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Attualità

Un Mondo Senza Fumo: Il Modello Svedese per la Lotta al Tabacco

Per le strade di Stoccolma e Göteborg, le due città più popolose della Svezia, i fumatori sono ormai una rarità. È ancora più evidente all’ingresso dei locali pubblici, dove quasi nessuno si ferma per fumare. I pochi che lo fanno sono solitamente turisti o stranieri. La Svezia è un esempio lampante di come un mondo senza fumo sia possibile, con il numero di fumatori che è sceso dal 15% al 5,6% in quindici anni. Questo pone la nazione scandinava a un passo dall’eliminazione definitiva del fumo, ben prima dell’obiettivo fissato per il 2040 dall’Unione Europea.

Il successo svedese è in gran parte attribuibile alla loro politica di minimizzazione del rischio, che include l’adozione di prodotti alternativi alle sigarette tradizionali. Uno di questi prodotti è lo snus, piccoli sacchetti di polvere di tabacco che si posizionano sotto il labbro superiore, permettendo l’assorbimento di nicotina senza bisogno di fumare. Patrik Hildingsson, vicepresidente delle Comunicazioni e Relazioni Pubbliche alla Swedish Match, leader nel mercato della somministrazione orale di nicotina, spiega: “Lo snus fa parte della nostra tradizione e della nostra cultura, ne siamo orgogliosi come voi italiani lo siete delle vostre eccellenze”. Mentre racconta la storia del prodotto, ci guida attraverso la fabbrica di Göteborg, che produce migliaia di confezioni ogni giorno.

La diffusione dello snus ha portato a una drastica riduzione dell’uso di sigarette tradizionali e dei conseguenti danni alla salute. Già nel 2019, la Food and Drug Administration statunitense aveva riconosciuto che l’uso dello snus riduce il rischio di cancro alla bocca, malattie cardiache, cancro ai polmoni, ictus, enfisema e bronchite cronica.

Tuttavia, esiste un paradosso: in tutta l’Unione Europea, esclusa la Svezia, la vendita dello snus è vietata dal 1992. Questa decisione continua a essere controversa. Karl Fagerström, psicologo clinico ed esperto internazionale nella ricerca sulle dipendenze, è indignato: “Oms e Ue hanno bannato lo snus, ma i prodotti senza combustione non vanno demonizzati. Possono salvare tante vite”.

Mentre la Svezia guida il futuro con il suo modello di riduzione del danno, il resto dell’Europa sembra rimanere indietro. Tuttavia, qualcosa sta cambiando. Negli ultimi mesi, le tabaccherie italiane hanno iniziato a vendere le “nicotine pouch”, bustine di nicotina che rappresentano un’alternativa legale al prodotto tradizionale svedese. La regolamentazione di questi nuovi prodotti è ancora in corso, ma rappresenta un passo avanti verso un approccio più moderno alla lotta contro il fumo.

L’Europa si trova ora a un bivio: seguire il modello svedese che ha dimostrato di essere efficace o continuare con un approccio tradizionale che stenta a dare risultati.

Attualità

Al via G7 della Cultura a Napoli, Giuli “Pilastro della convivenza civile”

Al via il G7 della Cultura a Napoli. “L’Italia crede che… la cultura sia un pilastro centrale della convivenza civile, un formidabile strumento di comprensione reciproca e di confronto, un antidoto a ogni forma di discriminazione ed estremismo, un formidabile volano di sviluppo sostenibile”. Così il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, aprendo i lavori.
– foto Agenzia Fotogramma –

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Attualità

Alluvione in Emilia-Romagna, dal Governo 20 mln dopo stato di emergenza

Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha presieduto una riunione in videocollegamento con l’Emilia Romagna sull’emergenza causata dal maltempo che ha colpito la regione. Alla riunione hanno partecipato il ministro per la Protezione civile e le politiche del mare, Nello Musumeci, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, il vicepresidente facente funzioni della Regione Emilia Romagna, Irene Priolo, il capo del Dipartimento della Protezione civile, Fabio Ciciliano, e il commissario straordinario di Governo alla ricostruzione nei territori colpiti dall’alluvione verificatasi in Emilia Romagna, Toscana e Marche, Francesco Paolo Figliuolo.

Meloni ha ribadito la solidarietà del Governo alla popolazione colpita dalle violente calamità naturali dei giorni scorsi e ha acquisito le informazioni più recenti sulla situazione degli sfollati e sull’andamento dei soccorsi.
Inoltre, ha assicurato che, non appena giungerà al Governo la richiesta di dichiarazione dello stato d’emergenza da parte della Regione Emilia Romagna, sarà convocato un Consiglio dei ministri che provvederà a stanziare 20 milioni per far fronte alle prime necessità e per il ripristino dei servizi essenziali, e che ulteriori stanziamenti saranno resi disponibili all’esito delle ricognizioni successive all’emergenza.

– Foto Agenzia Fotogramma –

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Castrovillari (CS) | Reparti ospedalieri otorino e pneumologia a rischio chiusura

L’ospedale “Pasquale Ferrari” sta affrontando gravi difficoltà operative, in particolare nei reparti di Otorinolaringoiatria e Pneumologia. Nonostante gli sforzi degli operatori sanitari, la situazione continua a destare preoccupazione: l’Otorino è a rischio di chiusura e la Pneumologia fatica a mantenere un numero adeguato di medici.

A settembre, l’assenza di un potenziamento significativo del personale ha aggravato le emergenze già esistenti. Con due medici in procinto di lasciare il servizio, l’Otorino si trova in una situazione critica, mentre la Pneumologia è in continua ricerca di nuovo personale, sia medico che infermieristico.

Questi problemi non sono nuovi; le difficoltà si accumulano da tempo e necessitano di interventi urgenti. Le lunghe liste d’attesa e la crescente richiesta di servizi ambulatoriali da parte della comunità locale evidenziano l’importanza di una sanità pubblica efficiente e reattiva.

Anche altri reparti, come Neurologia e Gastroenterologia, si trovano in una fase di emergenza. Le attese per le cure sono sempre più pesanti, mentre i lavori previsti per il Pronto Soccorso non sembrano risolvere i problemi strutturali più ampi che affliggono l’ospedale.

Un’altra questione cruciale è la situazione dell’Ortopedia-Traumatologia, chiusa nel 2014 e riaperta solo parzialmente successivamente. Nonostante gli annunci di un nuovo team medico e di piani per ripristinare i ricoveri, l’assenza di azioni concrete da parte dell’Asp ha portato a un immobilismo preoccupante.

In sintesi, il “Pasquale Ferrari” ha bisogno urgente di un rafforzamento del personale per poter ripristinare l’efficacia dei suoi servizi. Solo un investimento mirato e tempestivo nel capitale umano potrà garantire un futuro più stabile e di qualità per la sanità locale.

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