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Cronaca

Ragusa | Rintracciati crediti d’imposta indebiti finanziati anche dal PNRR: sequestrati oltre 700.000 euro.

I finanzieri del Comando Provinciale di Ragusa, nell’ambito delle loro attività per tutelare il bilancio dello Stato e dell’Unione europea, hanno deferito il legale rappresentante di una società di Comiso, attiva nel settore dei trasporti e della logistica, per l’indebito utilizzo di crediti d’imposta destinati agli investimenti nel Mezzogiorno e al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, per un totale di oltre 704.000 euro, di cui circa 490.000 già indebitamente compensati.

Dalle indagini svolte dalla Compagnia di Vittoria è emerso che, tra il 2017 e il 2023, la società aveva dichiarato all’Agenzia delle Entrate una serie di investimenti in beni strumentali per ottenere agevolazioni fiscali. Tuttavia, tali investimenti non erano conformi alla normativa, poiché il settore in cui operava l’azienda non era ammesso al beneficio e i beni acquistati erano usati anziché nuovi.

In alcuni casi, sono stati presentati solo preventivi senza poi procedere all’effettivo acquisto del bene, contribuendo comunque ad aumentare il credito indebitamente maturato.

Sulla base di tali elementi, i finanzieri hanno deferito il legale rappresentante all’Autorità giudiziaria per i reati di indebita percezione di erogazioni pubbliche e indebita compensazione, richiedendo le relative misure cautelari.

Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Ragusa, su richiesta della Procura locale, ha emesso un decreto di sequestro preventivo pari alla somma indebitamente compensata, quantificata in oltre 490.000 euro.

La Compagnia di Vittoria ha eseguito il provvedimento il 29 maggio 2024, procedendo al sequestro di conti correnti, beni immobili e terreni, nonché al blocco del rimanente credito tramite la sospensione degli F24 dell’Agenzia delle Entrate, per un valore di oltre 200.000 euro.

Cronaca

Torino | Padre uccide figlio: Intera comunità scossa per la morte di Ailton Romagnollo

L’intera comunità di Roletto è sconvolta per questa tragedia familiare, che ha lasciato molte domande senza risposta riguardo alle dinamiche interne alla famiglia Romagnollo.

Nel pomeriggio di venerdì 5 luglio 2024, in via Petrarca a Roletto si è consumata una drammatica tragedia. Pierangelo Romagnollo, un imprenditore in pensione di 84 anni, ha ucciso il figlio adottivo Ailton, di 40 anni, colpendolo alla nuca con una spranga di metallo durante un violento litigio nel giardino di casa. I vicini hanno riferito di frequenti conflitti tra i due, ma il motivo specifico della discussione rimane ancora oscuro. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Pinerolo, che hanno immediatamente arrestato l’anziano. La casa dove è avvenuto l’omicidio è stata posta sotto sequestro, mentre le indagini sono affidate al pm Paolo Del Grosso della procura di Torino.

Pierangelo Romagnollo, dopo l’aggressione, ha chiesto ai vicini di chiamare le forze dell’ordine. In seguito, ha sostenuto di aver agito in reazione a un presunto attacco del figlio, che avrebbe disarmato prima di colpirlo.

Ailton Romagnollo, originario del Brasile e adottato da bambino, lavorava in una azienda di combustibili locale. Viveva con il padre dopo la morte della madre diversi anni fa. I vicini del quartiere sono stati sorpresi dalla tragedia, descrivendo Pierangelo come un uomo dal carattere burbero e il figlio come una persona apprezzata e rispettata.

Rosario Iania, uno dei vicini, ha dichiarato di non aver notato nulla di insolito fino all’intervento dei carabinieri, aggiungendo che Pierangelo era noto per il suo carattere forte mentre Ailton era visto come un giovane modello.

D’altra parte, un’altra vicina ha sottolineato che Pierangelo Romagnollo era profondamente legato al figlio, parlando sempre bene di lui e considerandolo una ragione fondamentale della sua vita.

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Cronaca

Milano | Uomo Aggredito, Accoltellato e Derubato in Piazzale Corvetto

Nella notte tra venerdì e sabato, un uomo di 37 anni di origine marocchina, con precedenti penali e irregolare in Italia, è stato aggredito, accoltellato e derubato in piazzale Corvetto. La chiamata di soccorso alla polizia è arrivata poco prima delle 3 di notte.

Gli agenti, giunti sul posto, hanno trovato la vittima riversa a terra con due ferite superficiali, una al fianco e una al collo, inflitte con un oggetto contundente. Secondo il racconto del 37enne, un altro uomo nordafricano lo avrebbe avvicinato, spinto e poi colpito.

Dopo l’aggressione, il malvivente ha rubato il monopattino della vittima ed è fuggito. Fortunatamente, le ferite si sono rivelate superficiali, ma hanno comunque richiesto un controllo in pronto soccorso. Il 37enne è stato trasportato in codice giallo all’ospedale di San Donato Milanese per le cure necessarie.

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Abruzzo

Chieti | Sospese due attività per lavoro nero e carenze igieniche

Nell’ambito delle attività di prevenzione e repressione dell’illegalità che riguardano diverse attività economiche sottoposte a licenza o autorizzazione, il Questore della provincia di Chieti ha disposto mirati controlli. Questa volta, l’attenzione si è concentrata sul settore della ristorazione, con verifiche che hanno coinvolto un ristorante di Fossacesia e una tavola calda di Chieti.

Nel caso del ristorante di Fossacesia, è stato accertato che il titolare impiegava due lavoratori in nero, uno dei quali percepiva indebitamente anche l’indennità di disoccupazione. Per queste violazioni, è stata comminata una sanzione di 4.680 euro, e contemporaneamente è stata richiesta la revoca del beneficio percepito indebitamente. Ulteriori 4.600 euro di sanzione sono stati imposti per l’omessa formazione e sorveglianza sanitaria dei dipendenti. Un’ulteriore multa di 1.000 euro è stata inflitta per una serie di carenze riscontrate nell’igiene degli alimenti. L’attività è stata immediatamente sospesa.

Per quanto riguarda la tavola calda di Chieti, sono state riscontrate diverse irregolarità: assenza del DVR (Documento di Valutazione dei Rischi), presenza di un lavoratore in nero, mancata autorizzazione delle telecamere di sorveglianza e gravi carenze igieniche e strutturali. Anche in questo caso, l’attività è stata sospesa immediatamente e al titolare è stata inflitta una maxi sanzione di oltre 12.000 euro.

Le operazioni sono state condotte da un team specializzato, composto da membri della Squadra Amministrativa della Questura di Chieti, del Commissariato di P.S. di Lanciano, dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Chieti-Pescara e del Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione della ASL.

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