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Cronaca

Piacenza | Sesso in cambio di ricette per oppioidi, arrestato medico

Un medico di famiglia di Piacenza è stato arrestato con accuse gravi che includono corruzione, spaccio di sostanze stupefacenti, falso in atto pubblico e truffa ai danni dello Stato. Le indagini hanno rivelato un preoccupante sistema in cui il professionista scambiava prescrizioni mediche per farmaci, tra cui oppiacei, e certificati di malattia falsi, in cambio di prestazioni sessuali.

L’inchiesta, condotta dalla Squadra Mobile, ha portato alla luce una rete di distribuzione di farmaci oppiacei come tramadolo, noto come “droga del combattente”, e ossicodone, spesso definito “eroina dei poveri”. Oltre a questi, erano coinvolti anche farmaci come le benzodiazepine.

Oltre al medico arrestato, altre quattro persone sono state indagate. Tra questi, un collega del professionista, due uomini di origine nordafricana – uno dei quali è stato arrestato per detenzione di stupefacenti a fini di spaccio – e una donna brasiliana accusata di corruzione. Quest’ultima è stata trovata dalla polizia nello studio del medico il primo agosto, mentre tentava di ottenere una prescrizione per benzodiazepine e una visita urgente, offrendo in cambio prestazioni sessuali consumate direttamente nello studio medico.

Le autorità hanno descritto come la rete di distribuzione operasse in città, implicando vari cittadini nordafricani e due medici di famiglia con studi a Piacenza. L’inchiesta continua, con l’obiettivo di smantellare completamente questa rete e prevenire ulteriori abusi del sistema sanitario.

Cronaca

Milano in Testa alla Classifica della Criminalità nell’ultimo anno

Milano si conferma al vertice della classifica sull’indice della criminalità 2024 pubblicata dal Sole 24 Ore, che analizza le denunce di reati negli ultimi 12 mesi. La città lombarda è di nuovo al primo posto tra le province con il maggior numero di denunce, seguita da Roma e Firenze.

Nel capoluogo lombardo, sono state registrate oltre 7.000 denunce di reati ogni 100.000 abitanti nell’ultimo anno. Questo rappresenta un incremento del 4,9% rispetto ai dati pre-pandemia, con picchi significativi in furti e rapine. Milano si posiziona al terzo posto per violenze sessuali e al quinto per reati legati agli stupefacenti.

Fabio Roia, presidente del Tribunale di Milano, ha commentato il dato con preoccupazione, sottolineando la carenza di risorse nelle forze dell’ordine e suggerendo che le scarse denunce in altre aree del Paese potrebbero indicare una delega del controllo del territorio a realtà alternative allo Stato.

Il Sole 24 Ore evidenzia che il 30% dei reati in Italia nel 2023 è stato registrato nelle 14 principali città metropolitane, con Milano e Roma che da sole rappresentano il 15% del totale. Al contrario, le province di Oristano, Potenza e Treviso sono tra le più sicure del Paese.

Milano guida la classifica per furti con 124.480 denunce, incluse le varie tipologie come furti con strappo, con destrezza, nelle auto in sosta e nei negozi. Anche per quanto riguarda le rapine, Milano si colloca al secondo posto con 4.170 denunce, di cui 2.700 riguardano rapine in strada e 413 in esercizi commerciali. Inoltre, la città registra 31.090 denunce per danneggiamento, posizionandosi di nuovo al secondo posto.

Le violenze sessuali a Milano sono state 607 nell’ultimo anno, collocando la città al terzo posto in Italia. Tra queste, 24 hanno riguardato minori di 14 anni.

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Calabria

Reggio Calabria | Arrestato 32enne per furto aggravato, malvivente precipita dal balcone tentando la fuga

Nei giorni scorsi, la Polizia di Stato di Reggio Calabria ha arrestato un 32enne pregiudicato per furto aggravato, a seguito di un intervento tempestivo del personale dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico (U.P.G.S.P.), impegnato in un’operazione di controllo del territorio.

L’episodio si è verificato in pieno centro città, quando le Volanti sono state allertate da una segnalazione di furto in corso all’interno di un appartamento situato al primo piano di un edificio. Gli agenti, arrivati prontamente sul posto, hanno cinturato l’area, notando una scala posizionata contro il muro del palazzo, probabilmente utilizzata dal malvivente per accedere all’abitazione.

Nel corso dell’operazione, il sospetto è stato individuato mentre tentava una fuga precipitosa dal balcone dell’appartamento. Forse a causa dell’imminente arrivo delle forze dell’ordine, l’uomo è caduto rovinosamente dal balcone. Gli agenti, dopo averlo fermato, lo hanno trovato in possesso di strumenti idonei allo scasso.

Il malvivente, un 32enne originario di Reggio Calabria e con un lungo curriculum criminale, è stato identificato come pregiudicato per reati che includono danneggiamento seguito da incendio, sottrazione di persone incapaci, atti sessuali con minorenne, minacce, furti in abitazione, lesioni personali, rapina e ricettazione.

A causa delle gravi ferite riportate nella caduta, l’uomo è stato soccorso dal personale del 118 e trasportato al reparto di terapia intensiva e rianimazione del Grande Ospedale Metropolitano, dove è stato ricoverato con prognosi riservata.

Le indagini delle Volanti non si sono fermate con l’arresto. La ricerca della refurtiva è continuata senza sosta, e grazie alla perizia degli agenti, gli oggetti trafugati sono stati rinvenuti in un’area agreste nelle vicinanze dell’edificio. La refurtiva è stata successivamente restituita al legittimo proprietario.

Oltre all’arresto per furto aggravato, il 32enne è stato deferito per il reato di possesso ingiustificato di chiavi alterate o grimaldelli.

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Cronaca

Verona | Mamma finisce all’ospedale, ma i poliziotti vegliano le sue figlie per tutta la notte fino all’arrivo della nonna

Non abbiamo fatto nulla di speciale” hanno esclamato col sorriso Davide e Giuseppe, due agenti della Volante Roma, quando il Questore Massucci li ha chiamati per ringraziarli. Una risposta non casuale, che richiama la frase “nessun atto di gentilezza è mai sprecato” che il responsabile della polizia veronese ha voluto introitare ai suoi poliziotti, dal più giovane al più anziano, dal momento in cui si è insediato a Verona.

«Se noi introitiamo nel nostro intimo questa modalità di essere poliziotti e di assolvere, col giuramento che abbiamo fatto, all’invito che la Costituzione ci fa di <<servire con disciplina e onore>> noi avremo reso onore ai nostri caduti e loro insieme a noi sorrideranno: questo è il senso della scelta che tutti quanti noi abbiamo fatto», aveva detto il Questore Massucci appena un anno fa in suo incontro con gli allievi del 223° corso della Scuola di Peschiera del Garda e ha continuato a ripeterlo ogni giorno alle sue donne e ai suoi uomini.

Un monito che a Davide e Giuseppe è scattato spontaneamente qualche giorno fa, quando, in piena notte, il loro equipaggio viene inviato dalla centrale operativa della questura in un’abitazione in zona Cà Di David dove erano rimaste sole due ragazze minorenni: la madre, poco prima, era stata trasportata d’urgenza al pronto soccorso per un malore. A chiamare i soccorsi era stata la stessa donna, prima di perdere le forze e cadere a terra davanti agli occhi delle sue bambine.

Quando i poliziotti sono arrivati, la più grande delle due – ancora visibilmente spaventata – ha raccontato loro quanto accaduto, spiegando di non essere in grado di avvisare un parente o una persona di fiducia. In quel momento, Davide e Giuseppe hanno capito che la prima cosa da fare fosse rassicurarle circa le condizioni di salute della madre. Così, senza mai lasciarle da sole, si sono premurati affinché la donna, ricoverata in ospedale, rientrasse in possesso del suo cellulare per poterle chiamare e tranquillizzare. Solo dopo averle viste rasserenate, i due agenti si sono prodigati per rintracciare una persona di fiducia, ma a quell’ora l’unica reperibile era la nonna, residente a Bolzano. Quando l’anziana ha ascoltato il racconto dei poliziotti, non ha esitato un minuto e si è messa in viaggio per raggiungere le nipoti, nonostante gli agenti le avessero assicurato che non c’era fretta e che avrebbero assistito loro le ragazzine.

Una promessa che hanno mantenuto: quando, intorno alle 7 del mattino, la nonna ha raggiunto le nipoti a casa, le ha trovate ancora in compagnia di Davide e Giuseppe, a fare colazione con le brioche che i due poliziotti avevano portato loro. Un gesto semplice – che gli stessi agenti hanno definito come “nulla di speciale, perché chiunque lo avrebbe fatto per due giovanissime ragazze” – ma che ha donato un sorriso ad una famiglia in un momento di difficoltà.

“Avrebbero potuto portare le bambine in questura, ma in modo sensibile hanno capito che per loro sarebbe stato uno choc ancora più grande del vedermi andare via in ambulanza”, ha raccontato la madre quando si è presentata sabato mattina in questura, per ringraziare Davide e Giuseppe personalmente.

Una storia a lieto fine e un esempio di professionalità e cortesia per tutti i nostri colleghi. Grazie Davide e Giuseppe!

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