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Calabria

Lamezia Terme (CZ) | Città scossa dal tentato omicidio del 30 marzo per il quale sono stati arrestati 2 ragazzi GUARDA IL VIDEO

La tranquilla serata del 30 marzo a Lamezia Terme è stata scossa da un evento che ha lasciato la comunità locale sgomenta e preoccupata. Ciò che sembrava essere una serata come tante altre nella movida lametina ha improvvisamente preso una piega oscura e inquietante, lasciando gli abitanti dell’intera città con il cuore in gola per quello che è successo.

Alle prime luci dell’alba, il personale della Sezione Investigativa del Commissariato di P.S. di Lamezia Terme, in collaborazione con i colleghi della Squadra Mobile di Catanzaro, ha eseguito due ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal GIP del Tribunale di Lamezia Terme. I destinatari di tali misure sono due giovani lametini, T.F. di 23 anni e M.A. di 25 anni, gravemente indiziati del delitto concorsuale di tentato omicidio volontario.

Tutto ha avuto inizio nella notte di sabato 30 marzo, intorno alle 03:30, quando un equipaggio della Squadra Volante del Commissariato è intervenuto su Corso Numistrano in seguito alla segnalazione di un incidente stradale. Tuttavia, ciò che è emerso ha subito sollevato sospetti: assenza delle parti coinvolte nell’incidente e abbandono dei veicoli sulla strada dopo la collisione. Le indagini hanno rivelato che l’incidente era solo l’epilogo di una rissa avvenuta poco prima lungo lo stesso corso Numistrano, noto per i suoi locali pubblici frequentati da giovani fino a tarda ora.

I due giovani oggi arrestati, insieme ad altri individui, sono stati coinvolti nella rissa, poi sono saliti a bordo dell’auto di uno di loro e hanno cercati di investire un pregiudicato lametino. Fortunatamente, grazie alla sua prontezza e agilità, la vittima è riuscita ad evitare il peggio, sebbene abbia riportato gravi ferite agli arti inferiori. Nonostante le ferite, è riuscito a mettersi in salvo mentre i responsabili cercavano di raggiungerla con fare minaccioso, come si può vedere nel video. Successivamente i sospettati sono stati costretti ad allontanarsi dal luogo della rissa senza, però, riuscire a portare via il loro veicolo.

Le indagini serrate, avviate dalla Sezione Investigativa del Commissariato in collaborazione con la Squadra Mobile, hanno rapidamente portato all’identificazione e all’arresto dei presunti autori del tentato omicidio.

La notizia di quanto accaduto ha scosso profondamente la comunità lametina, lasciando molti cittadini, tra questi anche genitori di ragazzi che vivono tutte le sere la movida lametina, sconcertati e preoccupati per la sicurezza e la tranquillità cittadina.

Mentre il procedimento penale è ancora nelle fasi iniziali e il principio di presunzione di innocenza deve essere rispettato, l’intera comunità resta in attesa di giustizia e di garanzie che episodi come questi non si ripetano. La sicurezza e il benessere dei cittadini devono rimanere al centro dell’attenzione delle autorità competenti, affinché Lamezia Terme possa tornare a essere la città accogliente e vivace che tutti amano e che merita di essere.

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Redditizio mercato di droga del cosentino, in particolare nei comuni di Paola e Cetraro

Negli ultimi mesi, l’Appennino paolano e le aree costiere della provincia di Cosenza hanno visto un aumento significativo del mercato della droga, con una particolare concentrazione tra i comuni di Paola e Cetraro. Le operazioni delle forze dell’ordine hanno rivelato un vasto traffico di sostanze stupefacenti e armi, scoperte in magazzini apparentemente abbandonati nel cuore del centro storico di Paola.

Le recenti operazioni condotte da Carabinieri e Polizia hanno portato alla luce una notevole quantità di droga, tra cui marijuana, cocaina, hashish e droghe sintetiche molto ricercate dai giovani, soprattutto per le serate di movida. Questo mercato in crescita si caratterizza per un’ampia offerta di sostanze, dalla tradizionale marijuana e cocaina, alle più recenti droghe sintetiche, che sono diventate sempre più popolari e spesso miscelate con alcol nei locali notturni.

Le forze dell’ordine hanno scoperto anche un notevole arsenale di pistole e fucili, dimostrando che il traffico di droga è accompagnato da una preoccupante disponibilità di armi. Nonostante il mercato della droga sia in continua evoluzione e sempre più sofisticato, le tradizionali modalità di approvvigionamento della ‘ndrangheta sembrano essere sfidate da nuove tendenze, come l’acquisto e la vendita online, che complicano il lavoro delle autorità nel monitorare e controllare il fenomeno.

L’emergere di queste nuove tendenze nel mercato della droga riflette un cambiamento nelle dinamiche dello spaccio, con una crescente richiesta di droghe sintetiche e una diversificazione delle modalità di vendita. Questo scenario richiede un’adeguata risposta delle forze dell’ordine per affrontare efficacemente la crescente complessità del traffico di stupefacenti e delle armi nella regione.

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Omicidio Bellocco | Per la famiglia l’omicidio non è legato a criminalità organizzata

La famiglia di Antonio Bellocco, l’ultras dell’Inter recentemente ucciso a Cernusco sul Naviglio, esprime un profondo dolore e amarezza per la continua attenzione mediatica che ha messo in risalto il legame di parentela della vittima con individui precedentemente condannati per associazione mafiosa. Attraverso una dichiarazione ufficiale diffusa dal loro avvocato, Giacomo Iaria, la famiglia di Bellocco, originaria di Rosarno, ha chiesto che la vicenda venga trattata con la dovuta considerazione del contesto attuale e degli sviluppi investigativi.

Nella nota, la famiglia sottolinea che Antonio Bellocco era un giovane padre di due figli, che aveva deciso di ricominciare una nuova vita a Milano dopo aver scontato la sua condanna e si trovava in regime di libertà vigilata. La famiglia rimarca che Bellocco, pur avendo un passato complesso, stava cercando di vivere nel rispetto delle norme e delle regole civili. La nota contesta l’idea che il suo omicidio possa essere legato a contesti di criminalità organizzata, e denuncia come i riferimenti ai suoi genitori, entrambi detenuti al 41 bis e uno dei quali deceduto in carcere, distolgano l’attenzione dalle reali circostanze dell’omicidio.

Aurora Spanò, madre di Antonio, e i suoi fratelli si affidano all’iter giudiziario per chiarire i motivi e la dinamica del delitto, confidando nel lavoro della magistratura e utilizzando tutti i mezzi legali a loro disposizione per difendere la memoria di Antonio. La famiglia lamenta che l’attenzione mediatica e la focalizzazione sui precedenti penali della vittima non riflettono adeguatamente il dolore e la tragedia del caso, e chiedono rispetto per la memoria di Antonio e per la sua nuova vita, interrotta prematuramente.

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Lorica | Donna morta in incidente il 25 agosto scorso, indagato 44enne in auto con lei

La Procura di Cosenza ha iscritto Mario Molinari, un uomo di 44 anni, nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio stradale. Molinari era alla guida del veicolo il 25 agosto scorso quando si è verificato un tragico incidente stradale sulla statale 108 bis, nei pressi di Lorica, in Sila, che ha causato la morte di Ilaria Mirabelli, una donna di 39 anni originaria di Cosenza.

L’inchiesta sulla morte di Ilaria Mirabelli è attualmente coordinata dalla pubblica accusa, con i pm Donatella Donato e Mariangela Farro al timone. L’iscrizione di Molinari nel registro degli indagati è avvenuta in seguito a una querela presentata dall’avvocato Guido Siciliano, legale della famiglia della vittima. Siciliano aveva richiesto che fossero esaminate le ipotesi di reato di omicidio volontario e omicidio stradale, a causa delle numerose incongruenze e dubbi emersi riguardo alla dinamica dell’incidente.

L’iscrizione di Molinari nel registro degli indagati è anche una fase preliminare necessaria per condurre una serie di accertamenti tecnici non ripetibili, che sono fondamentali per chiarire le circostanze del sinistro.

Dopo la morte di Ilaria Mirabelli, sono stati numerosi gli appelli e le richieste da parte della società civile cosentina per fare piena luce sull’accaduto. Questi appelli riflettono il forte interesse e la preoccupazione della comunità riguardo all’incidente e al suo impatto. Le indagini continuano, e le autorità sono impegnate a chiarire tutti gli aspetti del caso per garantire giustizia alla vittima e alle sue famiglie.

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