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Politica

Corte dei Conti, Briguori “Nella riforma prevedere controlli preventivi”

ROMA (ITALPRESS) – “Qualsiasi riforma della responsabilità amministrativa dovrebbe essere accompagnata dall’abolizione dello scudo erariale che è stato adottato nel periodo dell’emergenza COVID nel 2020 e che non avrebbe ragione più di esistere. La riforma deve tenere conto dell’equilibrio di due opposte esigenze: la tutela del bilancio pubblico e del relativo equilibrio, di cui la Corte è garante, e la tutela del dipendente pubblico, che vuole essere tranquillizzato nel suo agire affinchè non sia condannato a risarcire un danno a lui non imputabile o imputabile in misura proporzionale al suo apporto causale”. Lo ha affermato la presidente dell’Associazione Magistrati della Corte dei conti, Paola Briguori, nel corso di un’audizione in Commissioni riunite Affari costituzionali e Giustizia della Camera dei deputati, nell’ambito dell’esame della proposta di legge di riforma della Corte dei conti, nel corso della quale ha offerto la massima collaborazione dei magistrati contabili per costruire un percorso di riforme a tutela della finanza pubblica, segnalando anche le norme meritevoli di condivisione e quelle che necessitano di una maggiore riflessione.
“Anzichè ricorrere all’aumento esponenziale di pareri o di atti da sottoporre al controllo preventivo, proponiamo di fare ricorso alle forme di controllo ormai maggiormente condivise in Europa – ha sottolineato Briguori -. INTOSAI, l’Associazione internazionale delle Istituzioni superiori di controllo, ha auspicato l’ampliamento dei controlli in corso di gestione, chiamati RTA (real time audit) che sono audit svolti mentre i programmi di spesa sono in corso di esecuzione. Sarebbe il modo più idoneo per accompagnare le amministrazioni in percorsi virtuosi mediante raccomandazioni, obliterando e prevenendo il danno e, nel contempo, contemperando gli effetti della cosiddetta “paura della firma” con la necessità un’azione amministrativa efficiente ed efficace. Si potrebbe ottenere il risultato auspicato attraverso questa forma di controllo senza alterare e appesantire il sistema dei controlli preventivi, che, con termini dimezzati, richiederebbe un conseguente aumento consistente del personale”.
“Peraltro, non ha ragione d’essere la previsione dell’esimente dell’atto vistato, allargata anche ad atti e documenti connessi a quello oggetto di controllo, non solo perchè si determina l’ampliamento ingiustificato del numero degli atti da verificare in tempi ristretti – ha aggiunto -, ma anche perchè, in caso di mancata tempestiva delibera, tutti gli atti si intenderebbero positivamente controllati. Si produrrebbero cosi effetti distorsivi e sarebbe impossibile per i magistrati contabili garantire la legalità”.
“La norma sulla responsabilità amministrativa limita il risarcimento del danno parametrandolo allo stipendio percepito in un limitatissimo arco temporale. Si tratta di intervento assolutamente distonico rispetto ai principi costituzionali ed eurounitari – ha detto ancora Briguori -. La limitazione riguarderebbe, poi, solo i funzionari pubblici senza tener conto del fatto che i soggetti sottoposti alla giurisdizione della Corte dei conti sono anche i privati destinatari di finanziamenti pubblici ovvero concessionari di servizi pubblici, che non percepiscono uno “stipendio” e non vivono la “paura della firma”. La responsabilità amministrativa (ed il suo fondamentale connotato di atipicità della relativa fattispecie) deve conservare la sua natura risarcitoria e non può avere come parametro il trattamento retributivo che è fuori dalla struttura dell’illecito e compensa le prestazioni rese alla p.a. Ogni diverso criterio trasformerebbe la responsabilità erariale in sanzionatoria, con l’abnorme conseguenza di sovrapporsi ad altre forme di responsabilità (penale o disciplinare) senza annullare il danno, cioè la perdita economica per l’ente pubblico, che, trovandosi di fronte a problemi di tenuta del bilancio, si vedrà costretto a chiedere ad altro giudice, quale il giudice ordinario la tutela nei confronti del dipendente”, ha aggiunto.
“Ben altre strade sono percorribili per limitare il danno da risarcire, ove ritenuto eccessivo o sproporzionato, potendo non solo incidere sul potere riduttivo ma anche su istituti di carattere squisitamente processuale di natura deflattiva e conciliativa, anche mediante ampliamento del rito abbreviato (con consistente riduzione dell’addebito) o introduzione di un “patteggiamento” pre-processuale”, ha concluso Briguori.
Il documento con le indicazioni dell’Associazione Magistrati contabili sarà depositato alla Camera nei prossimi giorni.

– Foto Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

Politica

Politica | Di nuovo tensioni tra Lega e Forza Italia sullo ius scholae e l’autonomia

Le tensioni tra Lega e Forza Italia tornano a farsi sentire su due temi chiave: lo ius scholae e l’autonomia. La recente presa di posizione di Antonio Tajani, leader di Forza Italia, ha riacceso il dibattito, scatenando una risposta decisa dalla Lega. Il vicesegretario del partito di Salvini, Andrea Crippa, ha ribadito che la legge sulla cittadinanza non necessita di cambiamenti, creando una frattura tra i due alleati.

Questo scontro, latente da tempo, emerge ora in un momento delicato per la maggioranza, rischiando di complicare ulteriormente il lavoro del governo guidato da Giorgia Meloni. La presidente del Consiglio si trova già ad affrontare questioni complesse come la legge di Bilancio e la riforma del Consiglio di amministrazione della Rai, due dossier particolarmente sensibili. Il rinnovo del Cda della Rai, in particolare, potrebbe subire dei ritardi, poiché l’opposizione, con il Partito Democratico in testa, si è opposta alla nomina di Simona Agnes alla presidenza, chiedendo un approccio bipartisan.

Nel frattempo, Giorgia Meloni ha cercato di mediare tra le varie anime della maggioranza, convincendo Salvini a rinunciare alla richiesta di un direttore generale della Rai, proponendo invece ruoli di rilievo per la cultura e il cinema. Tuttavia, la fragile alleanza tra Lega e Forza Italia potrebbe mettere a rischio questo precario equilibrio.

Sul fronte dello ius scholae, Tajani ha rilanciato la sua proposta di riforma della legge sulla cittadinanza, nonostante l’opposizione ferma della Lega. Il partito di Salvini ha ribadito la sua contrarietà, mentre il sottosegretario Nicola Molteni ha persino suggerito di inasprire le norme, prevedendo la revoca della cittadinanza per chi commette reati. Forza Italia, dal canto suo, ha reagito riaffermando le sue posizioni sull’autonomia e ottenendo l’adesione dei consiglieri del Partito Sardo d’Azione, un gruppo che fino ad ora era legato alla Lega.

Un altro tema cruciale è la legge di Bilancio, che il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, dovrà presentare a Bruxelles entro il 20 settembre. Tra le misure principali figurano la proroga del taglio del cuneo fiscale e la riduzione delle aliquote Irpef. Tuttavia, la scarsità delle risorse rende il dialogo interno al centrodestra complesso. La Lega insiste sull’estensione dei prepensionamenti con quota 41, mentre Forza Italia preme per un nuovo intervento sulle pensioni minime, avvicinandosi ulteriormente alla soglia dei 1.000 euro.

In questo contesto, le tensioni tra i due partiti rischiano di complicare il lavoro del governo, in un periodo in cui l’esecutivo è chiamato a prendere decisioni cruciali su temi che spaziano dalla cittadinanza all’economia.

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Politica

Conte “Serve un nuovo next generation”

“Una tassa sugli extraprofitti sarebbe buona e giusta. Potremmo anche recuperare risorse tagliando dei sussidi ambientali dannosi. Ci sono margini per costruire una politica più espansiva e ragionevole: dobbiamo aumentare i redditi reali delle famiglie”. Così al Forum Ambrosetti, a Cernobbio, il leader del M5s, Giuseppe Conte, secondo cui “la politica economica di questo governo vuol dire nuove tasse, ulteriori tagli e lavoro povero”. Per Conte c’è “bisogno di un nuovo Next Generation, perchè solo così l’Europa può essere competitiva con Usa e Cina”.
– foto Agenzia Fotogramma –

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Politica

Urso “Al lavoro per produrre in Italia reattori nucleari”

“L’Italia è l’unico paese che ancora non produce energia nucleare. Entro la fine di quest’anno presenteremo un quadro normativo e stiamo lavorando a una Newco italiana con partnership tecnologica straniera che consenta di produrre a breve in Italia il nucleare di terza generazione avanzata”. Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, intervenendo al Forum Teha di Cernobbio a Villa d’Este.
– foto Agenzia Fotogramma –

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