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Cronaca

Filippine | Fortissimo Terremoto di Magnitudo 7.1 al Largo di Mindanao

Cronaca

Messina Denaro | Esce dal carcere il braccio destro del boss, lavorerà in una biblioteca

Leonardo Ciaccio, noto per essere un esponente di spicco di Cosa Nostra e ritenuto uno dei più stretti collaboratori di Matteo Messina Denaro, ha ottenuto la possibilità di completare la sua condanna all’ergastolo in una modalità inusuale. Dopo aver trascorso un lungo periodo nel supercarcere dell’Aquila, Ciaccio potrà scontare la pena rimanente attraverso un programma di lavoro volontario presso la Biblioteca Museale di Sulmona, grazie alla sua “irreprensibile condotta” durante la detenzione.

La decisione di permettere a Ciaccio di lavorare all’esterno della prigione è stata approvata sia dal Tribunale della libertà de L’Aquila sia dal Comune di Sulmona. Tuttavia, questa concessione sta sollevando preoccupazioni tra i residenti della città abruzzese. La reputazione di Ciaccio e il suo passato criminale hanno alimentato timori legati alla sua presenza sul territorio.

Ciaccio, che ha ricevuto condanne per reati gravi tra cui omicidio, associazione mafiosa e traffico di droga, è stato descritto come uno dei pochi membri di Cosa Nostra a conoscere dettagli intimi del boss Messina Denaro. Nonostante il suo lungo elenco di condanne, tra cui una pena a vita inflitta nel 2004 in seguito al maxiprocesso “Omega” contro la mafia trapanese, Ciaccio non ha mai mostrato segni di pentimento.

Il suo arrivo a Sulmona rappresenta un nuovo capitolo nella gestione delle pene per i membri di Cosa Nostra e solleva interrogativi sulla sicurezza e sul controllo delle persone condannate per crimine organizzato che svolgono lavori all’esterno delle strutture penitenziarie.

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Cronaca

Milano | Il detenuto morto a San Vittore era in attesa di giudizio

Jussef Baron Motkar Loka, un giovane detenuto di 18 anni, ha tragicamente perso la vita nella notte scorsa a causa di un incendio divampato all’interno della sua cella nel carcere di San Vittore. Loka, arrestato alcuni mesi fa con l’accusa di rapina, si trovava in custodia cautelare in attesa di giudizio. La dinamica dell’incidente sembra indicare che il rogo sia iniziato da un materasso all’interno della cella.

Al momento dell’incendio, oltre a Loka, era presente un altro detenuto, che è riuscito fortunatamente a mettersi in salvo. Nonostante l’intervento delle autorità carcerarie, per il giovane non c’è stato nulla da fare: è rimasto intrappolato tra le fiamme, morendo carbonizzato. L’episodio ha sollevato preoccupazioni sulla sicurezza e le condizioni all’interno delle strutture penitenziarie, riaccendendo il dibattito sulle misure di prevenzione di simili tragedie.

Le autorità stanno ora conducendo indagini per accertare le cause esatte dell’incendio e verificare se ci siano state eventuali negligenze o malfunzionamenti nei sistemi di sicurezza della prigione. Questo tragico evento mette in luce le difficoltà che spesso affliggono il sistema carcerario, tra sovraffollamento e mancanza di risorse, temi che richiedono attenzione per prevenire ulteriori tragedie.

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Cronaca

Catania | Sequestrati 540 kg di cocaina, 5 arresti

Una grande operazione antidroga condotta dalla Guardia di Finanza ha portato al sequestro di circa 540 chilogrammi di cocaina, dal valore stimato superiore ai 100 milioni di euro. L’operazione ha avuto luogo al largo della costa siciliana e ha visto l’arresto di cinque individui, membri dell’equipaggio di un peschereccio coinvolto nel traffico illecito.

Gli investigatori hanno scoperto la droga nascosta in 18 colli, ognuno del peso di circa 30 chilogrammi, imballati con attenzione per prevenire infiltrazioni d’acqua e mantenuti a galla da galleggianti. Questo metodo di trasporto, noto come ‘drop off’, implica che la cocaina sia stata scaricata in mare da una nave cargo e poi recuperata dal peschereccio per essere successivamente trasportata a terra.

L’operazione, coordinata dalla Procura di Catania e supportata dallo Scico (Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata), ha visto il coinvolgimento dei reparti operativi aeronavali di Palermo e Pratica di Mare, nonché del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Catania. Gli agenti hanno monitorato attentamente le rotte marittime e i movimenti sospetti, portando infine all’identificazione e al sequestro del carico.

Durante l’intervento, i finanzieri hanno sequestrato anche il peschereccio e hanno arrestato cinque persone, tra cui quattro italiani e un serbo, accusati di produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti. Le accuse sono aggravate dalla notevole quantità di droga coinvolta. Gli arresti e il sequestro sono stati successivamente convalidati dal Gip di Catania.

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