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Cronaca

Vicenza | Arrestato 27enne per Resistenza a Pubblico Ufficiale e Possesso di Armi

Questura di Vicenza

Nella mattinata di ieri, 1 ottobre, la Polizia di Stato di Vicenza ha denunciato un cittadino nigeriano di 27 anni, con un lungo passato di reati, per resistenza a pubblico ufficiale e porto abusivo di armi atte a offendere. L’operazione è avvenuta durante i controlli di routine nel Corso SS Felice e Fortunato, dove gli agenti delle Volanti hanno notato l’uomo, il quale ha tentato di sfuggire alla loro vista.

Il giovane, a bordo di una bicicletta, ha mostrato segni di nervosismo e ha cercato di allontanarsi rapidamente. Dopo un breve inseguimento, è stato bloccato in via Catalani, una strada chiusa che ha reso impossibile la sua fuga. Durante il controllo, A.N.P. ha reagito in modo aggressivo, cercando di liberarsi dalla presa degli agenti.

Una volta condotto negli uffici della Questura, il 27enne è stato trovato in possesso di due coltelli, tre smartphone e una somma di denaro significativa, suddivisa in 380 euro trovati in una tasca e 5.000 euro nascosti all’interno di uno zainetto. Non essendo in grado di giustificare la provenienza di quest’ultima somma, il denaro è stato sequestrato in via preventiva.

L’uomo è stato denunciato alla Procura della Repubblica e dovrà rispondere delle accuse di resistenza a pubblico ufficiale e porto abusivo di armi, mentre il sequestro del denaro è stato disposto in attesa di ulteriori accertamenti.

Campania

Napoli: Arresti per 60 Sospetti di Camorra

Napoli si trova nuovamente al centro di un’importante operazione contro la criminalità organizzata. Questa mattina, un’ampia operazione di polizia ha portato all’arresto di 60 individui accusati di gravi crimini legati alla camorra, inclusi tentativi di omicidio, estorsione e traffico di droga.

Circa 350 agenti hanno eseguito le ordinanze di custodia cautelare nella zona orientale della città, con un focus particolare sui clan De Micco e De Martino. L’operazione, guidata dalla Direzione distrettuale antimafia, è stata autorizzata dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Napoli.

Le accuse rivolte agli arrestati sono molteplici e includono associazione di stampo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, possesso illegale di armi e ordigni esplosivi, furto e ricettazione. Questo blitz rappresenta un significativo passo avanti nella lotta contro la criminalità organizzata nella regione, evidenziando l’impegno delle autorità nel combattere l’influenza della camorra e garantire la sicurezza dei cittadini.

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Cronaca

Arrestato un Hacker Siciliano: Breccia nei Sistemi del Ministero della Giustizia

Un hacker originario della Sicilia è stato arrestato dalla Polizia Postale dopo un’indagine durata anni, durante la quale è riuscito a compromettere i sistemi informatici del Ministero della Giustizia, accedendo a informazioni sensibili e documenti riservati. Il giovane, quasi 24enne, è stato fermato nell’ambito dell’“Operazione Dominio”, un’azione coordinata dalla Procura di Napoli e dalla Procura Nazionale Antimafia.

Le indagini hanno rivelato che il sospetto non si limitava solo all’accesso non autorizzato ai dati del ministero. Era coinvolto in attività criminali più ampie, compreso il controllo di mercati neri sul dark web, da cui avrebbe drenato circa 3 milioni di euro in criptovalute. Per nascondere la sua attività illecita, utilizzava sofisticati metodi di anonimizzazione, come server esteri e meccanismi di cifratura.

L’hacker si era infiltrato nei sistemi attraverso tecniche avanzate, tra cui phishing mirato e la compromissione di credenziali di accesso. Questo gli ha permesso di accedere a dati critici non solo del Ministero della Giustizia, ma anche di importanti aziende italiane. Gli investigatori hanno sequestrato terabyte di dati, alcuni dei quali coperti da segreto investigativo, dislocati anche su server all’estero.

Un aspetto interessante di questa vicenda è che le manovre dell’hacker hanno costretto gli inquirenti a tornare a metodi investigativi tradizionali, rinunciando a comunicazioni digitali per timore di intercettazioni. Al momento, oltre al principale indagato, sono sotto esame altre tre persone, e le indagini continuano per comprendere l’estensione della rete criminale e i suoi legami con altri gruppi di hacker sia italiani che internazionali.

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Cronaca

Larino (CB) | Sequestrati beni per 240.000 euro a imprenditore per evasione fiscale

GdF Campobasso

Recentemente, la Guardia di Finanza di Larino ha eseguito un sequestro preventivo di beni per un valore complessivo di 240.000 euro a carico di un imprenditore locale, in risposta a violazioni di natura fiscale. L’operazione è stata condotta sotto la supervisione della Procura della Repubblica di Larino, a seguito di un provvedimento emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari.

Le indagini hanno riguardato due società e una ditta individuale, i cui soci erano legati da vincoli familiari. Attraverso un’attenta attività ispettiva, sono emersi ricavi non dichiarati per oltre 6 milioni di euro e imposte evase per circa 1,5 milioni di euro negli anni presi in considerazione. La documentazione extracontabile acquisita ha consentito di ricostruire l’entità delle violazioni fiscali.

Questa operazione rappresenta un’importante iniziativa nella lotta contro l’evasione fiscale, sottolineando l’impegno della Procura e della Guardia di Finanza nel garantire una sana competizione tra gli operatori economici e nel contribuire a una diminuzione del tax gap. È importante notare che le indagini sono ancora in corso e che le persone coinvolte non possono essere considerate colpevoli fino a un’eventuale sentenza definitiva.

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