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Politica

Autonomia differenziata | La Sardegna impugna la legge

La Regione Sardegna ha deciso di ricorrere alla Corte Costituzionale contro la recente legge del Governo relativa all’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario. Il provvedimento, approvato dalla Giunta presieduta da Alessandra Todde, ha scatenato una vivace opposizione da parte dell’esecutivo sardo, che ritiene la legge inadeguata e lesiva delle prerogative regionali.

Secondo la Giunta, la legge, formalmente denominata “Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’art. 116, terzo comma, della Costituzione”, presenta gravi criticità. In particolare, la Regione Sarda contesta la violazione dell’articolo 116, comma 3 della Costituzione, che stabilisce i limiti per l’autonomia differenziata, e accusa il provvedimento di non rispettare il principio di leale collaborazione tra Stato e Regioni.

Il ricorso sottolinea che la legge permette il trasferimento di intere materie alle Regioni, invece di limitarsi a ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, come previsto dalla Costituzione. Inoltre, la Regione critica la delega al Governo per la determinazione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (Lep), definita carente di principi e criteri direttivi, e accusa la legge di violare le prerogative delle Regioni a statuto speciale, in particolare quelle della Sardegna.

Il documento di impugnazione, lungo 55 pagine, argomenta che le mancanze e le irregolarità della legge ledano le competenze e l’autonomia della Regione. La Sardegna chiede dunque l’annullamento totale o parziale della legge, sostenendo che essa potrebbe accentuare i divari territoriali e compromettere i principi di solidarietà e uguaglianza.

Questa azione legale segna un’importante fase nel dibattito sull’autonomia regionale in Italia e potrebbe avere rilevanti implicazioni per le future discussioni sulla riforma dello stato delle autonomie locali.

Attualità

Ue, Schlein “Nessuno sconto a Fitto ma non manifesteremo contro di lui”

“Fitto commissario? L’Italia come paese fondatore dell’Unione Europea ha diritto ad avere un commissario con deleghe importanti, di peso, le resistenze ci sono sull’assetto politico della commissione da parte dei Verdi, dei Socialisti, dei Liberali”. Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, ospite di “Piazza Pulita”, La7. “Noi abbiamo detto che non faremo sconti nemmeno al candidato commissario Fitto, valuteremo senza sconti le audizioni ma non faremo le manifestazioni contro, come aveva fatto la destra per Gentiloni – ha aggiunto -. Bisognerà vedere quali deleghe ha, io poi ho posto un altro problema: chi si occuperà dei dossier importanti che il ministro Fitto sta seguendo, come il sud, il Pnrr?”. (ITALPRESS).

Foto: Agenzia Fotogramma

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Politica

Renzi “Campo largo? Se non ci vogliono andiamo da soli”

Il terzo polo “lo ha distrutto Calenda senza una ragione. Ora il centro deve optare tra la destra con Vannacci e Salvini o la sinistra con Conte e Bonelli. Scelta non facile. Ma da soli non si vince, puoi solo far perdere qualcuno. Ho scelto di stare con il centrosinistra ma rispetto chi andrà a destra”. Così il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, in un’intervista a Il Giornale. Sulle prospettive di un campo largo, secondo Renzi “c’è uno scontro tra Schlein e Conte. Schlein dice: facciamo l’accordo sui contenuti. Conte invece non ci vuole perché non ha ancora digerito la sostituzione con Draghi. Vive di rancore per il passato e mi insulta: ma cosa vuole aspettarsi da uno che si dichiara di sinistra e non sceglie tra Trump e Harris?”. L’ex premier assicura che comunque “noi alle Politiche del 2027 ci saremo comunque, con una lista alternativa alla destra. Se vince la linea Schlein saremo alleati. Se vince la linea de Il Fatto Quotidiano andiamo senza di loro. Vigliamo rappresentare il centro dentro il centrosinistra. Se non ci vogliono, faranno un’alleanza di sinistra-sinistra e vediamo come finisce”.

-Foto: Agenzia Fotogramma-

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Politica

Calderone “Servono competenze per i lavori del futuro”

“Il G7 lavoro parte dall’osservazione di quanto sta cambiando il mondo del lavoro anche per effetto delle transizioni che sono in corso a partire dall’impatto con l’Intelligenza Artificiale”. Lo ha detto il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, ospite di Radio24.
“La grande cifra distintiva di questo G7 è la visione del futuro, l’accompagnamento al futuro che va fatto con consapevolezza, la tecnologia accompagna il lavoro non lo distrugge – ha aggiunto – il mondo del lavoro sta cambiando, ruota intorno all’innovazione tecnologia e green, le transizioni cambiano anche le necessità delle aziende, c’è la necessità di avere lavoratori con competenze per i lavori del futuro e su questo si costruisce un piano di azione, l’intelligenza artificiale deve avere come riferimento una visione umano centrica, e, infine, in una società che invecchia, dove cambiano i bisogni, si deve guardare ad un futuro con un invecchiamento attivo”.
– foto Ipa –

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