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Curiosità

Motori Honda Fireblade: Tutto quello che c’è da sapere

I motori Fireblade di Honda sono noti per essere parte della famiglia delle motociclette sportive ad alte prestazioni, in particolare la Honda CBR900RR e le sue successive evoluzioni fino all’attuale Honda CBR1000RR-R Fireblade. Queste moto hanno avuto un enorme impatto nel mondo delle supersportive fin dal loro debutto, grazie alla loro innovativa combinazione di potenza, leggerezza e maneggevolezza. Ecco alcune curiosità sui motori Fireblade e sulle moto che li hanno resi famosi:

1. Origine del Nome “Fireblade”

  • Il nome “Fireblade” fu creato per il mercato europeo e non è una traduzione letterale dal giapponese. L’ingegnere capo della Honda Tadao Baba ha coniato il nome per evocare un’immagine di potenza e agilità. In Giappone, il modello è noto semplicemente come “CBR”.

2. L’Inizio della Rivoluzione: Honda CBR900RR

  • La prima Honda CBR900RR Fireblade fu lanciata nel 1992 e rivoluzionò il mercato delle motociclette sportive. A differenza delle moto della concorrenza che erano pesanti e potenti, la Fireblade combinava un motore relativamente potente con un peso molto ridotto, offrendo una maneggevolezza senza precedenti.
  • La CBR900RR aveva un motore da 893 cc che produceva circa 122 cavalli, ma il vero punto di forza era il peso ridotto della moto, che era di circa 185 kg a secco, ben inferiore rispetto alle concorrenti di allora.

3. Sviluppo Continuo e Innovazione

  • Nel corso degli anni, Honda ha continuamente aggiornato e migliorato i motori Fireblade. Nel 2004, la CBR1000RR fu introdotta con un motore da 998 cc, segnando un nuovo standard per le supersportive. Questo modello incorporava tecnologie derivate direttamente dalla MotoGP, come il sistema di gestione del motore e la progettazione del telaio.
  • La Honda Fireblade è stata una delle prime moto di serie ad adottare tecnologie avanzate come l’iniezione elettronica del carburante, i freni antibloccaggio (ABS) e i sistemi di controllo della trazione, che hanno migliorato significativamente la sicurezza e le prestazioni.

4. Evoluzione della Potenza

  • Negli anni, la potenza del motore Fireblade è aumentata significativamente. La versione più recente, la CBR1000RR-R Fireblade SP del 2020, è dotata di un motore a quattro cilindri in linea da 999 cc che produce oltre 214 cavalli di potenza, posizionandosi tra le moto più potenti della sua categoria.
  • Questo motore è caratterizzato da tecnologie avanzate come valvole in titanio, bielle in titanio e pistoni forgiati in alluminio, che contribuiscono a ridurre il peso e aumentare l’efficienza.

5. Prestazioni Aerodinamiche

  • La CBR1000RR-R Fireblade SP ha beneficiato di sviluppi aerodinamici ispirati alla MotoGP, tra cui l’uso di alette aerodinamiche integrate nella carenatura. Queste alette forniscono una maggiore stabilità alle alte velocità, migliorando la trazione e riducendo il rischio di impennate durante l’accelerazione.

6. Leggerezza come Filosofia

  • Fin dall’inizio, uno dei principi guida della Fireblade è stato il concetto di leggerezza. Tadao Baba, l’ingegnere capo responsabile della prima Fireblade, era noto per il suo approccio ossessivo alla riduzione del peso, eliminando qualsiasi componente non essenziale e utilizzando materiali leggeri.
  • Questo approccio alla progettazione ha reso la Fireblade un modello di riferimento per la maneggevolezza e l’agilità, influenzando molte altre moto sportive negli anni successivi.

7. Successi nelle Competizioni

  • Le moto Fireblade hanno avuto un notevole successo nelle competizioni, in particolare nelle corse su strada come il Tourist Trophy dell’Isola di Man e il North West 200. La combinazione di potenza, affidabilità e maneggevolezza ha reso la Fireblade una scelta popolare tra i piloti.
  • Honda ha utilizzato la Fireblade come base per la loro moto da Superbike, la CBR1000RR-R che compete nel campionato mondiale Superbike (WSBK). Le moto sono preparate dai team ufficiali Honda e da squadre private in tutto il mondo.

8. Feedback dei Piloti e Aggiornamenti

  • La Fireblade è stata sempre sviluppata tenendo conto del feedback dei piloti professionisti e degli utenti, portando a continui aggiornamenti e migliorie. Questo dialogo ha permesso a Honda di affinare costantemente la moto per soddisfare le esigenze sia dei piloti di competizione sia degli appassionati di guida sportiva su strada.

9. Progettazione del Motore

  • Il motore Fireblade è noto per il suo design compatto e leggero, che ha permesso una distribuzione del peso ideale e un baricentro basso. Questi fattori hanno migliorato notevolmente la maneggevolezza e la stabilità della moto in curva.

10. Adattamento alle Normative sulle Emissioni

  • Con l’evoluzione delle normative sulle emissioni, Honda ha costantemente aggiornato la Fireblade per essere conforme agli standard più recenti, senza sacrificare troppo le prestazioni. Questo ha comportato l’adozione di sistemi di scarico più complessi e sofisticati e miglioramenti nell’iniezione elettronica del carburante.

I motori Fireblade di Honda rappresentano un esempio di eccellenza ingegneristica nel mondo delle moto sportive, combinando alta potenza, leggerezza e tecnologia avanzata per offrire un’esperienza di guida entusiasmante e competitiva.

Curiosità

SAI PERCHE’… si sente il mare nelle conchiglie?

Fin dall’infanzia ci è stato insegnato che se mettiamo una conchiglia vicino all’orecchio possiamo sentire il suono rilassante delle onde del mare che si infrangono sulla riva. Questa immagine romantica della natura ha catturato l’immaginazione di molti, ma è davvero accurata?

Quando avviciniamo una conchiglia all’orecchio, non stiamo realmente ascoltando il mare. In realtà, ciò che percepiamo è una combinazione di suoni ambientali circostanti che vengono amplificati e modificati dalla struttura della conchiglia stessa.

Il fenomeno è spiegato dalla risonanza di Helmholtz: le onde sonore dell’ambiente investono la cavità della conchiglia, creando onde di risonanza che rimbalzano tra le pareti interne. Alcune onde vengono silenziate, altre amplificate, a seconda della forma e delle dimensioni della conchiglia. Questo processo produce un suono ovattato che può ricordare il costante movimento delle onde marine.

Non è solo la conchiglia a potenziare questi suoni: oggetti cavi come bottiglie o bicchieri possono creare effetti simili. La conchiglia agisce come una sorta di cassa di risonanza che modifica e amplifica i suoni ambientali, creando l’illusione del mare.

Quindi, se ascoltiamo il suono delle onde mentre siamo al mare e usiamo una conchiglia, in realtà stiamo udendo la risonanza del suono delle onde stesse. Tuttavia, lo stesso effetto non si verifica altrove, come in città o a casa.

In definitiva, il “suono dell’oceano” che percepiamo con una conchiglia non è tanto legato alla conchiglia in sé, ma piuttosto alla sua capacità di amplificare e modificare i suoni circostanti. È un fenomeno affascinante che ci ricorda la complessità e la bellezza delle onde sonore e della percezione sensoriale.

Quindi, se volete veramente godervi il suono delle onde, niente batte l’esperienza di essere sulla costa e lasciarsi avvolgere dalla magia del mare.

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Curiosità

SAI QUANTA…Uva serve per fare una bottiglia di vino?

Una bottiglia di vino da 0,75 litri, la dimensione più comune, richiede in media 1,2 kg di uva. Ma perché proprio questa misura di bottiglia? Esistono varie teorie al riguardo. La prima spiega che tutto dipendeva dalla forza polmonare degli antichi soffiatori di vetro, che riuscivano a creare bottiglie di questa capacità con un singolo fiato.

La seconda teoria ha radici nel commercio. Gli inglesi, che utilizzavano i galloni come unità di misura del volume, consideravano che una cassa di vino potesse contenere al massimo 2 galloni. Poiché una cassa poteva ospitare 12 bottiglie, ciascuna da 0,75 litri, questa misura divenne standard per motivi di tasse portuali e costi di trasporto.

Un’altra teoria suggerisce che la misura di 0,75 litri fosse ideale perché una bottiglia contiene esattamente 6 bicchieri da 125 ml, comunemente utilizzati nelle osterie. Questo permetteva agli osti di calcolare facilmente quanti bicchieri sarebbero stati serviti ai clienti in base al numero di bottiglie. L’uso del vetro per la conservazione del vino risale al XVIII secolo, quando si comprese l’importanza di questo materiale per preservare il gusto del vino.

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Attualità

SAI CHE…Gli animali che uccidono più persone ogni anno sono le zanzare?

È una di quelle statistiche che fanno sempre colpo: gli animali che uccidono più persone ogni anno non sono squali, orsi o lupi, ma le zanzare. Non perché le loro punture siano pericolose di per sé (al massimo un po’ fastidiose), ma a causa delle gravi malattie che possono trasmettere.

Con il riscaldamento globale e i conseguenti cambiamenti climatici, le zanzare trovano sempre più spazio per espandersi. Un nuovo studio pubblicato sul Journal of Climate Change and Health ha cercato di prevedere l’espansione degli habitat di nove diverse specie di zanzare portatrici di malattie. Il risultato? Nei prossimi anni, molti Paesi finora “tranquilli” potrebbero trovarsi invasi da questi insetti e dalle patologie che trasmettono.

Il modello sviluppato dal team del Los Alamos National Laboratory, in New Mexico, prefigura una situazione potenzialmente esplosiva nei prossimi decenni: l’aumento delle temperature porterà le nove specie studiate a espandere il loro areale o, nella migliore delle ipotesi, a spostarlo altrove.

Le zanzare prosperano al caldo e stanno già migrando verso aree che fino a ora erano troppo fredde per loro. Questa espansione le sta portando verso i Poli, mentre le zone equatoriali potrebbero diventare troppo calde per loro (sembra una buona notizia, ma una zona troppo calda per una zanzara lo è anche per gli umani che ci vivono).

Lo studio sulle nove specie, appartenenti ai generi più diffusi e pericolosi per la salute umana, Culex e Aedes, indica che sei di queste specie allargheranno il loro habitat, colonizzando nuove aree senza abbandonare quelle attuali. Due specie dovrebbero invece traslocare, spostandosi verso nord o sud, mentre in un solo caso l’habitat rimarrà sostanzialmente invariato.

Le malattie gravi trasmesse dalle zanzare, come la dengue, la chikungunya, la febbre West Nile e la Zika, rendono cruciale sapere dove vivranno questi insetti nei prossimi decenni per poter attuare efficaci misure di prevenzione.

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