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Curiosità

Meglio una birra con la schiuma o senza?

Quando si parla di birra, la schiuma che si forma sulla sua superficie non è solo un dettaglio estetico, ma un elemento fondamentale che gioca un ruolo cruciale nella degustazione e nella qualità della bevanda. Questo articolo esplora il perché la schiuma è tanto importante e come influisce sull’esperienza di chi beve birra.

Le Origini della Schiuma: Un Mix di Proteine e Resine

La schiuma della birra nasce principalmente dalla composizione del malto d’orzo e del luppolo. L’orzo, ingrediente chiave, è ricco di proteine di grandi dimensioni. Durante la fermentazione, i batteri trasformano queste proteine in amminoacidi, che facilitano la formazione delle bolle di gas. Inoltre, le resine presenti nel luppolo rafforzano la membrana delle bolle, contribuendo a creare una schiuma stabile e persistente.

Al contrario, il mosto d’uva, utilizzato per produrre lo champagne, è meno proteico e privo di resine, motivo per cui la schiuma dello champagne tende a dissolversi rapidamente rispetto a quella della birra.

Perché la Schiuma è Essenziale?

Oltre all’aspetto visivo, la schiuma della birra svolge diverse funzioni cruciali:

  1. Protezione dall’Ossidazione: La schiuma agisce come una barriera che impedisce all’aria di entrare in contatto diretto con la birra, rallentando il processo di ossidazione e preservando la freschezza e l’aroma della bevanda.
  2. Indicatore di Temperatura: La quantità di schiuma può rivelare se la birra è stata servita alla giusta temperatura. Una schiuma scarsa indica una temperatura troppo bassa, mentre una schiuma eccessiva suggerisce una temperatura troppo alta.
  3. Riduzione del Gonfiore: Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, una birra servita con schiuma riduce la quantità di anidride carbonica che si ingerisce, diminuendo la sensazione di gonfiore.
  4. Percezione della Quantità: Sebbene possa sembrare che la schiuma occupi spazio nel bicchiere, in realtà essa lascia più birra nel bicchiere rispetto a una birra servita senza schiuma. Un esperimento semplice dimostra che un bicchiere di birra senza schiuma rilascia più anidride carbonica quando un coltello viene fatto cadere in verticale, mentre la birra con schiuma mantiene un aspetto più stabile e una quantità di liquido maggiore.

Conclusione: Un Elemento Indispensabile

La schiuma nella birra non è solo una questione di estetica, ma un elemento che contribuisce a preservare il sapore, la freschezza e la piacevolezza della bevanda. La prossima volta che versate una birra, apprezzate la schiuma che si forma: non solo indica che la birra è stata servita correttamente, ma assicura anche una migliore esperienza di degustazione.

Curiosità

SAI PERCHE’… si sente il mare nelle conchiglie?

Fin dall’infanzia ci è stato insegnato che se mettiamo una conchiglia vicino all’orecchio possiamo sentire il suono rilassante delle onde del mare che si infrangono sulla riva. Questa immagine romantica della natura ha catturato l’immaginazione di molti, ma è davvero accurata?

Quando avviciniamo una conchiglia all’orecchio, non stiamo realmente ascoltando il mare. In realtà, ciò che percepiamo è una combinazione di suoni ambientali circostanti che vengono amplificati e modificati dalla struttura della conchiglia stessa.

Il fenomeno è spiegato dalla risonanza di Helmholtz: le onde sonore dell’ambiente investono la cavità della conchiglia, creando onde di risonanza che rimbalzano tra le pareti interne. Alcune onde vengono silenziate, altre amplificate, a seconda della forma e delle dimensioni della conchiglia. Questo processo produce un suono ovattato che può ricordare il costante movimento delle onde marine.

Non è solo la conchiglia a potenziare questi suoni: oggetti cavi come bottiglie o bicchieri possono creare effetti simili. La conchiglia agisce come una sorta di cassa di risonanza che modifica e amplifica i suoni ambientali, creando l’illusione del mare.

Quindi, se ascoltiamo il suono delle onde mentre siamo al mare e usiamo una conchiglia, in realtà stiamo udendo la risonanza del suono delle onde stesse. Tuttavia, lo stesso effetto non si verifica altrove, come in città o a casa.

In definitiva, il “suono dell’oceano” che percepiamo con una conchiglia non è tanto legato alla conchiglia in sé, ma piuttosto alla sua capacità di amplificare e modificare i suoni circostanti. È un fenomeno affascinante che ci ricorda la complessità e la bellezza delle onde sonore e della percezione sensoriale.

Quindi, se volete veramente godervi il suono delle onde, niente batte l’esperienza di essere sulla costa e lasciarsi avvolgere dalla magia del mare.

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Curiosità

SAI QUANTA…Uva serve per fare una bottiglia di vino?

Una bottiglia di vino da 0,75 litri, la dimensione più comune, richiede in media 1,2 kg di uva. Ma perché proprio questa misura di bottiglia? Esistono varie teorie al riguardo. La prima spiega che tutto dipendeva dalla forza polmonare degli antichi soffiatori di vetro, che riuscivano a creare bottiglie di questa capacità con un singolo fiato.

La seconda teoria ha radici nel commercio. Gli inglesi, che utilizzavano i galloni come unità di misura del volume, consideravano che una cassa di vino potesse contenere al massimo 2 galloni. Poiché una cassa poteva ospitare 12 bottiglie, ciascuna da 0,75 litri, questa misura divenne standard per motivi di tasse portuali e costi di trasporto.

Un’altra teoria suggerisce che la misura di 0,75 litri fosse ideale perché una bottiglia contiene esattamente 6 bicchieri da 125 ml, comunemente utilizzati nelle osterie. Questo permetteva agli osti di calcolare facilmente quanti bicchieri sarebbero stati serviti ai clienti in base al numero di bottiglie. L’uso del vetro per la conservazione del vino risale al XVIII secolo, quando si comprese l’importanza di questo materiale per preservare il gusto del vino.

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Attualità

SAI CHE…Gli animali che uccidono più persone ogni anno sono le zanzare?

È una di quelle statistiche che fanno sempre colpo: gli animali che uccidono più persone ogni anno non sono squali, orsi o lupi, ma le zanzare. Non perché le loro punture siano pericolose di per sé (al massimo un po’ fastidiose), ma a causa delle gravi malattie che possono trasmettere.

Con il riscaldamento globale e i conseguenti cambiamenti climatici, le zanzare trovano sempre più spazio per espandersi. Un nuovo studio pubblicato sul Journal of Climate Change and Health ha cercato di prevedere l’espansione degli habitat di nove diverse specie di zanzare portatrici di malattie. Il risultato? Nei prossimi anni, molti Paesi finora “tranquilli” potrebbero trovarsi invasi da questi insetti e dalle patologie che trasmettono.

Il modello sviluppato dal team del Los Alamos National Laboratory, in New Mexico, prefigura una situazione potenzialmente esplosiva nei prossimi decenni: l’aumento delle temperature porterà le nove specie studiate a espandere il loro areale o, nella migliore delle ipotesi, a spostarlo altrove.

Le zanzare prosperano al caldo e stanno già migrando verso aree che fino a ora erano troppo fredde per loro. Questa espansione le sta portando verso i Poli, mentre le zone equatoriali potrebbero diventare troppo calde per loro (sembra una buona notizia, ma una zona troppo calda per una zanzara lo è anche per gli umani che ci vivono).

Lo studio sulle nove specie, appartenenti ai generi più diffusi e pericolosi per la salute umana, Culex e Aedes, indica che sei di queste specie allargheranno il loro habitat, colonizzando nuove aree senza abbandonare quelle attuali. Due specie dovrebbero invece traslocare, spostandosi verso nord o sud, mentre in un solo caso l’habitat rimarrà sostanzialmente invariato.

Le malattie gravi trasmesse dalle zanzare, come la dengue, la chikungunya, la febbre West Nile e la Zika, rendono cruciale sapere dove vivranno questi insetti nei prossimi decenni per poter attuare efficaci misure di prevenzione.

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