Lazio
Roma | Riconoscimento facciale per controllo presenze: concessionaria sanzionata per violazione privacy
Il Garante Privacy ha comminato una sanzione di 120.000 euro a una concessionaria per aver violato la privacy dei dipendenti tramite l’utilizzo di sistemi di riconoscimento facciale per il controllo delle presenze sul luogo di lavoro. L’intervento dell’Autorità è stato motivato dal reclamo di un dipendente che segnalava un trattamento illecito dei suoi dati personali attraverso un sistema biometrico installato nelle due unità produttive dell’azienda.
Il Garante, in collaborazione con il Nucleo speciale privacy e frodi tecnologiche della Guardia di Finanza, ha identificato numerose violazioni del Regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali da parte della concessionaria. In particolare, l’utilizzo dei dati biometrici è stato condannato in quanto non supportato da alcuna base giuridica, poiché non esiste normativa che consenta attualmente l’uso di dati biometrici per la rilevazione delle presenze. Il consenso dei dipendenti non è stato considerato valido in quanto le condizioni contrattuali non garantivano un equilibrio adeguato tra le parti.
Il Garante ha inoltre evidenziato che la concessionaria, attraverso un software gestionale, raccoglieva dati personali dei dipendenti relativi alle loro attività lavorative da oltre sei anni, senza una base legale sufficiente e senza fornire un’adeguata informativa trasparente. Questi dati venivano utilizzati per la redazione di report mensili destinati alla casa madre, violando il principio di correttezza e trasparenza.
Di conseguenza, oltre alla sanzione pecuniaria, il Garante ha ordinato alla società di conformare il trattamento dei dati effettuato tramite il software gestionale alle disposizioni normative sulla privacy.
Cronaca
Latina | Tre stranieri colpiti da DASPO Urbano a Terracina
Il Questore di Latina ha recentemente emesso un provvedimento di “DASPO urbano” nei confronti di tre cittadini di origine tunisina coinvolti in una serie di incidenti violenti a Terracina. Questa misura, nota come Divieto di Accesso ai Luoghi di Intrattenimento e Ritrovo (DACUR), si inserisce in un’ampia strategia per contrastare la violenza nelle aree della movida.
L’episodio che ha portato a tale decisione è avvenuto il 26 giugno, quando i tre individui sono stati protagonisti di una violenta rissa davanti a vari esercizi commerciali. Le immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza hanno mostrato chiaramente comportamenti aggressivi, inclusi calci, pugni e l’uso di una mazza da baseball. L’intervento delle forze dell’ordine, che ha incluso anche un confronto diretto con i sospetti presso il Commissariato di Polizia, ha visto i poliziotti stessi coinvolti in alterchi fisici, riportando ferite durante la colluttazione.
I tre uomini sono stati denunciati per rissa aggravata e lesioni a pubblico ufficiale. Inoltre, per garantire un’adeguata risposta ai comportamenti violenti e preservare l’ordine pubblico, il Questore ha disposto il divieto di accesso per due anni ai locali pubblici, come pub, bar, ristoranti e discoteche situati nel centro di Terracina.
Qualora i destinatari violassero questo divieto, rischiano pene detentive da sei mesi a due anni e multe comprese tra 10.000 e 24.000 euro. Questa misura mira a prevenire ulteriori episodi di violenza e a garantire la sicurezza dei luoghi di ritrovo pubblici nella città.
Cronaca
Itri (LT) | Arestato un cittadino per minacce e porto d’armi
Il 17 settembre a Itri (LT), i Carabinieri del N.O.R. – Sezione Radiomobile di Formia hanno avviato un’indagine su un uomo di 49 anni originario di Itri, accusato di minacce aggravate e di porto di armi od oggetti atti ad offendere. L’uomo è stato denunciato dopo un episodio avvenuto nel pomeriggio, durante il quale avrebbe minacciato di morte un parente di 55 anni. L’aggressore è stato trovato in possesso di un coltello di 14 cm, che è stato successivamente sequestrato dai militari. L’indagine ha portato alla sua identificazione e alla segnalazione alla magistratura competente.
Cronaca
Carpineto Romano (RM) | Due denunciati per taglio illegale di alberi
I Carabinieri della Stazione di Carpineto Romano, con il supporto del Nucleo Carabinieri Forestale locale, hanno recentemente individuato e denunciato due individui della provincia di Latina, accusati di furto aggravato di alberi da fusto. I due, di 53 e 28 anni, sono stati sorpresi mentre trasportavano legname appena tagliato, utilizzando un veicolo e tre muli.
Durante le operazioni di controllo, i militari hanno trovato attrezzi da taglio nascosti nel veicolo e circa 20 quintali di legna, proveniente da 20 alberi di leccio. Il legname è stato restituito al proprietario del terreno, mentre il veicolo e i muli utilizzati sono stati sequestrati.
I due sospetti sono stati denunciati per furto aggravato in concorso. È fondamentale ricordare che, in attesa di una condanna definitiva, gli indagati devono essere considerati innocenti. Questa operazione fa parte di un ampio piano di prevenzione contro il taglio illegale di alberi, che proseguirà nei prossimi giorni e si estenderà anche ai comuni vicini di Montelanico, Gorga, Gavignano, Segni e Colleferro.
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