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Siagrio, l’Ultimo Difensore della Gallia Romana: La Caduta del Regno di Soissons

L’anno 476 d.C. segnò la fine ufficiale dell’Impero Romano d’Occidente, con la deposizione di Romolo Augustolo. Tuttavia, la sua eredità non scomparve immediatamente. Nell’angolo nord-occidentale della Gallia, un piccolo baluardo romano continuava a resistere: il Regno di Soissons, governato da Siagrio, un generale figlio dell’antico magister militum Egidio. Questa enclave autonoma lottò per mantenere in vita le tradizioni e il potere romano per altri dieci anni dopo la caduta dell’Impero.

Il padre di Siagrio, Egidio, aveva già instaurato una posizione di indipendenza dopo il collasso dell’autorità centrale di Roma, rifiutando di riconoscere l’imperatore fantoccio Libio Severo, messo sul trono da Ricimero. Grazie a una strategica alleanza con i Franchi e a una vittoria cruciale contro i Visigoti, Egidio mantenne il controllo del territorio attorno a Soissons. Alla sua morte, Siagrio ereditò la carica, riuscendo a mantenere il fragile regno per oltre due decenni, nonostante le difficoltà.

Chiamato dalle fonti storiche “Re dei Romani”, Siagrio non riuscì però a fermare l’inarrestabile avanzata dei Franchi sotto Clodoveo I. Nel 486, l’esercito franco sconfisse definitivamente le forze di Siagrio, segnando la fine dell’ultimo avamposto dell’Impero Romano in Occidente. Siagrio cercò rifugio presso i Visigoti, ma fu tradito e consegnato a Clodoveo, che lo fece giustiziare, ponendo fine all’ultima resistenza romana.

La storia di Siagrio rappresenta l’ultimo disperato tentativo di preservare l’ordine romano in un mondo ormai dominato dai regni barbarici, simbolo di un’epoca che volgeva definitivamente al termine.

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