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Cronaca

Brindisi | Operazione Antidroga a Mesagne: Smantellata Rete di Spaccio nel Centro Storico

Dopo un’approfondita e meticolosa indagine condotta dalla Polizia di Stato del Commissariato di P.S. di Mesagne, con il supporto della Squadra Mobile di Brindisi, del Commissariato di P.S. di Ostuni, dei Reparti Prevenzione Crimine Puglia e dei Cinofili dell’Ufficio Polizia di Frontiera di Brindisi, è stata eseguita un’Ordinanza emessa dal GIP del Tribunale Ordinario di Brindisi su richiesta della Procura della Repubblica, diretta dal Procuratore DE DONNO. Tale provvedimento riguarda 17 individui, di cui 5 in custodia cautelare in carcere, 9 agli arresti domiciliari e 3 con divieto di dimora.

Questa azione rappresenta la conclusione di un’indagine avviata dal Commissariato di P.S. di Mesagne, che ha smantellato una complessa rete di spaccio di cocaina operante nel centro storico di Mesagne. Gli investigatori hanno individuato un punto di riferimento per l’acquisto di sostanze stupefacenti frequentato da giovani mesagnesi e da residenti di Torre Santa Susanna. L’indagine ha preso avvio da un episodio di aggressione verificatosi nell’area, registrato dai sistemi di videosorveglianza locali.

L’attività investigativa ha rivelato che un esercizio commerciale nel centro storico non solo facilitava il consumo di cocaina, ma era anche il cuore dell’attività di spaccio della sostanza. Tra gli arrestati figura un giovane già noto alle autorità, coinvolto anche in gravi aggressioni che hanno provocato lesioni gravi alle vittime, compresa un’aggressione avvenuta in pieno centro cittadino, in prossimità di un’attività commerciale frequentata anche da minori.

Le indagini sono state condotte attraverso osservazioni, pedinamenti e sequestri di sostanze stupefacenti, culminando in diverse operazioni di polizia che hanno portato al sequestro di cocaina e hashish, nonché al fermo di diversi indagati in flagranza di reato.

Per eludere le indagini, gli indagati utilizzavano piattaforme social per comunicare in modo criptico riguardo agli acquisti di droga, utilizzando codici come “sigarette” o “medicina”.

Durante l’esecuzione delle misure cautelari, sono stati rinvenuti e sequestrati circa 240 grammi di cocaina e hashish, oltre a più di 10.000 euro in contanti. Due degli arrestati sono stati sorpresi in flagranza di detenzione ai fini di spaccio e uno di loro è stato trasferito presso la Casa Circondariale di Brindisi.

Calabria

Omicidio Bellocco | Per la famiglia l’omicidio non è legato a criminalità organizzata

La famiglia di Antonio Bellocco, l’ultras dell’Inter recentemente ucciso a Cernusco sul Naviglio, esprime un profondo dolore e amarezza per la continua attenzione mediatica che ha messo in risalto il legame di parentela della vittima con individui precedentemente condannati per associazione mafiosa. Attraverso una dichiarazione ufficiale diffusa dal loro avvocato, Giacomo Iaria, la famiglia di Bellocco, originaria di Rosarno, ha chiesto che la vicenda venga trattata con la dovuta considerazione del contesto attuale e degli sviluppi investigativi.

Nella nota, la famiglia sottolinea che Antonio Bellocco era un giovane padre di due figli, che aveva deciso di ricominciare una nuova vita a Milano dopo aver scontato la sua condanna e si trovava in regime di libertà vigilata. La famiglia rimarca che Bellocco, pur avendo un passato complesso, stava cercando di vivere nel rispetto delle norme e delle regole civili. La nota contesta l’idea che il suo omicidio possa essere legato a contesti di criminalità organizzata, e denuncia come i riferimenti ai suoi genitori, entrambi detenuti al 41 bis e uno dei quali deceduto in carcere, distolgano l’attenzione dalle reali circostanze dell’omicidio.

Aurora Spanò, madre di Antonio, e i suoi fratelli si affidano all’iter giudiziario per chiarire i motivi e la dinamica del delitto, confidando nel lavoro della magistratura e utilizzando tutti i mezzi legali a loro disposizione per difendere la memoria di Antonio. La famiglia lamenta che l’attenzione mediatica e la focalizzazione sui precedenti penali della vittima non riflettono adeguatamente il dolore e la tragedia del caso, e chiedono rispetto per la memoria di Antonio e per la sua nuova vita, interrotta prematuramente.

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Calabria

Lorica | Donna morta in incidente il 25 agosto scorso, indagato 44enne in auto con lei

La Procura di Cosenza ha iscritto Mario Molinari, un uomo di 44 anni, nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio stradale. Molinari era alla guida del veicolo il 25 agosto scorso quando si è verificato un tragico incidente stradale sulla statale 108 bis, nei pressi di Lorica, in Sila, che ha causato la morte di Ilaria Mirabelli, una donna di 39 anni originaria di Cosenza.

L’inchiesta sulla morte di Ilaria Mirabelli è attualmente coordinata dalla pubblica accusa, con i pm Donatella Donato e Mariangela Farro al timone. L’iscrizione di Molinari nel registro degli indagati è avvenuta in seguito a una querela presentata dall’avvocato Guido Siciliano, legale della famiglia della vittima. Siciliano aveva richiesto che fossero esaminate le ipotesi di reato di omicidio volontario e omicidio stradale, a causa delle numerose incongruenze e dubbi emersi riguardo alla dinamica dell’incidente.

L’iscrizione di Molinari nel registro degli indagati è anche una fase preliminare necessaria per condurre una serie di accertamenti tecnici non ripetibili, che sono fondamentali per chiarire le circostanze del sinistro.

Dopo la morte di Ilaria Mirabelli, sono stati numerosi gli appelli e le richieste da parte della società civile cosentina per fare piena luce sull’accaduto. Questi appelli riflettono il forte interesse e la preoccupazione della comunità riguardo all’incidente e al suo impatto. Le indagini continuano, e le autorità sono impegnate a chiarire tutti gli aspetti del caso per garantire giustizia alla vittima e alle sue famiglie.

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Cronaca

Tortona | Spaccio di cocaina in città, tre arresti e due denunce

Le operazioni dei carabinieri di Tortona (Alessandria) hanno inflitto un duro colpo al traffico di cocaina nella città. Durante un’operazione mirata, i militari hanno osservato un’attività sospetta nella zona di corso Don Orione. Un uomo è stato notato vicino a un’auto parcheggiata in modo insolito davanti a un garage, mentre si comportava in modo sospetto, passeggiando avanti e indietro e guardandosi intorno.

Poco dopo, tre persone sono uscite da un cortile vicino: due di loro sono salite a bordo dell’auto, mentre la terza ha preso posto sul lato passeggero. L’auto è stata successivamente fermata dai carabinieri dopo pochi metri di marcia. A bordo del veicolo c’erano due uomini di 25 anni e due di 35 anni. Quando interrogati, hanno dichiarato che stavano andando in piscina, ma uno di loro era già noto alle forze dell’ordine.

Durante i controlli, è emerso che il conducente dell’auto aveva un coltello a serramanico e il passeggero accanto a lui aveva una dose di cocaina. L’indagine ha portato a scoprire che l’uomo con la droga era fuggito, ma è stato successivamente rintracciato. Nella sua abitazione, i carabinieri hanno trovato un 44enne e una notevole quantità di cocaina. In vari punti dell’appartamento, sono stati sequestrati più di 107 grammi di droga, divisa in diverse confezioni e nascosta in vari luoghi, inclusi comodini e sotto al letto. Inoltre, sono stati trovati un bilancino elettronico di precisione, materiale per il confezionamento e circa 2.500 euro in contanti.

L’operazione ha portato a tre arresti e due denunce. Questo intervento rappresenta un significativo successo per le forze dell’ordine nella lotta contro il traffico di stupefacenti, dimostrando l’efficacia delle operazioni di controllo e la determinazione a combattere la criminalità nella regione.

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