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Politica

Dl materie prime, via libera definitivo dell’Aula del Senato

Politica

Zangrillo “Pensione a 70 anni per gli statali su base volontaria”

Trattenere in servizio un numero, limitato, di dipendenti pubblici fino a 70 anni, su base volontaria, inserendo il provvedimento nella legge di Bilancio, ed assumere 350 mila giovani entro il 2025, dopo i 173 mila assunti nel 2023. E’ uno degli obiettivi del ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, che in una intervista al Corriere della Sera spiega: “Le scelte del governo contribuiscono al buon andamento della nostra economia, pur in un contesto mondiale in rallentamento anche a causa della delicata situazione internazionale. Proprio come la presidente Meloni e il vicepremier Tajani hanno spiegato a Cernobbio, dobbiamo continuare a puntare sulla crescita, per rafforzare il quadro economico attuale. Intendiamo farlo anche con la prossima manovra, confermando le misure a favore delle famiglie, dei giovani e delle imprese che assumono e che creano posti di lavoro. Anche la Pubblica Amministrazione è un volano di crescita e per questo abbiamo il dovere di semplificare la vita al sistema impresa, liberandolo dal sovraccarico di burocrazia, accumulatosi negli anni, che non produce alcun valore pubblico e frena lo sviluppo. Lo stiamo facendo con la semplificazione amministrativa, e la notizia è che lo facciamo insieme a imprese e associazioni di categoria”. “Abbiamo completamente digitalizzato la procedura concorsuale, tagliando i tempi dai 780 giorni di fine 2020 agli attuali 6 mesi – sottolinea Zangrillo -. Oggi ci si iscrive ai bandi di concorso attraverso lo smartphone. Grazie all’intelligenza artificiale, con un algoritmo sviluppato in casa, inoltre, stiamo lavorando per avere, a breve, un assistente virtuale che aiuterà le persone a comprendere, a seconda delle caratteristiche individuali e delle proprie aspettative, i corsi più adatti rispetto all’offerta. Il risultato è che nel 2023 abbiamo assunto 173 mila persone. Faremo altrettanto nel 2024 e nel 2025. E continueremo ad assumere, perchè da qui al 2030 la PA perderà quasi un milione di persone, che andranno in pensione, dopo il calo di 300 mila dipendenti, che non sono stati sostituiti a causa del blocco del turnover dal 2010 al 2020”.
“La retribuzione di ingresso nelle amministrazioni centrali è di circa 1.500 euro netti al mese per i laureati – aggiunge -. Ma dobbiamo essere capaci di promuovere un sistema di gestione delle persone in grado di valorizzare le competenze, i talenti, la capacità di far accadere le cose, che nella Pubblica Amministrazione oggi non esiste. Mi sono preso la briga di vedere la valutazione della performance del 2022 dei dirigenti: sono tutti eccellenti. Significa che il merito non esiste. Dobbiamo introdurre questo valore”. I neoassunti sono “neolaureati, neodiplomati, molti giovani ma anche persone già inserite nel mondo del lavoro. Alla fine del 2021 l’età media dei dipendenti pubblici era di 51 anni e 3 mesi; oggi siamo a 49 anni e mezzo. Nel 2009 l’età media era di 43 anni. Per la prima volta, quindi, vediamo un’inversione di tendenza, è un altro segnale. Ma, come accade alle aziende private, anche noi abbiamo difficoltà a trovare profili nelle discipline STEM. Proprio in virtù del fatto che stiamo assumendo un numero rilevantissimo di persone e tantissimi giovani, ragioniamo su un rinvio del pensionamento”. “Ricordo innanzitutto – spiega il ministro Zangrillo – che i dipendenti del comparto sicurezza e difesa vanno in pensione a 60 anni, mentre tutti gli altri a 65 anni con almeno 42 anni di contributi o a 67 anni. Nel costruire il piano di Bilancio di medio termine settennale, da inserire nella prossima legge di Bilancio, con il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti stiamo ragionando di approfondire l’opportunità di trattenimento fino a 3 anni in più”. L’opzione vale “per le amministrazioni, anche quelle decentrate, che considerano una leva gestionale importante la possibilità di trattenere al lavoro fino a 70 anni (nel caso di pensionamento a 67) un numero di dipendenti in percentuale sul turnover. Su base volontaria”. “Ho proposto un 10%”, puntualizza Zangrillo, che alla domanda su quale sarebbe il risparmio previdenziale, risponde: “Il Mef sta facendo le simulazioni. La questione non è risparmiare, vediamo innanzitutto se c’è convergenza di vedute”.
– foto Agenzia Fotogramma –

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Attualità

Marattin lascia Italia Viva “No al campo largo”

Luigi Marattin lascia Italia Viva e fonda l’associazione “Orizzonti Liberali” portando con se “centinaia” di dirigenti territoriali. Ad annunciarlo lo stesso deputato nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio.
“E’ con un forte dispiacere personale, ma con un altrettanto forte convincimento, chiarezza e determinazione che annunciamo il nostro addio alla comunità politica di Italia Viva. C’è un forte dispiacere personale perchè non è solo la fine di un percorso che è durato 5 anni, ma la fine di un percorso molto più lungo, nel mio caso 15 anni. Ringrazio la comunità politica di Italia Viva e ringrazio Matteo Renzi per avermi concesso l’opportunità di servire il mio Paese. Noi non condividiamo la scelta di aderire al cosiddetto campo largo – spiega -, non la condividiamo nel metodo perchè una scelta del genere ovviamente avrebbe dovuto essere presa in un congresso. E’ una scelta che non condividiamo perchè noi siamo ancora convinti che nel campo largo non ci sia niente di interessante per formare una proposta politica coerente per un governo del Paese, dalla giustizia al fisco, ambiente, energia, politica estera. Su tutte queste dimensioni le posizioni politiche, legittime, del campo largo sono antitetiche a quelle che hanno costituita la cifra del renzismo in questi anni e su cui i militanti e i dirigenti hanno dato l’anima, il cuore e il tempo. Ora si chiede di buttare tutto via in nome di una scelta politica che non condividiamo e che necessitava di una discussione seria”.
“La nostra decisione – prosegue Marattin – è stata quella di fondare una associazione che si chiama ‘Orizzonti liberalì, sarebbe velleitario e anche un pò infantile uscire da un partito e fondarne un altro, l’Italia ha già visto troppe esperienze velleitarie del genere, i partiti sono una cosa seria soprattutto se devono colmare un vuoto di rappresentanza politica come noi riteniamo ci sia in Italia. Con questa associazione intendiamo da subito raggiungere altre realtà che stanno lavorando per il nostro stesso obiettivo, e che sabato 14 settembre a Milano vedrà un primo fermento. Il percorso non sarà facile, l’obiettivo è dotare l’Italia nei prossimi tre anni di un partito liberal-democratico e riformatore che sia nelle condizioni di presentarsi alle elezioni politiche”, aggiunge.
“Non intendo aderire ad Azione, ritengo che neanche quella configurazione di partito possa essere quello di cui l’Italia ha bisogno per formare un partito liberal-democratico e riformatore che riesca a fare una svolta. Nel cantiere che stiamo aprendo – conclude -. Azione sarà invitata e se vorrà partecipare sarò contento”.

– Foto Agenzia Fotogramma –

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Politica

Manovra, Tajani “Serve una politica per la crescita”

“Dobbiamo lavorare assiduamente per la manovra che è la priorità per dare al nostro Paese una politica per la crescita, dobbiamo aiutare 4 milioni di piccole e medie imprese, artigiani, agricoltori e liberi professionisti”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, durante una conferenza stampa nella sede di Forza Italia a Roma. “Ecco perchè continuiamo a insistere sul taglio del cuneo fiscale”. Inoltre “bisogna continuare sulla decontribizione per le madri lavoratrici, che va allargata alle partite Iva. Poi c’è la questione delle pensioni minime”, sulla quale “mi pare che tutto il centrodestra sia d’accordo”.
Nella manovra serve “un’attenzione alla riduzione del debito pubblico che è troppo alto. La strada migliore per ridurlo è una manovra che punti alla crescita economica – ha spiegato Tajani -, quindi: taglio del cuneo fiscale, riduzione della pressione fiscale, la decontribuzione per le madri che hanno da due figli in su, non soltanto per le lavoratrici dipendenti ma anche per le partite Iva, rifinanziamento del fondo di garanzia per i mutui dell’acquisto della prima casa dei giovani, rifinanziamento di tutte le iniziative per favorire l’accesso all’università dei giovani e, per quanto riguarda i pensionati, continuare nell’azione di incremento delle pensioni minime, con l’obiettivo di arrivare a mille euro entro la fine della legislatura”.

– Foto Agenzia Fotogramma –

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