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Politica

Meloni sente Netanyahu, inaccettabili gli attacchi a Unifil

Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto una conversazione telefonica con il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu. Meloni ha ribadito l’inaccettabilità che Unifil sia stata attaccata dalle forze armate israeliane, ricordando come la missione agisce su mandato del Consiglio di Sicurezza per contribuire alla stabilità regionale. Ha sottolineato l’assoluta necessità che la sicurezza del personale di Unifil sia sempre garantita. Il presidente ha rinnovato l’impegno dell’Italia in questo senso, dicendosi convinta che attraverso la piena applicazione della risoluzione 1701 si possa contribuire alla stabilizzazione del confine israelo-libanese e garantire il ritorno a casa di tutti gli sfollati. Nel corso della conversazione, il presidente del Consiglio ha sottolineato l’urgenza di lavorare a una de-escalation su base regionale, rinnovando la piena disponibilità dell’Italia, anche in qualità di Presidenza di turno del G7, a lavorare in questa direzione.

-Foto: Palazzo Chigi-

Politica

Meloni “Mia coalizione più solida di quando abbiamo iniziato”

“Se non avessimo speso 120 miliardi per il Superbonus avremmo molti più soldi da mettere su stipendi, sanità, famiglie, pensioni: tuttavia abbiamo dato segnali importanti, in particolare sulla sanità su cui puntiamo ad aumentare ulteriormente le risorse”. Lo sottolinea la presidente del Consiglio Giorgia Meloni al Tg5. “Aumentare le tasse è una cosa di sinistra, non a caso chiedono la patrimoniale – aggiunge Meloni, – La mia coalizione è più solida di quando abbiamo cominciato due anni fa: la compattezza di un governo si vede sempre dalla velocità con cui lavora e dal consenso di cui gode”.

La Premier, quindi, sul presunto dossieraggio aggiunge: “mi sono data una spiegazione, spero me ne dia una pure la magistratura: ci sono funzionari pubblici e privati che prendono illegalmente informazioni e le vendono sul mercato, aspettiamo di capire a chi le vendano ma presumibilmente ci sono dietro interessi”, sottolineando come “Non sono solo politici spiati, ma migliaia di persone. La mia vita è stata passata allo scanner e non si è trovato niente: se sono così dossierata è perché in questo paese ci sono gruppi di pressione che non accettano di avere al governo qualcuno che non può essere ricattato e provano a toglierselo di torno con altri strumenti“.

foto: Agenzia Fotogramma

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Economia

Governo Italiano Punta a 3 Miliardi di Euro dalla Spending Review per la Manovra 2025

Il governo italiano sta puntando a una spending review con l’obiettivo di recuperare circa 3 miliardi di euro da destinare alla manovra finanziaria del 2025. Questa iniziativa è stata confermata da fonti della maggioranza, in seguito a un richiamo esplicito del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che ha sottolineato l’importanza di ottimizzare le risorse disponibili.

La spending review è una misura volta a rivedere e razionalizzare la spesa pubblica, con l’intento di eliminare sprechi e inefficienze. L’obiettivo di recuperare 3 miliardi rappresenta un passo significativo per garantire la sostenibilità delle finanze pubbliche e sostenere le politiche economiche del governo.

Il ministro Giorgetti ha messo in evidenza come questa revisione della spesa sia fondamentale non solo per la preparazione della manovra 2025, ma anche per affrontare le sfide economiche attuali e future. Con l’aumento delle spese legate all’emergenza economica e sociale, la necessità di un’allocazione più efficiente delle risorse è diventata cruciale.

In questo contesto, il governo si prepara a presentare un piano dettagliato per la spending review, che dovrebbe includere misure concrete per il contenimento della spesa e l’ottimizzazione delle risorse statali. La riuscita di questa iniziativa sarà fondamentale per garantire una manovra finanziaria efficace e per sostenere la crescita economica del paese nei prossimi anni.

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Politica

Libano, Tajani “Nostri militari non sono terroristi di Hezbollah”

“La richiesta di spostarsi dal Libano è stata respinta: non è una scelta italiana stare là, ma delle Nazioni Unite. I nostri soldati non sono terroristi di Hezbollah, è inaccettabile che siano stati attaccati dall’esercito israeliano”. Così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un’intervista a “La Stampa”. “La situazione è peggiorata, ma i nostri militari non corrono rischi gravi e rimarranno là – sottolinea -. Ci sono stati episodi inaccettabili che non devono più ripetersi. Mandiamo un messaggio forte a tutti: i nostri militari non si toccano. Israele non ha aperto il fuoco solo una volta e abbiamo protestato ripetutamente, con forza, con i ministeri di Esteri e Difesa”. Il ministro Crosetto ha parlato di “crimine di guerra”: “Voleva lanciare un segnale chiaro per fermare l’offensiva – spiega -. Bisogna vedere se dal punto di vista giuridico si configuri il crimine di guerra. Aspettiamo i risultati dell’inchiesta che ha annunciato Israele, io sono garantista. Ma ribadisco, è inaccettabile che soldati impegnati in missione di pace finiscano nel mirino. Non è neppure leale: hanno armi leggere, non ci sono reparti corazzati per respingere quegli attacchi. I nostri militari non sono terroristi di Hezbollah, Israele vada ad attaccare le loro di postazioni”, conclude.

– Foto Agenzia Fotogramma –

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