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Calabria

Bagaladi (RC) | Furti d’acqua mediante allacci abusivi, denunce

La Compagnia Carabinieri di Melito Porto Salvo ha intensificato i controlli per combattere i furti d’acqua attraverso allacci abusivi, un fenomeno che assume un’importanza ancora maggiore in considerazione dell’attuale emergenza idrica che colpisce l’intera area greganica, costringendo molti cittadini a fare i conti con la limitazione delle forniture d’acqua. Al termine di numerosi controlli, i militari della Stazione di Bagaladi hanno denunciato all’Autorità Giudiziaria quattro persone in due distinti casi.

Nel primo caso, i carabinieri, in collaborazione con personale del Comune di San Lorenzo, hanno accertato che due degli individui denunciati avevano utilizzato dei bypass per sottrarre illegalmente grandi quantità d’acqua dalla rete pubblica. Il dispositivo illecito è stato immediatamente sequestrato. In un altro episodio, è stata rinvenuta un’unità di misurazione dell’acqua dismessa dal 2010, intestata al precedente proprietario dell’immobile, ma priva del sigillo ufficiale che era stato precedentemente applicato.

Il contatore è stato sottoposto a sequestro penale e un nuovo sigillo è stato apposto dall’idraulico comunale. Il proprietario dell’immobile e l’effettivo utilizzatore sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria. Le azioni descritte configurano il reato di “furto aggravato”, che comporta pene più severe rispetto al furto semplice, specialmente quando il furto riguarda beni destinati a servizi pubblici o autorità pubbliche. Grazie all’intervento dei militari della Stazione di Bagaladi, è stata interrotta l’attività illegittima e ripristinata la situazione di normalità.

Questo intervento rientra in un progetto più ampio della Compagnia Carabinieri di Melito Porto Salvo volto a contrastare i reati di furto d’acqua, prevenendo che alcune persone sfruttino le risorse pubbliche per scopi personali. Attualmente, i procedimenti sono in fase di indagine preliminare e gli indagati sono considerati innocenti fino a una sentenza definitiva.

Calabria

Cirò Marina | Chiusura temporanea di un bar “ritrovo” di pregiudicati

Questura di KR

Il Questore di Crotone ha emesso un provvedimento di sospensione per un bar situato a Cirò Marina, che rimarrà chiuso per un periodo di 15 giorni. Questa decisione è scaturita da segnalazioni ricevute dalla Compagnia Carabinieri del comune, che ha evidenziato una problematica persistente: il locale era diventato un ritrovo abituale per individui con precedenti penali.

Le autorità competenti, dopo un’attenta valutazione della situazione, hanno ritenuto necessario intervenire per garantire la sicurezza pubblica. Questo non è il primo provvedimento di chiusura per l’esercizio, già interessato da una sospensione di 7 giorni nel 2022. L’azione mira a prevenire ulteriori problematiche legate alla legalità e alla sicurezza nella comunità.

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Calabria

Sellia Marina (CZ) | Sventata estorsione: metodo del “cavallo di ritorno”

CC Catanzaro

I Carabinieri della Compagnia di Sellia Marina hanno arrestato un giovane di 26 anni di Catanzaro, colto in flagranza di reato per un tentativo di estorsione. Il giovane, in concorso con altri, è accusato di aver cercato di estorcere denaro con il cosiddetto metodo del “cavallo di ritorno”, un sistema criminale che prevede la richiesta di denaro per la restituzione di un bene rubato.

La vicenda ha avuto inizio con il furto di un’auto a Catanzaro Lido, denunciato dal proprietario, un giovane di Sellia Marina. Due giorni dopo il furto, il ladro ha contattato la vittima, offrendosi di “aiutarlo” a recuperare l’auto in cambio di 600 euro in contanti. Il proprietario, collaborando con i Carabinieri, ha accettato l’incontro concordato per lo scambio del denaro.

L’arresto è avvenuto poco dopo la consegna del denaro, quando i militari hanno fermato il sospettato trovandolo in possesso della somma estorta. Il Tribunale di Catanzaro ha convalidato l’arresto, disponendo per il giovane la custodia cautelare in carcere.

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Calabria

Operazione Nemesis: Dieci Arresti per Scambio Elettorale Politico-Mafioso in Calabria

CC KR

In un’importante operazione condotta dai carabinieri del comando provinciale di Crotone, dieci persone sono state arrestate con l’accusa di essere coinvolte in uno scambio elettorale politico-mafioso legato alla ‘ndrangheta. L’operazione, denominata Nemesis, ha portato all’emissione di un’ordinanza cautelare da parte del giudice per le indagini preliminari di Catanzaro su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA).

Tra i soggetti arrestati spicca il sindaco di Casabona, Francesco Seminario, ritenuto legato alla cosca Tallarico. Le indagini hanno rivelato che il sindaco avrebbe ottenuto un ampio sostegno elettorale dalla criminalità organizzata, promettendo in cambio benefici, come l’assegnazione di lavori pubblici. L’operazione ha interessato i comuni di Casabona, Scandale e Strongoli, dove si sono evidenziati segnali di una forte infiltrazione mafiosa nella politica locale.

In totale, otto persone sono state portate in carcere e due sono state poste agli arresti domiciliari. Le accuse mosse nei loro confronti includono anche associazione per delinquere di tipo mafioso e furto aggravato. Le indagini hanno dimostrato l’attività operativa della ‘ndrina di Casabona, collegata a vari gruppi criminali della regione, dedicata a traffici illeciti e alla gestione di affari legati al narcotraffico.

Questa operazione rappresenta un importante passo avanti nella lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione in Calabria, evidenziando come i legami tra politica e mafia possano compromettere seriamente la democrazia locale e il benessere della comunità. Le autorità continuano a monitorare la situazione, nella speranza di estirpare definitivamente le radici mafiose che minacciano il territorio.

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