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Termina senza reti il derby emiliano tra Bologna e Parma

Termina senza reti il derby emiliano tra Bologna e Parma, con l’undici di Vincenzo Italiano che pur in superiorità numerica dal 52′ non riesce a sfondare il muro eretto dalla formazione di Fabio Pecchia. Comincia meglio il Parma, con diverse iniziative sviluppate sulla corsia di destra grazie alla dirompenza di Man e alle geometrie del centrocampo crociato, il tutto a servizio di Bonny. La prima vera chance della gara ce l’avrà però il Bologna, al 29′, sul corner battuto nel cuore dell’area del Parma e indirizzato verso la porta da Castro, che di testa manca di poco la porta di Suzuki. Portiere dei gialloblù che si dovrà impegnare poco più tardi, sullo sprint e tiro di Ndoye che calcia col mancino trovando però proprio la respinta del giapponese. Tanto ritmo ma poche altre palle gol fino alla fine del primo tempo, mentre ad inizio ripresa arriva l’episodio che lascia in dieci uomini il Parma: piede a martello di Coulibaly su Ndoye e l’arbitro Di Bello che, dopo il controllo al Var, cambia l’iniziale cartellino giallo estratto al difensore dei crociati in rosso.

Superiorità numerica che il Bologna prova subito a sfruttare, con il destro dal limite di Castro sul quale è ancora reattivo Suzuki a dire di no in tuffo. Crescita fisiologica dei rossoblu, che assediano progressivamente la trequarti del Parma, granitico però nella difesa delle avanzate avversarie. Partita che entra così nella sua fase finale, con il parziale bloccato e il gioco sempre più spezzettato per falli e stanchezza complessiva dei ventidue in campo. All’88’ è il neo entrato Karlsson a spaventare il Parma sulla conclusione dalla distanza deviata da Bernabè e che per poco non termina in rete. Recupero che vede poi la squadra di Pecchia avere addirittura la palla del possibile 1-0, sul break di Mihaila che calcia con il destro trovando la parata in tuffo di Ravaglia, che tiene in piedi il definitivo 0-0 con il quale si chiude la gara del Dall’Ara.
– foto Ipa Agency –

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Moto2, in Giappone prima vittoria di Gonzalez

Lo spagnolo Manuel Gonzalez (Kalex) trionfa nel Gran Premio del Giappone, soffiando la vittoria al beniamino di casa, Ai Ogura (Boscoscuro). Per il pilota spagnolo si tratta della prima vittoria in Moto2. Sul circuito di Motegi, l’abbraccio del pubblico è comunque tutto per Ogura, secondo in gara e sempre più leader del campionato: il margine da Garcia sale così a 60 punti. Medaglia di bronzo, invece, per il ceco Filip Salac (Kalex). La gara era stata momentaneamente sospesa per bandiera rossa, a seguito della pioggia. Dopo l’interruzione alcuni piloti hanno scelto di tornare in pista montando le gomme slick: tra questi, anche Ogura, il cui rischio ha certamente pagato. Jeremy Alcoba (Kalex) e Zonta Van den Goorbergh (Kalex) chiudono rispettivamente quarto e quinto. Nell’ordine, la top ten è composta da Xavier Artigas, Celestino Vietti, Diogo Moreira, Alonso Lopez e Izan Guevara. Tony Arbolino, invece, è solo undicesimo.

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Alonso vince in Giappone ed è campione del mondo Moto3

Il primo titolo mondiale della stagione viene assegnato in Moto3. David Alonso (CFMOTO) vince il Gran Premio del Giappone e diventa matematicamente campione del mondo. E’ il primo pilota colombiano della storia a riuscirci. Alonso ha, inoltre, eguagliato il record di vittorie di Joan Mir, risalente al 2017. Nulla da fare, dunque, per tutti i sui rivali: in primis per l’olandese Collin Veijer (Husqvarna, +0″524), secondo in gara. terzo posto, invece, per lo spagnolo Adrian Fernandez (Honda, +0″766). Quarta posizione per Daniel Holgado (GasGas, +1″168): quindi, quinto Jose Antonio Rueda (Ktm, +1″209). Nell’ordine, completano la top ten Ryusei Yamanaka, Tatsuki Suzuki, David Munoz, Taiyo Furusato e Stefano Nepa (migliore degli italiani). Segue Matteo Bertelle all’undicesimo posto: tredicesimo Farioli.

– Foto: Ipa Agency –

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MotoGp, in Giappone Bagnaia trionfa sul suo rivale Martin

Francesco Bagnaia, in sella alla Ducati Lenovo, vince il Gran Premio del Giappone, in scena sul circuito di Motegi. Secondo posto, invece, per Jorge Martin (Ducati Prima Pramac), in rimonta dopo essere partito dall’undicesima casella. I due rivali in campionato fanno tutt’altro sport anche nella gara giapponese, monopolizzando, per l’ennesima volta, le prime due posizioni. Il vantaggio nel mondiale di Martin ora è di dieci punti. L’ultimo gradino del podio viene occupato, invece, da Marc Marquez (Ducati Gresini), al terzo posto. Enea Bastianini (Ducati Lenovo) e Franco Morbidelli (Ducati Prima Pramac) chiudono rispettivamente quarto e quinto. Nell’ordine, la top ten è composta da Brad Binder, Marco Bezzecchi, Fabio Di Giannantonio, Aleix Espargaro e Jack Miller. Pedro Acosta è caduto dopo quattro giri, mentre si trovava al secondo posto. Dunque, un altro zero per il rookie spagnolo dopo l’errore anche nella Sprint di ieri. Out anche Alex Marquez, Augusto Fernandez, Mir e Vinales.

– Foto: Ipa Agency –

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