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Calabria

Reggio Calabria | Intensificati i controlli a Piazza Sant’Agostino

Nella giornata di sabato e domenica scorsi, la Compagnia Carabinieri di Reggio Calabria ha avviato un’operazione di controllo intensificato a Piazza Sant’Agostino, un’area recentemente segnata da problemi di degrado e criminalità. L’operazione ha visto il coinvolgimento non solo delle pattuglie locali, ma anche di due Squadre di Intervento Operativo, con l’obiettivo di garantire una presenza più incisiva e un maggiore presidio del territorio.

Durante le operazioni, oltre 90 persone sono state identificate e più di 40 veicoli sono stati controllati. Le forze dell’ordine hanno emesso 9 contravvenzioni al Codice della Strada, sequestrando 4 veicoli e conducendo 11 perquisizioni. Tra i risultati più rilevanti, due uomini di 48 anni sono stati denunciati per il porto di armi e oggetti atti a offendere, in quanto trovati in possesso di coltelli a scatto.

Le attività di controllo si sono concentrate anche sul contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti, portando al ritrovamento di 80 grammi di marijuana occultati in una aiuola. Sono state elevate 4 sanzioni amministrative per possesso illegale di droghe. Inoltre, sono stati ispezionati alcuni esercizi commerciali della zona.

Tra i soggetti identificati, spicca un 31enne di origine magrebina, già noto alle autorità, che era stato coinvolto nel furto di un’autoradio il 7 ottobre scorso. Anche lui è stato denunciato.

Questa iniziativa rientra in un piano più ampio di sicurezza, volto a rispondere alle esigenze dei cittadini e a ridurre il tasso di illegalità in un’area centrale della città. Le operazioni proseguiranno nelle settimane a venire, con l’intento di consolidare i risultati ottenuti e promuovere ulteriormente la legalità e la sicurezza pubblica. Le indagini per i reati denunciati sono ancora in fase preliminare, e le responsabilità saranno determinate attraverso i procedimenti legali.

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Reggio Calabria | Stagione Venatoria: deferito cacciatore per munizioni non dichiarate

CC RC

La Compagnia Carabinieri di Reggio Calabria ha intensificato le operazioni di controllo per contrastare illeciti legati alla detenzione di armi, in particolare durante la stagione venatoria. Recentemente, i Carabinieri della Stazione di Rosario Valanidi hanno effettuato un controllo sui possedimenti di armi e munizioni in una zona di Ravagnese.

Durante l’operazione, è stata riscontrata una discrepanza significativa tra il numero di cartucce per fucile calibro 12 dichiarate dal proprietario e quelle realmente in suo possesso. Sono state trovate quasi 50 cartucce in più rispetto a quanto comunicato ufficialmente. Di conseguenza, i militari hanno proceduto al sequestro delle munizioni in eccedenza e hanno deferito l’individuo per il reato di possesso ingiustificato di munizioni.

Questa iniziativa si inserisce in un contesto più ampio di prevenzione e sicurezza, sottolineando l’impegno costante delle forze dell’ordine nel garantire il rispetto delle normative in materia di armi. Tali controlli sono particolarmente importanti in un periodo in cui la sicurezza pubblica deve essere vigilata con attenzione. Il procedimento è attualmente in fase di indagine preliminare, con il rispetto del principio di presunzione di innocenza per l’indagato fino a sentenza definitiva.

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Calabria

Reggio Calabria | Lotta contro la violenza di genere: tre denunce per maltrattamenti e stalking

CC RC

Negli ultimi giorni, i Carabinieri di Reggio Calabria hanno intensificato le loro attività per la protezione delle vittime di violenza di genere e il contrasto agli abusi domestici. Grazie a indagini approfondite, le Stazioni di Archi e Cannavò hanno denunciato tre uomini, di età compresa tra 20 e 45 anni, per reati di maltrattamenti in famiglia e atti persecutori.

Tra i casi più preoccupanti, spicca la storia di una madre costretta a vivere nel terrore a causa del comportamento violento e minaccioso del figlio tossicodipendente, il quale, nel corso del tempo, ha trasformato la richiesta di denaro per sostentare la propria dipendenza in atti di violenza. La donna, esausta e spaventata, ha finalmente trovato il coraggio di contattare il numero di emergenza 112, consentendo ai Carabinieri di intervenire prontamente e avviare le procedure necessarie per garantirle protezione.

In altri due casi segnalati, le vittime erano donne intrappolate in relazioni coniugali segnate dalla violenza, spesso davanti ai figli. Nonostante le evidenze di maltrattamenti, queste donne hanno scelto di non procedere con denunce contro i loro partner, rifiutando anche le misure di protezione offerte.

L’Arma dei Carabinieri si impegna a combattere ogni forma di violenza di genere, implementando programmi di supporto e collaborando con centri antiviolenza e strutture di accoglienza. È fondamentale che tutte le donne che si trovano in situazioni di abuso sappiano di poter contare su un aiuto concreto. Per questo, le autorità invitano a contattare il numero 112 o a recarsi presso le stazioni dei Carabinieri, dove troveranno personale preparato ad assisterle.

Si sottolinea che, per tutti e tre i casi, gli indagati sono considerati innocenti fino a prova contraria, in quanto le indagini sono ancora in fase preliminare.

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Reggio Calabria | Rifiuti nel Torrente Sant’Agata: Inchiesta sui siti di abbandono e degrado Ambientale

CC RC

Negli ultimi mesi, il Torrente Sant’Agata, un importante corso d’acqua della provincia di Reggio Calabria, ha attirato l’attenzione delle autorità per un grave problema di abbandono di rifiuti. Gli uomini del Nucleo Carabinieri Forestale, coordinati dalla Procura della Repubblica, hanno portato avanti un’indagine che ha rivelato una situazione allarmante, con accumuli costanti di materiali di risulta da cantieri edili, guaine bituminose e vari rifiuti, che minacciano l’integrità ambientale della zona.

Il torrente, che si snoda da Cardeto e sfocia nello Stretto di Messina nei pressi dell’aeroporto, è già noto per i fenomeni di piena che portano a un significativo trasporto di detriti in mare. Tuttavia, le recenti ispezioni hanno messo in luce l’ampiezza del degrado, con evidenti segni di combustione in diverse aree, che indicano episodi di smaltimento illecito.

Grazie all’uso di telecamere di sorveglianza, i Carabinieri hanno potuto documentare vari atti di abbandono dei rifiuti, identificando anche i presunti responsabili. Le accuse formulate includono l’abbandono di rifiuti, la gestione di discariche abusive e violazioni delle normative paesaggistiche. È stato anche rilevato un grave impatto sull’ambiente circostante, poiché il Torrente Sant’Agata è classificato come area protetta. Il costante accumulo di rifiuti non solo compromette l’habitat naturale, ma porta anche alla formazione di una discarica abusiva all’interno del corso d’acqua.

Le indagini sono ancora in corso, e la situazione rimane sotto attenta osservazione da parte delle autorità competenti. Si tratta di un fenomeno che richiede una risposta rapida e efficace per preservare le bellezze naturali del territorio e garantire un ambiente sano per la comunità locale.

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