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Il Ver Sacrum: l’Antico Rito Italico che Risolveva il Sovrappopolamento

Nel mondo antico, l’equilibrio demografico rappresentava una sfida complessa, e i popoli italici, noti per il loro ingegno, svilupparono una soluzione originale e rituale: il Ver Sacrum, o Primavera Sacra. Questo rito, praticato in circostanze straordinarie come sovrappopolamento o carestie, prevedeva la consacrazione di tutti i nati in un determinato periodo primaverile alle divinità. Mentre piante e animali venivano offerti in sacrificio, i giovani umani, una volta raggiunta l’età adulta, erano chiamati a lasciare la loro terra natale per fondare nuovi insediamenti.

Le comunità italiche, con questo rito, riuscivano a risolvere problemi di sovraffollamento e scarsità di risorse, trovando un equilibrio tra necessità sociali, economiche e religiose. Il Ver Sacrum non aveva una cadenza fissa, ma veniva celebrato solo quando le risorse del territorio non erano più sufficienti per sostenere la popolazione, o in seguito a disastri naturali o eventi bellici. I giovani partivano alla ricerca di nuove terre, guidati da segni interpretati attraverso animali totemici, sacri per le diverse tribù. I Sanniti seguivano il toro, i Piceni il picchio verde, mentre il lupo era venerato dagli Irpini e dai Lucani.

Questo rito non era solo un atto religioso, ma una risposta concreta e pragmatica a un problema di sopravvivenza, capace di garantire la continuità e l’espansione dei popoli italici nel rispetto delle loro credenze.

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