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Cronaca

Trieste | SI chiamava Shakira Gally, la ventenne deceduta in un incidente in autostrada

Una violenta collisione tra un’automobile e un camion lungo l’autostrada A4 ha causato la morte di Shakira Galli, una giovane donna di 20 anni residente a Mestre. L’incidente è avvenuto ieri, 19 giugno, intorno alle 22, in direzione Trieste, poco dopo l’area di servizio Arino est e prima del bivio con la A57. Shakira Galli, ex studentessa dell’istituto Algarotti di Venezia e iscritta al corso di giurisprudenza, era a bordo di una Fiat Panda insieme a un ragazzo leggermente più anziano, che ha riportato ferite nell’incidente.

Secondo le prime informazioni, sembra che l’incidente sia stato causato da un tamponamento: la Fiat Panda avrebbe urtato violentemente il camion, rimanendo gravemente danneggiata. Ulteriori indagini sono in corso per stabilire le responsabilità dell’incidente. Il conducente del mezzo pesante è uscito illeso dall’abitacolo.

Il primo soccorritore ad intervenire è stato un pompiere di Udine che si trovava sulla stessa autostrada e ha iniziato immediatamente le manovre di rianimazione cardiopolmonare in attesa dell’arrivo delle ambulanze. I vigili del fuoco da Mira e Padova hanno collaborato per mettere in sicurezza la scena dell’incidente e assistere il personale medico del 118. Nonostante i soccorsi tempestivi, purtroppo Shakira Galli è deceduta sul luogo dell’incidente, mentre il conducente della Fiat Panda è stato trasportato in ospedale per ricevere cure mediche.

Il personale di Cav, con gli ausiliari della viabilità, è stato presente per agevolare le operazioni di soccorso e garantire la sicurezza di tutti gli operatori coinvolti. A seguito dell’incidente, il Centro operativo della concessionaria autostradale ha temporaneamente chiuso la carreggiata, con l’uscita consigliata a Padova est. Dopo le operazioni di soccorso, l’autostrada è stata riaperta prima su due e successivamente su tre corsie di marcia.

L’incidente ha scosso profondamente la comunità locale e le indagini proseguono per fare luce sulle dinamiche esatte dello scontro mortale sull’A4.

Calabria

Bagnara Calabra | Allacci abusivi alla rete pubblica, 4 denunce

Un’operazione congiunta tra i carabinieri della Stazione di Bagnara Calabra e il personale dell’Enel ha portato alla denuncia di quattro residenti della località Solano per aver effettuato allacci abusivi alla rete elettrica. Queste manovre illecite permettevano loro di alimentare le proprie abitazioni senza pagare per il servizio.

Inoltre, durante le verifiche, è emerso che un commerciante locale, titolare di un panificio, stava utilizzando un bypass per alimentare la sua attività, causando un danno economico significativo alla società fornitrice di energia. Il valore del danno è stato stimato attorno ai 100mila euro.

L’arresto del panificatore è stato convalidato dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Reggio Calabria. Tutti gli indagati, oltre ad affrontare le conseguenze penali per furto aggravato, dovranno anche risarcire il consumo elettrico stimato.

Questo episodio evidenzia l’importanza della vigilanza nel settore energetico e le misure necessarie per contrastare comportamenti fraudolenti che danneggiano non solo le aziende ma anche i cittadini che rispettano le norme.

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Calabria

Corigliano Rossano (CS) | Maltrattamenti in famiglia, offese alla moglie e costrizione a lasciare il posto di lavoro, arrestato

Un episodio inquietante si è concluso con l’arresto di un uomo di 40 anni, ritenuto responsabile di maltrattamenti nei confronti della sua compagna. L’operazione, condotta dai carabinieri della Stazione di Corigliano Scalo in collaborazione con il Reparto Territoriale di Corigliano Rossano, ha visto il coinvolgimento della Procura della Repubblica di Castrovillari.

Le indagini hanno rivelato un quadro drammatico: la vittima, una giovane madre, ha vissuto per lungo tempo sotto un regime di vessazioni sistematiche. Le umiliazioni subite si sono manifestate in comportamenti aggressivi e denigratori, volti a minare la sua autostima e a creare una forte dipendenza economica. La situazione è degenerata fino a spingerla a chiedere aiuto, determinata a liberarsi da una condizione insostenibile per sé e per i suoi figli.

Grazie alla collaborazione tra le forze dell’ordine e il supporto della Procura, è stata predisposta una misura cautelare in carcere per l’arrestato. Questa decisione è stata presa per prevenire ulteriori atti di violenza e garantire la sicurezza della donna e dei suoi bambini, che ora si trovano in una comunità protetta, lontani da ogni pericolo.

Il Giudice per le Indagini Preliminari ha accolto le richieste della Procura, emettendo un’ordinanza di custodia cautelare, e l’uomo è stato trasferito nel carcere di Castrovillari. Questo intervento sottolinea l’importanza della tutela delle vittime di violenza domestica e il ruolo cruciale delle istituzioni nel combattere tali fenomeni.

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Cronaca

Lazio | Estorsioni nel Reatino: due arresti

CC Rieti

Negli ultimi giorni, la Stazione Carabinieri di Rieti ha portato a termine un’importante operazione contro l’estorsione, arrestando un trentaseienne e denunciando un sessantaquattrenne. I due sono accusati di aver minacciato un uomo per anni, costringendolo a pagare somme significative di denaro, superando i 30.000 euro, attraverso intimidazioni e aggressioni, anche nei confronti della compagna disabile della vittima.

L’indagine è partita dalla denuncia della vittima, che ha finalmente trovato il coraggio di segnalare le minacce subite. I militari hanno predisposto un servizio di osservazione e, durante un incontro programmato con gli estorsori, hanno colto in flagranza di reato l’autore del ritiro di una somma di denaro. L’operazione ha portato all’identificazione del secondo complice, che è stato denunciato.

Il Giudice per le Indagini Preliminari ha convalidato l’arresto e, a fronte delle prove raccolte, ha disposto misure cautelari: uno dei due estorsori è stato trasferito in carcere, mentre l’altro è agli arresti domiciliari. Questa azione segna un passo significativo nella lotta contro l’estorsione e la protezione delle vittime, evidenziando l’importanza della denuncia per combattere tali reati.

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