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Liguria

Andora (SV) | Acqua salata per due anni, ora Rivieracqua deve risarcire gli utenti

L’acqua salata non va pagata. Il giudice di pace del tribunale di Savona Maria Clementina Traverso ha messo un punto fermo nella battaglia condotta dalle tre associazioni di consumatori sul caso Andora che dura da due anni. Ha pronunciato una sentenza che è stata definita “epocale” mette rendo in risalto il grave inadempimento nell’erogazione del servizio dell’acqua da parte di Rivieracqua S.p.a. La società che gestisce la distribuzione dell’acqua ad Andora non solo è stata condannata alla restituzione delle somme indebitamente riscosse durante il periodo di crisi idrica, ma dovrà risarcire il danno subito dagli utenti per aver acquistato bottiglie di acqua minerale a causa della non potabilità dell’acqua e al rimborso dei corrispettivi pagati per la depurazione dal 2017.

«Una sentenza – sottolineano le associazioni di consumatori –  che fa ben sperare i cittadini andoresi dopo anni di sofferenza per l’acqua salata e la mancata depurazione dei reflui che li ha colpiti nelle estati del 2022 e del 2023. L’avvocato Giulio Muzio, legale di Onda Ligure- Consumo &Ambiente e Assoutenti si ritiene pienamente soddisfatto del risultato conseguito e della sensibilità dimostrata dall’organo giudiziario per la tematica della tutela dell’acqua come bene comune e dell’ambiente».  Da uno studio realizzato dalle tre associazioni di consumatori emergono le seguenti stime di spese risarcitorie( oltre che quelle legali): 12 mila utenze interessate, rimborso medio per ciascuna utenza circa 2000 euro e oltre 20 milioni di euro di richiesta complessiva.

 «Un percorso, quello che arriva fino alla sentenza, costellato di battaglie e richieste nell’interesse dei cittadini danneggiati – fanno sapere le associazioni dei consumatori  – Un importante passo nel luglio del 2023, quando le associazioni, con il sostegno del sindaco di Andora Mauro De Michelis, chiesero alla società idrica la moratoria delle bollette  per gli utenti di Andora, evidenziando che cittadini e attività non potevano pagare per un servizio non goduto. Altro passo decisivo, a Gennaio2024, la proposta da parte delle associazioni di un protocollo risarcitorio che evitasse le azioni legali. Fino alla storica sentenza».

Liguria

“Nostos”, l’associazione di volontariato dedicata alla ricerca delle persone scomparse

Si chiama “Nostos International Italia” la nuova organizzazione di volontariato dedicata alla ricerca di persone scomparse. L’iniziativa è nata da un’idea di Roberta Carassai, nel ruolo di presidente dell’associazione, madre di Alessandro Venturelli, scomparso da Sassuolo nel 2020 affiancata dall’avvocato di famiglia Claudio Falleti e da Marc Di Maggio, entrambi vicepresidenti. “Nostos”, che in greco antico significa “ritorno a casa”, si propone di affiancare le famiglie in questo doloroso percorso, attraverso l’attivazione di volontari specializzati in collaborazione con le istituzioni nazionali ed internazionali.

La missione di “Nostos” è ambiziosa. «Vogliamo creare una rete capillare di volontari, formati da professionisti del settore legale, psicologico e scientifico, per supportare le ricerche sul territorio – spiegano i responsabili della nuova associazione – L’obiettivo è affiancare le forze dell’ordine e superare i limiti operativi tradizionali, lavorando in stretta sinergia con le istituzioni ma soprattutto coinvolgendo attivamente la cittadinanza. Tutto questo ricordando che la solidarietà é il faro che guida verso casa». Roberta Carassai, madre e presidente dell’associazione, racconta con forza la sua volontà di perseguire un obiettivo chiarissimo: «Non smetterò mai di cercare mio figlio. Ogni giorno mi sveglio con la speranza di riportarlo a casa, ed è questa speranza che mi ha dato la forza per fondare Nostos. Non possiamo arrenderci finché ogni famiglia non riabbraccerà i propri cari. Il nostro scopo, infatti, è ridare voce a chi non ne ha più attraverso i giornali, la tv, la radio e a qualsiasi altro mezzo di comunicazione».

“Nostos” è già operativa e intende potenziare le ricerche attraverso una metodologia strutturata e innovativa. Claudio Falleti, vicepresidente e avvocato della famiglia Carassai, sottolinea l’importanza del ruolo della comunità: «Le istituzioni fanno il possibile, ma spesso le risorse non bastano. È qui che entra in gioco la cittadinanza: con Nostos vogliamo colmare quei vuoti e rendere la società parte attiva in questa lotta. Ogni volontario può fare la differenza». Marc Di Maggio, vicepresidente e esperto di supporto psicologico, si concentra sulla necessità di assistenza alle famiglie: «La scomparsa di una persona non lascia solo un vuoto fisico, ma un trauma psicologico devastante. Con Nostos, vogliamo non solo riportare a casa le persone scomparse, ma anche fornire un sostegno emotivo e psicologico alle famiglie e alle persone che rientrano dopo un lungo periodo di risposta concreta a un fenomeno che, in Italia e nel mondo, coinvolge migliaia di persone ogni anno. Nostos non solo mobilita risorse volontarie, ma offre anche assistenza gratuita a livello legale, psicologico e scientifico, diventando un punto di riferimento per le famiglie che vivono il dramma di una scomparsa».

In supporto all’associazione in qualità di consulente scientifico il Generale Luciano Garofalo ex comandante dei RIS di Parma ed in qualità di consulente giuridico, quindi la dottoressa Carmen Pugliese magistrato di altissimo livello oggi a riposo che si è sempre occupata di temi molto sensibili. Insieme a loro Giò Barbera, giornalista professionista, attuale direttore di Radiocom.tv, il webradiogiornale con sede a Bruxelles per gli italiani nel mondo.

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Liguria

Genova | Diciottenne accoltella la madre al culmine di una lite, la donna in codice rosso a Villa Scassi

Un ragazzo di 18 anni ha accoltellato la mamma al culmine di una lite. La donna è stata soccorsa dal personale del 118 ed è stata trasportata in codice rosso all’ospedale Villa Scassi. L’aggressione è avvenuta in via Ventotene, nel quartiere di Genova Oregina. Secondo quanto ricostruito dagli agenti delle volanti, madre e figlio stavano pranzando insieme a un altro figlio minorenne. Il diciottenne e sua mamma hanno iniziato a litigare, per futili motivi, e a un certo punto il giovane ha preso un coltello e ha colpito la donna all’addome. Sul posto sono intervenute le volanti della polizia e gli investigatori della squadra mobile. Il ragazzo è stato portato in questura.

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Liguria

Sanremo (IM) | Con patente e documento d’identità falsificati, arrestato imprenditore lombardo

Lo hanno trovato con una carta d’identità valida per l’espatrio e una patente di guida, entrambi i documenti erano stati falsificati. Per questo motivo un imprenditore bresciano di 58 anni, è stato arrestato dalla polizia stradale di Imperia. L’uomo, alla guida di un autocarro, è stato fermato da una pattuglia al casello autostradale di Sanremo. Quando gli agenti gli hanno chiesto i documenti l’imprenditore lombardo ha esibito la carta d’identità e patente di guida. Ma agli occhi dei poliziotti è balzato un dettaglio che li ha insospettiti: la patente di guida non era conforme agli standard legali. Da indagini più approfondite è emerso che entrambi i documenti erano materialmente falsi e in più recavano i dati anagrafici non corrispondenti a quella del conducente bresciano. Vistosi scoperto, in evidente imbarazzo, ha mostrato il vero documento d’identità e confessava agli investigatori di aver acquistato la patente e di conseguenza la carta d’identità per poter continuare a guidare, visto che il proprio titolo di abilitazione alla guida gli era stato sospeso. In tribunale a Imperia l’imprenditore ha patteggiato dieci mesi e venti giorni di reclusione, con pena sospesa.

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