaggio in occasione del primo anniversario degli attacchi di Hamas contro Israele, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha condiviso un ricordo profondo e angosciante del suo viaggio in Israele, avvenuto lo scorso ottobre. Ha descritto come le esperienze vissute durante quel periodo non possano essere dimenticate, evidenziando la brutalità degli attacchi che hanno portato alla morte di oltre mille israeliani, tra cui donne, uomini e bambini, colpiti nelle loro case e in luoghi pubblici, come un festival di musica.

Scholz ha anche parlato del dramma delle famiglie degli ostaggi, che si trovano in una situazione di angoscia, senza sapere se rivedranno mai i loro cari. Il suo messaggio sottolinea un senso di dolore e impotenza di fronte a una tragedia che ha colpito non solo Israele ma anche il popolo palestinese, che ha subito enormi sofferenze e distruzioni a seguito del conflitto.

Il cancelliere ha espresso la sua solidarietà con le vittime e le loro famiglie, mentre ha messo in evidenza le conseguenze devastanti del conflitto in corso. La sua dichiarazione si inserisce in un contesto di crescente tensione e necessità di riflessione sulle vie per una pace duratura nella regione.

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