Connect with us

Attualità

Cosenza | Occupazione dei lavoratori all’Asp

Occupata l’Asp di Cosenza “in nome dei diritti per tutti i lavoratori e le lavoratrici”. In una nota, l’USB si dichiara “al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici idonei della graduatoria a tempo determinato dell’Asp di Cosenza.

In questi mesi abbiamo assistito a una corsa, senza esclusione di colpi – scrive il sindacato – allo scorrimento delle graduatorie per il profilo di operatore socio-sanitario. Nonostante la legge di proroga per tutte le graduatorie del 2021 (Deliberazione Consiglio Regionale n. 210 del 25.07.23) abbia esteso la validità di tutte le graduatorie attive dal 2021 per i profili di O.S.S. e infermieri, la Regione Calabria ha creato un estremo conflitto tra i lavoratori delle varie graduatorie e tra i vertici delle diverse aziende del sistema sanitario regionale e i dirigenti del Dipartimento Tutela della Salute.

La graduatoria a tempo determinato dell’Asp di Cosenza è bloccata da oltre sei mesi, nonostante l’ingente numero di personale in congedo straordinario per assistenza ai familiari (ex art. 42 d. Lgs 151/2001) e di personale in malattia di lungo periodo, oltre a circa un migliaio di O.S.S. ‘inidonei’, ovvero personale con il profilo contrattuale di operatore socio-sanitario utilizzato per altre mansioni e non in corsia. Per quanto riguarda Cosenza, parliamo di centinaia di O.S.S. che devono essere ricollocati nei reparti rispettando le loro esigenze o, per chi ha una inidoneità del 100%, inquadrati con il giusto profilo contrattuale, in quanto inidonei a svolgere le mansioni proprie dell’operatore socio-sanitario. In questo modo si restituirebbero dei numeri reali rispettando il diritto alla salute e il personale in organico, che lavora tre volte più del dovuto, e sarebbero allocate equamente nuove risorse, anche a tempo determinato, come previsto dalla legge proposta e promulgata dalla maggioranza nel maggio 2023, L. N° 24, che intima di sostituire il personale assente e autorizza le assunzioni a tempo determinato anche in deroga al limite del 50% dell’anno 2009.

Nonostante mesi di incontri, momenti di conflitto e interlocuzioni, nessuno ha voluto prendersi la responsabilità di chiarire eventuali dubbi di natura giuridico-amministrativa, bloccando l’Asp di Cosenza nelle assunzioni, così come è accaduto per il Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria e l’Asp reggina, tenute in ostaggio senza poter bandire nuovi avvisi pubblici nonostante la fortissima carenza di operatori socio-sanitari. Al contempo, l’Asp di Crotone e quella di Vibo, a distanza di due anni, hanno provveduto allo scorrimento delle loro rispettive graduatorie a tempo determinato. Ci chiediamo dov’è la solidità della linea politica dell’attuale maggioranza in Consiglio Regionale e soprattutto l’omogeneità e l’imparzialità delle disposizioni firmate dal commissario alla sanità e Presidente della Regione, Roberto Occhiuto, che si sono tradotte in un’ingiustizia sociale per gli idonei dell’Asp di Cosenza.

È facile dire che il lavoro non deve essere una pretesa, così come è facile trincerarsi nei presunti “metodi poco democratici” della nostra organizzazione sindacale. Peccato che mesi di dialogo e comunicazioni indirizzate allo stesso Presidente non abbiano portato a un riscontro e a una presa di posizione che favorisca tutti i lavoratori della Calabria e non solo una parte di essi, nell’ottica di una consapevole visione d’insieme. Chiediamo che l’impegno annunciato in nome di una gestione pulita ed equa della sanità e dei lavoratori del comparto sia rispettato dall’attuale classe politica regionale. Resteremo qui finché, nero su bianco, non verranno restituiti legittimità e dignità a questa graduatoria e alle persone idonee che vantano anni di servizio come operatori socio-sanitari. Il Dipartimento Tutela della Salute non ha saputo fornire risposte nel tempo, perciò è necessario e inderogabile l’intervento della presidenza e del sub-commissario alla sanità, Esposito, per analizzare attentamente gli atti e i fatti e dare rispetto anche a questi lavoratori e lavoratrici”.

Attualità

Meeting di Rimini, 45^ edizione si chiude con +10% di partecipanti

«Il Meeting di quest’anno ci ha sorpreso per l’intensità della partecipazione, la forza delle testimonianze, la profondità delle riflessioni e l’apertura al mondo». Così il presidente del Meeting di Rimini Bernhard Scholz sulla 45esima edizione della manifestazione.
Sulla scorta del titolo “Se non siamo alla ricerca dell’essenziale, allora cosa cerchiamo?” sono emerse esperienze e prospettive per sostenere un’educazione appassionata al bene dei ragazzi, per promuovere un’economia equa e sostenibile, per favorire una politica orientata al bene comune e per utilizzare in modo adeguato i media e l’intelligenza artificiale.
A partire dal dialogo inaugurale con il Patriarca di Gerusalemme dei Latini, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, in tanti incontri si è cercato di dare voce a iniziative di pace e di riconciliazione in Russia, Ucraina, Israele, Palestina e Myanmar. Temi centrali sono stati anche il futuro della democrazia e il dialogo interreligioso: su quest’ultimo punto sono intervenuti il presidente della Cei cardinale Matteo Maria Zuppi e il segretario generale della Lega Musulmana Mondiale Muhammad Bin Abdul Karim Al-Issa.
Le 16 mostre hanno incontrato anche quest’anno un grande interesse, con più di 150mila visitatori, con artisti come Curran Hatleberg e William Congdon, oppure attraverso le vite diverse tra loro ma tutte segnate in modo drammatico dalla ricerca dell’essenziale di Franziska e Franz Jàgerstàtter, Alcide De Gasperi e del medico modenese Enzo Piccinini. Di rilievo anche la mostra sulla storia dei Giubilei in vista dell’Anno Santo 2025.
Lo spettacolo inaugurale sul viaggio in Terra Santa dello scrittore francese Eric-Emmanuel Schmitt e il concerto del pianista iraniano Ramin Bahrami sono solo due esempi tra i 18 spettacoli presentati in questa edizione del Meeting. Anche quest’anno poi è da segnalare il successo del Meeting Music Contest, con la partecipazione di oltre 200 giovani musicisti e band.
Quanto alle cifre, i partecipanti sono aumentati rispetto all’edizione 2023 con una crescita attorno al 10 per cento. I 140 convegni con 450 relatori di cui 100 provenienti dall’estero, le 16 mostre e i 18 spettacoli hanno registrato quasi costantemente il sold out e lo stesso vale per il Villaggio Ragazzi Yoga e la Cittadella dello Sport che hanno visto la presenza di decine di migliaia di bambini e ragazzi. In aumento anche le aziende partner, arrivate a quota 180, con un coinvolgimento anche nella riflessione sui temi del Meeting, mentre le dirette di 80 convegni (praticamente tutti i principali) sono state rilanciate quasi 300 volte dalle principali testate giornalistiche italiane, con un impatto mediatico complessivo sensibilmente maggiore rispetto all’anno scorso.
“Sono cifre – spiega la Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli ETS – che ci devono spingere a pensare il Meeting sempre di più come un luogo di incontro, di dialogo, di pacificazione, di collaborazione e di approfondimento comune per il nostro Paese e per il mondo, come ha ricordato nel suo messaggio papa Francesco: «Puntare all’essenziale ci aiuta a prendere in mano la nostra vita e a farne uno strumento di amore, di misericordia e di compassione, diventando segno di benedizione per il prossimo»”.
La 46ma edizione del Meeting si terrà nella Fiera di Rimini dal 22 al 27 agosto 2025, con il titolo, tratto dai Cori da “La Rocca” di Thomas Stearns Eliot: “Nei luoghi deserti costruiremo con mattoni nuovi”.

– Foto ufficio stampa Meeting di Rimini –

Continua a leggere

Attualità

Papa Francesco “In Ucraina non sia abolita nessuna chiesa cristiana”

“Continuo a seguire con dolore i combattimenti in Ucraina e nella Federazione russa, e pensando alle norme di legge adottate di recente in Ucraina, mi sorge un timore per la libertà di chi prega, perchè chi prega veramente prega sempre per tutti. Non si commette il male perchè si prega. Se qualcuno commette un male contro il suo popolo sarà colpevole per questo, ma non può avere commesso il male perchè ha pregato. E allora si lasci pregare chi vuole pregare in quella che considera la sua Chiesa. Per favore, non sia abolita direttamente o indirettamente nessuna Chiesa cristiana. Le Chiese non si toccano”. Lo ha detto Papa Francesco nel corso dell’Angelus in piazza San Pietro.

Foto: Agenzia Fotogramma

Continua a leggere

Attualità

Medio oriente, parte la rappresaglia di Hezbollah. Israele risponde

Nella notte Hezbollah ha lanciato la sua rappresaglia nei confronti di Israele, lanciando centinaia di razzi e droni esplosivi, in risposta all’uccisione del comandante militare del gruppo terroristico, Fuad Shukr, del luglio scorso. L’esercito israeliano ha poi risposto, colpendo centinaia di obiettivi. La milizia sciita ha detto di aver lanciato droni esplosivi contro Israele, prendendo di mira siti militari, sottolineando di avere lanciato più di 320 razzi verso il nord di Israele nelle ultime ore, insieme a diversi droni carichi di esplosivo, e di avere preso di mira 11 basi militari. Il portavoce dell’Idf Daniel Hagari ha spiegato poi che l’esercito ha colpito le postazioni di Hezbollah in Libano da cui partono i razzi contro Israele. “Stiamo rimuovendo le minacce al fronte interno israeliano. Decine di aerei stanno ora attaccando obiettivi in diverse aree del Libano meridionale. Hezbollah sta lanciando razzi e droni contro Israele. I nostri sistemi di difesa aerea, le navi della Marina e gli aerei dell’Aeronautica stanno proteggendo i cieli del Paese, identificando e intercettando le minacce e colpendo ovunque in Libano, dove è necessario rimuovere le minacce e colpire Hezbollah” ha detto. Secondo Al Jazeera, prima di lanciare l’offensiva contro gli Hezbollah, l’esercito israeliano aveva lanciato raid aerei sulla Striscia uccidendo oltre 70 persone. Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha dichiarato lo stato di emergenza in Israele per le prossime 48 ore. Infine, il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Sean Savett, ha dichiarato che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden sta “monitorando attentamente gli eventi in Israele e Libano”.

Foto: Ipa Agency

Continua a leggere

DI TENDENZA

Riproduzione Riservata - Copyright © Gruppo ADN Italia srl - P.Iva 02265930798 - redazione@adn24.it - PRIVACY