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Scienza e Salute

Golf: Un Passaporto per la Longevità e il Benessere

Il golf è molto più di un semplice sport; è un’opportunità per connettersi con la natura, mantenersi attivi e promuovere uno stile di vita sano. Un episodio recente ha catturato l’attenzione: Charles Arthur Thompson, un golfista centenario, ha realizzato un punteggio di 103 durante una gara in Canada, segnando così un record per la sua età. Questo straordinario risultato non è solo un traguardo personale, ma dimostra anche i benefici del golf sulla salute e sulla longevità.

Secondo un’analisi pubblicata dal British Journal of Sport Medicine, il golf può contribuire a ridurre il rischio di mortalità e ad aumentare l’aspettativa di vita. Questo sport, praticabile a tutte le età e con un rischio minimo di infortuni, favorisce l’attività fisica moderata e si è rivelato efficace nella prevenzione e gestione di diverse patologie croniche, come malattie cardiache, diabete di tipo 2 e alcuni tipi di cancro. La ricerca indica che chi gioca a golf potrebbe vivere in media cinque anni in più.

In un periodo in cui il benessere fisico è diventato una priorità, il golf sta guadagnando popolarità. Negli ultimi cinque anni, il numero di golfisti nel mondo è aumentato del 15%, raggiungendo i 65 milioni. Questo interesse crescente è alimentato dalla ricerca di attività all’aria aperta dopo i lockdown della pandemia e dalla maggiore accessibilità alle strutture di gioco.

Contrariamente a quanto si possa pensare, il golf richiede impegno fisico. Un percorso di 18 buche comporta un cammino di circa sette chilometri, coinvolgendo muscoli e favorendo il consumo di calorie. Con l’attrezzatura ora più accessibile e i costi per iniziare a giocare in diminuzione, il golf si presenta come una scelta ideale per chi cerca un’attività che unisce movimento, socialità e benessere.

In conclusione, praticare golf non solo offre un modo per godere della natura e muoversi, ma potrebbe anche rivelarsi un fattore determinante per una vita lunga e sana.

Scienza e Salute

Ail Palermo compie trent’anni, festa con volontari e sostenitori

Quest’anno Ail Palermo Trapani compie trent’anni e li ha festeggiati ieri sera con volontari, medici, amici e sostenitori, durante una serata di gioia e di emozione, ma anche di riflessione e di impegno, in cui sono stati ripercorsi con un racconto di immagini e parole tre decenni di lotta ai tumori del sangue (leucemie, linfomi e mieloma).
L’occasione ha consentito di riunire i medici di ieri e di oggi dei reparti di Oncoematologia della città di Palermo (Cervello, Policlinico, Civico e La Maddalena) e di Castelvetrano, ma anche di riabbracciare chi ha sostenuto l’attività dell’associazione, anche donne e uomini di spettacolo come Pamela Villoresi e Salvo Piparo.

Un momento di grande intensità è stato il collegamento con Regis Simba, un congolese che vive con la sua famiglia negli Stati Uniti, dove lavora come ingegnere informatico, ma che ha lasciato un pezzetto di cuore e di affetti a Palermo. Regis, infatti, all’inizio degli anni Duemila, quando aveva dieci anni, è stato ospitato con la mamma nella Casa Ail La Coccinella, per sottoporsi a difficili cure contro la leucemia e al trapianto di midollo, perfettamente riuscito. «Mi avete fatto sentire a casa – ha detto Regis, ringraziando tutti ieri sera – Arrivare in una terra straniera ed essere accolto in questo modo non ha prezzo. A Palermo sono rinato”.
I trent’anni dell’associazione a Palermo rappresentano un traguardo importante. Tutto ebbe iniziò nel 1994, grazie allo straordinario successo della Partita del cuore, grazie all’entusiasmo dei medici dell’ospedale Cervello e di uno sparuto gruppo di volontari.

“Gli obiettivi erano due: aiutare la ricerca e sostenere i malati – afferma Pino Toro, presidente di Ail Palermo Trapani, ma anche dell’Ail nazionale – Sul fronte della ricerca sono state fatte delle cose molto importanti: la costruzione del Centro trapianti all’ospedale Cervello, la realizzazione di un reparto attrezzato con la tecnologia più moderna, un laboratorio di oncoematologia che è tra i migliori d’Italia. In tutto questo Ail è stata presente acquistando apparecchiature, sostenendo il lavoro dei ricercatori, ma soprattutto finanziando contratti per biologi e medici, contribuendo a legare Palermo a progetti di ricerca nazionale e internazionale. Sul fronte dell’assistenza ai malati ce l’abbiamo messa tutta per non lasciare sole le persone fragili, le persone che hanno bisogno di essere sostenute e gli anziani”.

“Tutto questo è stato fatto con le case Ail per l’accoglienza dei malati fuorisede, con l’assistenza domiciliare, con il sostegno psicologico, adesso anche con il nutrizionista e con la cura dell’attività fisica. Insomma, abbiamo utilizzato le nostre risorse per migliorare le condizioni del paziente in patologie che richiedono cure molto lunghe, durante le quali è necessario prendere in carico il malato, e abbiamo esteso i nostri servizi a tutte le Oncoematologie del territorio. Abbiamo fatto un lavoro di squadra. Adesso possiamo dire che il nostro è un volontariato maturo”.

La forza di questa associazione è tutta nelle braccia e nelle gambe dei volontari, che oggi sono 351, di cui 305 donne e 46 uomini, che dedicano 14.609 ore all’anno al loro impegno in favore dei malati. Un numero in continua crescita, grazie a corsi di formazione periodica. I servizi attivati sono numerosi. L’assistenza domiciliare ha consentito di seguire 264 pazienti dal 1996, per un totale di 6.353 cicli assistenziali e 4.040 trasfusioni.
I nove centri di accoglienza attivati dal 1994 hanno permesso di contattare 2.872 pazienti e familiari, mentre nelle Case Ail La Coccinella e La Chiocciola sono stati ospitati 999 pazienti, per un totale di 15.366 notti. E ancora, il servizio navetta a Palermo, attivo dal 2011, ha consentito di percorrere 47.661 chilometri a 272 pazienti, mentre il servizio transfer da fuori provincia verso i centri di cura ha consentito, dal 2016, a 375 malati di accedere ai reparti. Il servizio di psico-oncologia ha assistito 2.021 pazienti ed è stato esteso a tutti i reparti in città. I fondi raccolti vengono ripartiti così: il 42% è investito nella ricerca, il 29% nella ricerca, il 21% nel supporto ai reparti di Oncoematologia, il 7% nelle attività di sensibilizzazione.

– Foto: ufficio stampa Ail Palermo –

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Capelli Forti e Sani: Nutrire la Bellezza Naturale

L’autunno porta con sé il cambio di stagione e, purtroppo, anche una maggiore caduta dei capelli. Questo fenomeno, generalmente legato a un normale ciclo di ricambio, può essere affrontato con una corretta alimentazione e l’uso di prodotti adeguati. La salute dei capelli non è solo un fattore estetico, ma un riflesso del nostro benessere generale.

Per mantenere i capelli forti e lucenti, è fondamentale assicurarsi un apporto adeguato di nutrienti. Le proteine giocano un ruolo cruciale, poiché la cheratina, il principale costituente dei capelli, è una proteina. Alimenti come le uova e il pesce, ricchi di aminoacidi essenziali, sono ideali per rinforzare la struttura capillare.

Ma non basta. Il ferro e lo zinco sono minerali indispensabili per la salute dei follicoli piliferi. Una carenza di ferro, ad esempio, può contribuire alla caduta dei capelli. È possibile trovare questi minerali non solo nelle carni e nel pesce, ma anche nei legumi e nelle verdure a foglia verde.

Le vitamine, come la biotina e le vitamine A e C, sono altrettanto importanti. La biotina, presente in alimenti come uova, riso integrale e latticini, favorisce la crescita dei capelli. La vitamina C, invece, svolge un’azione antiossidante, proteggendo i follicoli dai danni.

Un’interessante scoperta scientifica riguarda la varietà di mele annurca, ricca di polifenoli e procianidina B2, che possono contrastare la caduta dei capelli. Consumare regolarmente queste mele, insieme a una dieta bilanciata, può contribuire a rinvigorire la chioma.

In sintesi, per avere capelli sani e forti, è importante combinare una dieta ricca di nutrienti con la cura esterna. Gli alimenti giusti e le ricette sane, come i cestini di bietole e uova, possono aiutare a nutrire i capelli dall’interno.

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La Corsa e la Longevità: miglior medicina

La corsa e l’attività fisica non sono solo sport, ma vere e proprie medicine per la salute e la longevità. Il professor Francesco Landi, geriatra e docente all’Università Cattolica del Sacro Cuore, è convinto che una routine di esercizio regolare possa allungare la vita e migliorare la qualità dell’esistenza. Promotore della Longevity Run, un evento annuale che sottolinea l’importanza di movimento e prevenzione, Landi afferma che praticare sport permette non solo di contrastare malattie cardiovascolari e metaboliche, ma anche di migliorare il sistema immunitario.

Secondo le sue ricerche, un ottantenne attivo può avere le stesse capacità fisiche di un cinquantenne sedentario, dimostrando che con il movimento si possono guadagnare anni di vitalità e autonomia. Landi sottolinea che la longevità non è un semplice dono genetico, ma si ottiene attraverso uno stile di vita attivo e sano. Questo messaggio è al centro della Longevity Run, che promuove l’idea che ognuno debba “correre” verso una vita più lunga, non semplicemente aspettare che accada.

Il professor Landi consiglia di iniziare a correre fin da piccoli, ma chiarisce che è possibile avvicinarsi a questo sport a qualsiasi età, sempre con cautela e sotto la supervisione di un medico. La preparazione, la scelta dell’attrezzatura adeguata e la consulenza di professionisti della salute sono essenziali per evitare infortuni e ottenere i massimi benefici dall’attività fisica.

Inoltre, il geriatra mette in evidenza l’importanza dell’approccio psicologico alla corsa: deve essere vista come un momento di svago e piacere. Infine, per contrastare la sedentarietà, Landi sottolinea l’importanza di educare i giovani all’attività fisica, facendo dell’esercizio un’abitudine quotidiana.

Concludendo, il messaggio del professor Landi è chiaro: non è mai troppo tardi per iniziare a prendersi cura di sé stessi attraverso la corsa e l’attività fisica, elementi fondamentali per una vita sana e lunga.

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