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Milano | Creato un test per diagnosticare la febbre oropouche: ecco cos’è

A Milano è stato sviluppato un test per la febbre Oropouche, “arrivata” in Italia a giugno scorso quando in Veneto è stato identificato il primo caso europeo di questa malattia, originariamente diffusa nella regione amazzonica. L’equipe dell’unità di bioemergenze dell’Asst Fatebenefratelli Sacco, diretta da Maria Rita Gismondo, ha messo a punto il test in grado di diagnosticare l’infezione. Lo strumento ha già dato i primi risultati: il test ha infatti portato alla diagnosi dei primi due casi in Lombardia, come comunicato dalla struttura in una nota. Questi casi portano il bilancio nazionale a quattro, includendo il caso veneto del viaggiatore 25enne seguito dall’Irccs Sacro Cuore Don Calabria di Negrar a Verona e quello di un viaggiatore sulla cinquantina in cura all’ospedale di Forlì.

I casi registrati in Italia sono di importazione, riguardando persone di ritorno dal Brasile e da Cuba. L’infezione provoca febbre molto alta, dolori articolari e muscolari, e rash cutaneo. Si trasmette all’uomo attraverso le punture di moscerini o di zanzare. Il principale vettore, Culicoides paraensis, è attualmente presente solo in Sud e Centro America e non in Europa, come spiegato dall’ospedale meneghino. A oggi non esistono prove di trasmissione interumana del virus.

“L’importanza di queste diagnosi effettuate in Italia – ha dichiarato Maria Rita Gismondo – è essenziale per monitorare la diffusione del virus. Attualmente la diagnosi è appannaggio dei centri di riferimento per le arbovirosi, come il nostro, e si basa principalmente su tecniche molecolari homemade. Di fronte alla diffusione di virus, anche se non ci sono rischi nel nostro Paese, è sempre importante non sottovalutare i sintomi e i dati epidemiologici e rivolgersi ai laboratori di riferimento”.

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