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Palermo | Il procuratore De Lucia: “Cosa nostra è tornata ai vecchi affari”

Cosa nostra ha senza dubbio cambiato volto rispetto agli anni delle stragi: ora comunica attraverso canali criptati “che non siamo in grado di intercettare” e sta riscoprendo “i vecchi affari”, in particolare “il traffico di cocaina”, per fare soldi e tornare “forte politicamente e militarmente”. Per questo motivo, secondo il procuratore capo di Palermo, Maurizio De Lucia, non si può abbassare la guardia e “la legislazione antimafia non può arretrare di un centimetro, altrimenti lo sviluppo invasivo delle organizzazioni criminali ce lo ritroviamo immediatamente sotto casa”.

Il magistrato è intervenuto allo Steri, durante il convegno “Mafie e antimafie oggi”, al quale hanno partecipato anche Fiammetta Borsellino, la figlia minore del giudice ucciso in via D’Amelio, e il presidente della Commissione nazionale antimafia, Chiara Colosimo. De Lucia è stato netto: vanno rispettate tutte le garanzie, ma non si possono smantellare gli strumenti che hanno consentito di contrastare con successo Cosa nostra negli ultimi decenni. “La politica faccia le sue scelte ma consapevoli: sulla legislazione antimafia non si può arretrare di un centimetro”, ha spiegato il procuratore, aggiungendo: “Se, come è vero, la mafia di oggi è diversa da quella del ’92, è anche grazie a un pilastro fondamentale come le misure di prevenzione accompagnate alle altre forme di aggressione. Si diventa mafiosi per il potere e la ricchezza, per cui lo Stato deve impoverire le mafie. Una cosa è la responsabilità penale per cui il legislatore ci chiede la prova oltre ogni ragionevole dubbio, altro è il ‘processo’ al patrimonio”.

Ha fatto un esempio: “Se un pentito attendibile mi parla di un soggetto e del suo patrimonio, ma non ho altre chiamate in correità su di lui, non faccio nemmeno il processo perché non voglio garantire patenti di santità a nessuno. Ma certamente posso indagare sul patrimonio della persona per capire quale parte è riconducibile a canali illeciti. Se scopro che parte del suo patrimonio non è giustificato dalle sue attività lecite, è lui che deve dirmi quale ne è l’origine. Non mi sembra sinceramente una attenuazione di garanzie. Peraltro, parliamo di un processo con tre gradi di giudizio”. De Lucia ha sottolineato che “siamo disponibili a ragionare in termini di garanzie, ma non possiamo immaginare di rinunciare allo strumento di aggressione al patrimonio”, aggiungendo che “tra gli strumenti che non devono essere toccati ci sono certamente le intercettazioni. Oggi i mafiosi trafficano comunicando su reti criptate che non siamo in grado di captare”.

Il magistrato ha anche delineato cosa sono le mafie oggi: “Sono ricche fuori da qui, ma qui sono povere, e i boss sanno bene che il modo migliore per fare soldi velocemente è il traffico di cocaina. La mafia, che si era distratta da questo consentendo alla ‘Ndrangheta di diventare il broker europeo nel mercato della droga, sta tornando ai vecchi affari. Sui mercati europei compaiono una nuova mafia, quella albanese, e Cosa nostra che torna a gestire gli acquisti insieme ai calabresi perché sa che tornare ricchi serve per tornare forti militarmente e politicamente”.

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L’Autobiografia di Britney Spears “The Woman in Me” diventerà un Film

Dalla sua uscita, l’autobiografia di Britney Spears, intitolata “The Woman in Me”, è diventata un bestseller, vendendo oltre 2,5 milioni di copie dal suo lancio nell’ottobre 2023. Ora, la Universal Pictures ha acquisito i diritti cinematografici per adattare il libro in un film, affidando la regia a Jon M. Chu, noto per “Wicked”, con Marc Platt alla produzione.

La notizia è stata condivisa dalla stessa Britney Spears sui suoi canali social, descrivendo il progetto come “segreto” e lodando Marc Platt, affermando che ha “sempre realizzato i miei film preferiti”. La popstar ha promesso ulteriori aggiornamenti sullo sviluppo del film.

La Vita di Britney sul Grande Schermo

L’autobiografia di Britney Spears offre uno sguardo approfondito sulla sua ascesa alla fama, partendo dai suoi esordi nel “The Mickey Mouse Club” fino a diventare una delle pop star più iconiche al mondo. Il libro racconta anche delle sue difficoltà personali, in particolare della controversa tutela legale sotto il controllo del padre, che è stata sciolta nel 2021, e della sua ritrovata libertà.

Il memoir include rivelazioni intime, come l’aborto avuto durante la relazione con Justin Timberlake oltre vent’anni fa. Britney ha espresso la sua gratitudine ai fan e ai lettori di tutto il mondo per il loro sostegno, affermando di aver messo “tutta sé stessa” nel libro. L’audiolibro, letto da Michelle Williams, ha ulteriormente incrementato le vendite.

La Fine della Tutela

Britney Spears è stata sotto tutela dal 2008 fino al 2021, un periodo segnato da episodi di crollo mentale e trattamenti controversi. La cantante ha testimoniato in tribunale descrivendo il trattamento “abusivo” subito, rivelando che microspie erano state installate nella sua camera da letto, una grave violazione della privacy che ha acceso il movimento #FreeBritney. Questo ha portato a pressioni che hanno contribuito alla decisione della giudice di Los Angeles, Brenda Penney, di porre fine alla tutela.

La Conclusione della Causa

A fine aprile 2024, la causa con il padre di Britney si è chiusa con un accordo, i cui dettagli economici non sono stati ufficialmente resi noti. Secondo TMZ, l’accordo prevederebbe che la cantante non riceva alcun risarcimento, ma che sia lei a dover coprire i costi legali del padre, stimati a circa due milioni di dollari.

Con l’acquisizione dei diritti cinematografici da parte della Universal Pictures, la storia di Britney Spears sarà presto adattata per il grande schermo, offrendo ai fan un’ulteriore opportunità di conoscere la vita e le sfide della pop star. La collaborazione tra Jon M. Chu e Marc Platt promette di realizzare una produzione spettacolare, che onorerà la complessa e affascinante storia di Britney Spears.

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Fedez dimesso: la mamma rassicura i fan dopo il ricovero a Brindisi

Il noto rapper Fedez è tornato sui social per tranquillizzare i suoi numerosi fan dopo il ricovero d’urgenza all’ospedale di Brindisi nella notte scorsa e l’annullamento del concerto previsto al Praja di Gallipoli.

In un post su Instagram, l’artista ha spiegato di aver passato una nottata intensa, ma di sentirsi ora meglio. Ha voluto ringraziare lo staff del pronto soccorso dell’Ospedale Perrino di Brindisi per l’assistenza ricevuta e ha mandato un abbraccio a tutti i fan che lo attendevano a Gallipoli. Fedez ha raccontato che durante il volo verso la città pugliese ha iniziato a sentirsi male e, appena atterrato, è stato trasportato immediatamente in ospedale. Nonostante la speranza di essere dimesso in tempo per il concerto, ciò non è stato possibile.

La notizia del malore del rapper è stata inizialmente comunicata sui social dal suo staff, che ha informato i fan della sua impossibilità di partecipare alla serata a causa del suo stato di salute. Questo messaggio ha subito generato preoccupazione tra i suoi seguaci.

Secondo quanto riportato dalla Asl di Brindisi, Fedez è giunto al pronto soccorso alle 22:29, trasportato da un’ambulanza del 118 con sintomi di dolori addominali e vomito. Dopo essere stato sottoposto a vari esami e a una terapia con antidolorifici, è stato dimesso alle 3:51 su sua richiesta.

Il malore di ieri si inserisce in un quadro di problemi di salute che Fedez sta affrontando dal marzo 2022, quando ha subito un delicato intervento chirurgico per la rimozione di un tumore al pancreas. Da allora, il rapper ha dovuto fronteggiare ulteriori complicazioni, inclusi episodi di emorragie interne che lo hanno costretto a cancellare diverse date dei suoi concerti.

Nonostante le preoccupazioni, la madre dell’artista ha rassicurato tutti, spiegando che l’episodio di ieri sera è stato causato da un’intossicazione alimentare e non è legato ai precedenti problemi di salute. “Ha solo mangiato dei funghi,” ha dichiarato, minimizzando l’accaduto.

Fedez ha concluso il suo messaggio esprimendo il rammarico di non essere riuscito a esibirsi e sperando di poter rivedere presto i suoi fan, ringraziandoli per il loro continuo supporto.

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Randstad a Parigi, Ceresa “Impariamo verso Milano-Cortina”

PARIGI (FRANCIA) (ITALPRESS) – “Siamo qui per imparare dai nostri colleghi francesi di Randstad, che hanno aiutato il Comitato francese con tutto il personale necessario. Noi saremo partner di Milano-Cortina per cui siamo qui per imparare, vedere e assicurare il personale necessario nel 2026”. Marco Ceresa, Ceo di Randstad Italia, è a Parigi in occasione delle Olimpiadi, un modo per confrontarsi in vista del prossimo appuntamento dei Giochi Invernali che saranno ospitati dal nostro Paese. “Stiamo assistendo a Giochi molto belli, è bello cavalcare i cavalli a Versailles o vedere il beach volley sotto la Torre Eiffel. Sotto il punto di vista organizzativo – le sue parole all’Agenzia Italpress – la macchina sta funzionando bene, qui a Casa Italia è piacevole, si possono scambiare opinioni, è un momento positivo, le Olimpiadi dovrebbero continuare tutto l’anno”. Per quanto riguarda l’attività di Randstad, “adesso ci occupiamo anche di ricerca e selezione, formazione personale, ma anche lavoro temporaneo. E’ un momento che sta andando bene, le aziende stanno cercando tante persone e il nostro compito è formare le persone per avere le competenze che servono alle aziende per continuare a crescere. C’è tanto lavoro da fare e questo ci rende contenti”.
– foto Italpress –
(ITALPRESS).

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