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Cronaca

Venezia | Famiglia salvata in mare dai sommozzatori della Polizia di Stato

Nel pomeriggio di mercoledì 7 agosto, un’operazione di salvataggio ha visto protagonisti i sommozzatori della Questura di Venezia, intervenuti tempestivamente per soccorrere una famiglia in difficoltà al largo delle Bocche di Porto di Chioggia (VE). Il gruppo, composto da due genitori e quattro bambini, tra cui un neonato, si trovava a bordo di una piccola imbarcazione in avaria, mentre un fortunale stava rapidamente peggiorando le condizioni meteo.

I sommozzatori, di ritorno da un’immersione addestrativa, hanno notato l’imbarcazione in evidente stato di difficoltà e si sono avvicinati immediatamente. Il mare in burrasca, la pioggia, la grandine e le raffiche di vento crescente minacciavano di capovolgere il barchino e di spingere entrambe le imbarcazioni verso gli scogli.

Senza esitazione, i sommozzatori hanno proceduto al trasbordo della famiglia sul loro gommone e hanno trainato in sicurezza il natante fino al Porto di Chioggia. Durante il tragitto, hanno fornito coperte di fortuna ai membri della famiglia, visibilmente scossi e infreddoliti, rassicurando i genitori e distrarre i bambini dal pericolo.

Grazie al pronto intervento dei sommozzatori, la famiglia è stata messa in salvo senza subire conseguenze fisiche. L’operazione si è conclusa positivamente presso i locali della Capitaneria di Porto di Chioggia, dove i naufraghi sono stati accolti e assistiti.

Questo intervento ha ancora una volta sottolineato l’importanza del ruolo svolto dalla Polizia di Stato nel garantire la sicurezza e il soccorso in situazioni di emergenza, dimostrando una vicinanza concreta alla cittadinanza in momenti di estrema difficoltà.

Cronaca

Migliora la situazione dopo il maltempo nelle Marche

La situazione nelle Marche sta lentamente tornando alla normalità dopo il violento maltempo che ha colpito la regione nei giorni scorsi. Le operazioni di intervento, ancora in corso, sono circa venti e riguardano principalmente la rimozione di piante pericolanti, il ripristino delle strade danneggiate da piccoli smottamenti e la messa in sicurezza delle zone maggiormente colpite.

Le province più interessate dall’emergenza sono quelle di Pesaro Urbino, Ancona e Macerata. Qui le autorità locali stanno lavorando senza sosta per garantire la sicurezza della popolazione e il ripristino delle vie di comunicazione. In particolare, nelle località di Paterno e Massignano, nel comune di Ancona, la situazione richiede un’attenzione particolare, poiché i danni causati dal maltempo sono stati significativi.

Grazie all’impegno congiunto delle squadre di soccorso e dei tecnici comunali, la situazione è in via di miglioramento, ma rimane alta l’allerta nelle aree ancora vulnerabili.

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Cronaca

Maltempo: Oltre 1.200 interventi dei Vigili del Fuoco nelle Marche e in Emilia-Romagna

Prosegue senza sosta il lavoro dei Vigili del Fuoco nelle Marche e in Emilia-Romagna, dopo l’ondata di maltempo che ha colpito duramente le due regioni. Nelle Marche, la situazione è in via di miglioramento, con circa 20 interventi in corso per la messa in sicurezza delle zone più danneggiate, la rimozione di alberi pericolanti e il ripristino delle strade colpite da smottamenti. Le province più colpite dall’emergenza sono Pesaro Urbino, Ancona e Macerata, dove le squadre di soccorso stanno lavorando per ripristinare la normalità.

A livello regionale, sono stati impiegati 300 Vigili del Fuoco, che fin dall’inizio dell’emergenza hanno effettuato oltre 1.200 interventi. In Emilia-Romagna, le attività di prosciugamento proseguono nelle province di Bologna, Rimini e Forlì-Cesena, dove la situazione è in miglioramento. Tuttavia, restano ancora criticità nel ravennate, in particolare nelle aree alluvionate di Lugo e Bagnacavallo, dove i Vigili del Fuoco stanno supportando la popolazione nel recupero dei beni dalle abitazioni allagate e nelle operazioni di prosciugamento.

L’impegno delle squadre di soccorso si conferma fondamentale per fronteggiare l’emergenza e garantire il ritorno alla normalità nelle aree colpite dal maltempo.

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Cronaca

Andria (BT) | Rapine, furti e riciclaggio: 6 arresti per associazione a delinquere

Questa mattina, i Carabinieri del Comando Provinciale di Barletta-Andria-Trani, supportati da unità specializzate tra cui il 6° Nucleo Elicotteri, lo Squadrone Eliportato Cacciatori Puglia e il Nucleo cinofili di Modugno, hanno eseguito un’operazione ad Andria che ha portato all’arresto di sei persone. Gli arresti fanno parte di un’indagine condotta dal dicembre 2023 al marzo 2024, denominata “Raptor”, mirata a contrastare i reati predatori nella zona.

Il provvedimento cautelare è stato emesso dal GIP del Tribunale di Trani su richiesta della Procura locale. Le persone coinvolte sono accusate di associazione a delinquere, rapina, furto e riciclaggio. Quattro degli indagati sono stati tradotti in carcere, mentre due sono stati posti agli arresti domiciliari. L’indagine ha documentato l’attività di un’organizzazione criminale radicata ad Andria, dotata di armi e strumenti per inibire le comunicazioni, responsabile di numerosi furti di beni di valore, come trattori e macchine operatrici, nella provincia e in altre località come Matera e San Benedetto del Tronto.

Attraverso intercettazioni telefoniche, riprese video e operazioni di controllo, i Carabinieri hanno decifrato il linguaggio criptico utilizzato dai membri della banda, che si avvalevano di telefoni dedicati e apparecchi radio portatili per evitare di essere tracciati. Tra i colpi attribuiti all’organizzazione, vi è una rapina ai danni di un’azienda di trasporti ad Andria, diversi furti di mezzi pesanti e un tentativo di furto a Trani, per un valore complessivo stimato in circa 400mila euro. I beni rubati sono stati recuperati e restituiti ai legittimi proprietari.

L’operazione rappresenta un importante successo nella lotta contro i reati predatori e testimonia l’impegno dei Carabinieri, sotto la direzione della Procura di Trani, nel contrastare la criminalità organizzata. Le indagini sono ancora in corso e gli indagati affronteranno ora l’interrogatorio di garanzia. La loro eventuale colpevolezza dovrà essere provata in sede processuale.

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