Campania

Napoli | Caporalato: immigrati trattati come schiavi nei campi, 7 misure

Questa mattina, sei persone sono state colpite da un’ordinanza di custodia cautelare per “intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro in agricoltura in concorso” a Casalnuovo, Pollena Trocchia, Villa Literno a Caserta, e presso la Casa Circondariale di Napoli Secondigliano. Gli indagati sono sette, di cui uno attualmente irreperibile. Per tre di loro è stata disposta la custodia in carcere, per altri tre gli arresti domiciliari, mentre un altro deve presentarsi regolarmente alla polizia giudiziaria.

Il provvedimento, eseguito dai Carabinieri su disposizione del Giudice per le Indagini Preliminari di Napoli Nord su richiesta della Procura, giunge a conclusione di una lunga indagine. Secondo gli inquirenti, ci sono gravi indizi di colpevolezza relativamente alla loro partecipazione nell’intermediazione illecita e nello sfruttamento del lavoro agricolo in concorso. Sembra che abbiano reclutato e impiegato oltre 60 lavoratori extracomunitari, la maggior parte dei quali senza regolare permesso di soggiorno, sfruttandoli in condizioni disumane e approfittando della loro vulnerabilità.

Le indagini, condotte anche con il supporto dei mediatori culturali dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), hanno rivelato che i lavoratori ricevevano compensi ben al di sotto dei minimi contrattuali, non proporzionati alla qualità e quantità del lavoro svolto. Dovevano subire violazioni costanti delle norme sulle ore di lavoro, riposi, sicurezza e igiene nei luoghi di lavoro, vivendo in condizioni di lavoro e di alloggio degradanti e soggetti a minacce, talvolta anche di morte, e ad abusi.

La retribuzione oraria ammontava a circa 1,80/2,00 euro, con giornate lavorative che spesso superavano le 11 ore, fino a un massimo di 16. Gli extracomunitari venivano trasportati su mezzi sovraccaricati e in condizioni pericolose, seduti su cassette di plastica e taniche di benzina. Nei luoghi di lavoro mancavano servizi igienici adeguati, aree per consumare i pasti e dispositivi di protezione individuale.

Inoltre, il lavoro proseguiva anche in condizioni meteorologiche avverse, costringendo i lavoratori a proteggersi con sacchi della spazzatura adattati come impermeabili. Contestualmente all’esecuzione delle misure cautelari personali, è stato eseguito un sequestro preventivo di 200.000 euro nei confronti di un’azienda agricola gestita da due degli indagati.

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