Cronaca
Arezzo | Recuperati preziosi derivati da truffe su anziani
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La Polizia di Stato di Arezzo ha portato a termine un’operazione di recupero di preziosi e denaro contante in seguito a due truffe ai danni di anziani avvenute nella provincia di Modena. Un italiano di 50 anni, responsabile dei reati, è stato intercettato ieri sera sulla Autostrada del Sole dai poliziotti della Polizia Stradale di Battifolle.
L’uomo è stato denunciato a piede libero e sono stati sequestrati preziosi per un valore di oltre 30.000 euro, che sono stati restituiti ai legittimi proprietari. I monili in oro giallo e il denaro contante superano i 2000 euro, rappresentando non solo un valore economico ma anche affettivo per le vittime delle truffe.
Le truffe seguono uno schema consolidato: una telefonata minatoria in cui si richiede un pagamento urgente per evitare conseguenze legali per i familiari dell’anziano. Gli investigatori non si limiteranno al solo individuo arrestato, ma continueranno a lavorare per identificare gli altri membri della banda, dato che tali truffe spesso coinvolgono più persone ciascuna con ruoli definiti.
Durante le ricerche dell’auto utilizzata dai truffatori, un episodio curioso ha coinvolto un altro veicolo intercettato dalla Polstrada di Battifolle, una potente Audi RS3 Sportback. Nonostante il conducente, un trentenne, non fosse collegato alle truffe, è stato denunciato per aver alterato le targhe d’immatricolazione del veicolo, sostituendo il carattere “F” con una “E” usando un pennarello indelebile. L’auto è stata sequestrata e il conducente è stato sanzionato, rimanendo bloccato sulla strada senza targhe.
L’operazione dimostra l’impegno delle forze dell’ordine nel contrastare le truffe e l’illegalità su strada, garantendo la sicurezza e la legalità per tutti i cittadini.
Cronaca
Torino | Padre uccide figlio: Intera comunità scossa per la morte di Ailton Romagnollo
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L’intera comunità di Roletto è sconvolta per questa tragedia familiare, che ha lasciato molte domande senza risposta riguardo alle dinamiche interne alla famiglia Romagnollo.
Nel pomeriggio di venerdì 5 luglio 2024, in via Petrarca a Roletto si è consumata una drammatica tragedia. Pierangelo Romagnollo, un imprenditore in pensione di 84 anni, ha ucciso il figlio adottivo Ailton, di 40 anni, colpendolo alla nuca con una spranga di metallo durante un violento litigio nel giardino di casa. I vicini hanno riferito di frequenti conflitti tra i due, ma il motivo specifico della discussione rimane ancora oscuro. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Pinerolo, che hanno immediatamente arrestato l’anziano. La casa dove è avvenuto l’omicidio è stata posta sotto sequestro, mentre le indagini sono affidate al pm Paolo Del Grosso della procura di Torino.
Pierangelo Romagnollo, dopo l’aggressione, ha chiesto ai vicini di chiamare le forze dell’ordine. In seguito, ha sostenuto di aver agito in reazione a un presunto attacco del figlio, che avrebbe disarmato prima di colpirlo.
Ailton Romagnollo, originario del Brasile e adottato da bambino, lavorava in una azienda di combustibili locale. Viveva con il padre dopo la morte della madre diversi anni fa. I vicini del quartiere sono stati sorpresi dalla tragedia, descrivendo Pierangelo come un uomo dal carattere burbero e il figlio come una persona apprezzata e rispettata.
Rosario Iania, uno dei vicini, ha dichiarato di non aver notato nulla di insolito fino all’intervento dei carabinieri, aggiungendo che Pierangelo era noto per il suo carattere forte mentre Ailton era visto come un giovane modello.
D’altra parte, un’altra vicina ha sottolineato che Pierangelo Romagnollo era profondamente legato al figlio, parlando sempre bene di lui e considerandolo una ragione fondamentale della sua vita.
Cronaca
Milano | Uomo Aggredito, Accoltellato e Derubato in Piazzale Corvetto
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Nella notte tra venerdì e sabato, un uomo di 37 anni di origine marocchina, con precedenti penali e irregolare in Italia, è stato aggredito, accoltellato e derubato in piazzale Corvetto. La chiamata di soccorso alla polizia è arrivata poco prima delle 3 di notte.
Gli agenti, giunti sul posto, hanno trovato la vittima riversa a terra con due ferite superficiali, una al fianco e una al collo, inflitte con un oggetto contundente. Secondo il racconto del 37enne, un altro uomo nordafricano lo avrebbe avvicinato, spinto e poi colpito.
Dopo l’aggressione, il malvivente ha rubato il monopattino della vittima ed è fuggito. Fortunatamente, le ferite si sono rivelate superficiali, ma hanno comunque richiesto un controllo in pronto soccorso. Il 37enne è stato trasportato in codice giallo all’ospedale di San Donato Milanese per le cure necessarie.
Abruzzo
Chieti | Sospese due attività per lavoro nero e carenze igieniche
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Nell’ambito delle attività di prevenzione e repressione dell’illegalità che riguardano diverse attività economiche sottoposte a licenza o autorizzazione, il Questore della provincia di Chieti ha disposto mirati controlli. Questa volta, l’attenzione si è concentrata sul settore della ristorazione, con verifiche che hanno coinvolto un ristorante di Fossacesia e una tavola calda di Chieti.
Nel caso del ristorante di Fossacesia, è stato accertato che il titolare impiegava due lavoratori in nero, uno dei quali percepiva indebitamente anche l’indennità di disoccupazione. Per queste violazioni, è stata comminata una sanzione di 4.680 euro, e contemporaneamente è stata richiesta la revoca del beneficio percepito indebitamente. Ulteriori 4.600 euro di sanzione sono stati imposti per l’omessa formazione e sorveglianza sanitaria dei dipendenti. Un’ulteriore multa di 1.000 euro è stata inflitta per una serie di carenze riscontrate nell’igiene degli alimenti. L’attività è stata immediatamente sospesa.
Per quanto riguarda la tavola calda di Chieti, sono state riscontrate diverse irregolarità: assenza del DVR (Documento di Valutazione dei Rischi), presenza di un lavoratore in nero, mancata autorizzazione delle telecamere di sorveglianza e gravi carenze igieniche e strutturali. Anche in questo caso, l’attività è stata sospesa immediatamente e al titolare è stata inflitta una maxi sanzione di oltre 12.000 euro.
Le operazioni sono state condotte da un team specializzato, composto da membri della Squadra Amministrativa della Questura di Chieti, del Commissariato di P.S. di Lanciano, dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Chieti-Pescara e del Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione della ASL.
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