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Cronaca

Milano | Sequestrati beni per milione e mezzo di euro riconducibili a un cittadino egiziano

La Polizia di Stato di Milano sta eseguendo un provvedimento di sequestro di prevenzione, disciplinato dal Codice Antimafia, emesso dal Tribunale di Milano – Sezione Autonoma Misure di Prevenzione. Tale provvedimento riguarda tutti i beni mobili ed immobili dal valore complessivo di circa un milione e mezzo di euro, riconducibili a un cittadino egiziano di 37 anni, attualmente detenuto presso la casa circondariale di Piacenza.

L’attività di indagine ha coinvolto l’Ufficio Misure di Prevenzione Patrimoniali, ed è nata dal monitoraggio da parte degli agenti della Divisione Anticrimine della Questura di Milano di numerose richieste di Ospitalità effettuate dal 37enne a favore di numerosi connazionali. In seguito a questa prima indagine, è emerso che l’uomo aveva effettuato diversi acquisti di immobili nella zona di Pioltello e in alcuni comuni della provincia di Sondrio, senza una solida provvista economica, intestandoli sia alla moglie sia ad altri prestanome.

Gli elementi raccolti hanno portato a un’attività investigativa che ha coinvolto il cittadino egiziano e altri 7 stranieri. Le accuse includono falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico, intestazione fittizia di beni ed autoriciclaggio. Si è scoperto che questi individui, avendo fonti di reddito molto limitate, hanno trovato nel commettere attività illecite la principale fonte di sostentamento.

Le indagini hanno rivelato numerosi casi di “vendite” di dichiarazioni di ospitalità fittizie a favore di soggetti richiedenti asilo politico, con lo scopo di ottenere titoli di soggiorno. Nel periodo tra il 30 giugno 2020 e l’8 agosto 2023, la coppia ha presentato presso il comune di Pioltello (MI) 60 dichiarazioni di ospitalità e 7 iscrizioni anagrafiche di residenza fittizie a favore di cittadini extracomunitari, lucrando oltre 100mila euro. Per tali servizi, richiedevano pagamenti che variavano da 600 a 1000 euro a seconda del comune coinvolto.

Cronaca

Verona | Tragedia Vago di Lavagno: madre si suicida dopo aver sparato al figlio, 15enne in condizioni disperate

Un dramma familiare ha sconvolto la comunità di Vago di Lavagno, in provincia di Verona, dove venerdì scorso una donna di 58 anni avrebbe sparato al figlio 15enne un colpo di pistola alla testa, per poi togliersi la vita. Questa è l’ipotesi prevalente su cui sta indagando la Procura di Verona. Il ragazzo è stato soccorso ma versa in condizioni disperate, ricoverato nel reparto di neurorianimazione dell’ospedale di Borgo Trento.

I carabinieri, intervenuti sul luogo, hanno trovato la madre senza vita in cucina, con accanto il figlio gravemente ferito. Accanto ai corpi, è stata sequestrata una pistola, legalmente detenuta dal defunto padre della donna, sulla quale sono in corso accertamenti. Al momento, nessuno risulta indagato, e il marito della donna è stato ascoltato come testimone.

Il procuratore di Verona, Raffaele Tito, ha spiegato che l’ipotesi più accreditata è quella di un tentato omicidio da parte della madre, che poi si sarebbe suicidata. La donna soffriva da tempo di problemi di salute, un elemento che potrebbe aver influito tragicamente su quanto accaduto.

In un primo momento, si era pensato che la donna fosse stata uccisa, ma le indagini e le testimonianze raccolte hanno portato a questa nuova ricostruzione dei fatti. Oltre alle testimonianze, gli inquirenti stanno analizzando le immagini delle videocamere di sorveglianza della zona.

Le condizioni del 15enne restano estremamente critiche. Secondo una nota dei medici dell’ospedale di Borgo Trento, il ragazzo è sostenuto meccanicamente e farmacologicamente in tutte le funzioni vitali e la prognosi rimane riservata. Non ci sono state variazioni significative rispetto al momento del ricovero, quando il giovane è arrivato in condizioni già gravissime.

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Cronaca

Lucca | Coppia di escursionisti tedeschi soccorsa dai Vigili del Fuoco ai piedi del Monte Pisanino

Nel pomeriggio di oggi, attorno alle 15:00, i Vigili del Fuoco sono stati chiamati ad intervenire nel Comune di Minucciano (LU) per la ricerca di una coppia di escursionisti di nazionalità tedesca, partiti dal campeggio Val Serenaia. I due turisti avevano perso l’orientamento durante un’escursione nei pressi del Monte Pisanino, una zona montuosa impervia delle Alpi Apuane.

Grazie alla Sala Operativa dei Vigili del Fuoco, le coordinate della loro posizione sono state individuate rapidamente. L’elicottero Drago 60, appartenente al reparto volo di Cecina, si è subito alzato in volo e ha localizzato la coppia ai piedi del Monte Pisanino. Il personale di bordo, tramite verricello, si è calato sul posto per raggiungere i due escursionisti.

Supportati da due unità del Soccorso Alpino, i Vigili del Fuoco hanno recuperato i turisti, trasportandoli in sicurezza sull’elicottero. Successivamente, i due sono stati trasferiti al campo sportivo di Gramolazzo, dove una squadra di terra proveniente da Castelnuovo Garfagnana li attendeva. Dopo essere stati soccorsi e verificato il loro stato di salute, la coppia è stata riaccompagnata al campeggio Val Serenaia.

Le operazioni si sono concluse con successo intorno alle 19:30, senza segnalazioni di feriti. Ancora una volta, la rapidità e la coordinazione tra Vigili del Fuoco e Soccorso Alpino hanno garantito un intervento sicuro ed efficace in una situazione potenzialmente critica.

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Cronaca

Roma | Perquisizione e sequestro del materiale informatico di Maria Rosaria Boccia

A seguito di una denuncia presentata dall’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, la Procura di Roma ha disposto una perquisizione domiciliare e il sequestro del telefono cellulare e altro materiale informatico appartenente all’imprenditrice Maria Rosaria Boccia. Le operazioni sono state condotte dai carabinieri del nucleo investigativo di Roma, che hanno perquisito l’abitazione della Boccia a Pompei.

Durante la perquisizione, gli inquirenti avrebbero rinvenuto anche un paio di occhiali smart, precedentemente utilizzati dalla Boccia per realizzare video, incluso all’interno della Camera dei Deputati.

Il materiale sequestrato sarà ora sottoposto ad un’analisi approfondita da parte dei carabinieri, su incarico dei pubblici ministeri di piazzale Clodio. Nel frattempo, Maria Rosaria Boccia è stata iscritta nel registro degli indagati, e le indagini sono ancora in corso per chiarire i dettagli della vicenda.

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