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Liguria

Diano Marina (IM) | Pusher arrestato dai carabinieri con un etto di cocaina

Detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. E’  l’accusa contestata a un trentanovenne di origini albanesi dimorante a Diano Marina. L’uomo è stato sottoposto a fermo di polizia giudiziaria da parte dei carabinieri della locale stazione dell’Arma e dei colleghi della sezione operativa di Imperia

Tutto è scaturito a seguito di una segnalazione da parte di un Ufficiale Giudiziario che doveva eseguire un decreto di sfratto coatto in un appartamento di Diano Marina, in passato occupato dallo straniero, ma che risultava da tempo disabitato. All’atto dell’accesso e dell’attività di sgombero però, il funzionario ha constatato che probabilmente qualcuno ancora viveva in quei locali, ma soprattutto ha notato degli strani involucri in cellophane contenenti una sostanza che poteva sembrare cocaina, riposta all’interno di un cassetto nella camera da letto.  Nel corso del sopralluogo i militari hanno accertato che effettivamente si trattava di involucri contenenti cocaina e l’esito di un’accurata perquisizione dell’abitazione ha permesso di rinvenire nel complesso ottanta grammi di cocaina, bilancini e materiale per il confezionamento dello stupefacente e circa millenovecento euro ritenuti verosimilmente provento dell’attività illecita.

Lo straniero è stato bloccato mentre stava tornando a casa, probabilmente proprio per prendere lo stupefacente e il denaro, lo straniero è stato condotto in caserma in stato di fermo di indiziato di delitto, sussistendo gravi indizi nei suoi confronti per detenzione illecita di stupefacenti, nonché il fondato pericolo che potesse rendersi irreperibile, avendo perso anche quel domicilio a seguito dello sfratto esecutivo in atto.

Liguria

Genova | Ha adescato una bambina via chat, la Procura chiede una pena di 7 anni ad un ventunenne

Ha agganciato una bambina genovese di nove anni su Snapchat e poi l’ha convinta a farsi mandare delle foto intime. Il tutto fingendo di essere minorenne, ma in realtà aveva 21 anni. Sul suo computer la polizia postale ha trovato altre immagini raccapriccianti di bambini anche più piccoli. L’uomo, residente in Abruzzo, è stato mandato a processo, celebrato con rito abbreviato, con le ipotesi di reato di violenza sessuale aggravata, produzione e detenzione di materiale pedopornografico. I fatti risalgono a due anni fa. Per tre giorni avrebbe indotto la minore a compiere atti sessuali e a inviargli materiale. Un quadro di gravi accuse che ha condotto la Procura di Genova a formulare la richiesta di condanna a sette anni e a chiedere un risarcimento di duemila euro.

Attraverso l’applicazione social lui si è fatto mandare le foto intime della bambina di nove anni, che in realtà in chat gli scriveva di averne 16. Lei lo ha confermato anche lei agli inquirenti: “Mi vergognavo di dire che ero piccola”, ma questo non ha scagionato il 21enne che alla vista delle immagini avrebbe dovuto accorgersi della minore età dell’interlocutrice e invece ha continuato con richieste di natura sessuale sempre più esplicite.

È stata la madre della bambina ad accorgersi dell’orrore dopo aver preso in mano il telefono della figlia. Sulla chat di Snapchat ha letto i messaggi dell’adescatore e ha trovato lo scambio di foto. La donna sotto shock si è rivolta alla polizia che ha immediatamente avviato una perquisizione a casa dell’uomo trovando materiale pedopornografico su pc e cellulare.

L’uomo, una volta ricevuto l’avviso di conclusioni indagini, ha scelto il processo con rito abbreviato iniziato due giorni fa in tribunale a Genova. In aula si è difeso, come detto, sostenendo di essere all’oscuro dell’età della piccola. La Procura, ascoltate le parti, ha formulato le richieste di condanna e ora si attende la decisione del giudice fissata per il 17 ottobre.

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Liguria

Genova | Invia agli amici video hard della ex, arrestato

Prima l’ha perseguitata perché lo aveva lasciato e non voleva tornare con lui e poi l’ha minacciata e picchiata per strada ed infine, quando lei si è nascosta in una struttura per la difesa delle donne vittime di violenza, ha diffuso video intimi, girati insieme a lei, agli amici. Una vera e propria persecuzione, culminata con le botte e il cosiddetto “revenge porn” quella organizzata da un 30enne nei confronti di una giovane donna residente in provincia di Genova. L’uomo è stato però arrestato con l’attivazione del codice rosso varato proprio per tutelare le donne vittime di violenze ma anche di stalking e di ricatti sessuali. La storia è da “manuale”. Dopo l’amore e la convivenza iniziano ad emergere delle criticità e la vita di coppia dei due diventa sempre più invivibile sino a quando lei, una giovane donna che vive nel genovese, non decide di chiudere la relazione e andarsene di casa.

Lui inizia a perseguitarla non accettando la fine del rapporto e dopo i pedinamenti e le piazzate arrivano le minacce, le aggressioni e infine un vero e proprio pestaggio, per strada, quando decide di andare a trascorrere qualche ore di relax con le amiche, in un locale del Porto Antico.

Lui si fa trovare sul posto, la afferra e la trascina via colpendola con pugni e schiaffi ed a quel punto scatta la denuncia. La giovane viene messa in sicurezza e per timore di altre aggressioni o peggio, viene attivato il codice rosso e la donna viene ospitata per un certo periodo in una struttura protetta e segreta. A quel punto l’uomo passa ai ricatti e comunica alla ex l’intenzione di diffondere filmati intimi girati insieme se la donna non accetta di riprendere la relazione.

Una minaccia che si concretizza con l’invio di almeno un filmato alla cerchia di amici dei due. A questo punto, però, scatta l’arresto e il trasferimento in carcere per l’uomo che ora dovrà rispondere di stalking, di minacce e lesioni e di revenge porn, la diffusione non autorizzata di materiale privato senza il consenso del partner.

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Liguria

Sanremo (IM) | Spedizioni, dx, software tutto in un raduno per radioamatori

Le spedizioni in Chad, la stazione radio remota, tre campagne Antartiche-un anno nel Polo Sud e ancora BBlogger, il software per i radioamatori e gli strumenti per grandi e piccole spedizioni. Sono gli argomenti che verranno trattati nel corso del Meeting DX Liguria in programma sabato 5 ottobre a Sanremo. Il “Floriseum” di corso Cavallotti ospiterà radioamatori da tutta la regione per un appuntamento che sarà una buona occasione per conoscere i traguardi raggiunti dai radioamatori non solo in Italia, ma nel mondo.

L’evento ha lo scopo di riunire fisicamente i radioamatori che partecipano alle competizioni che si svolgono durante l’anno, ma anche per discutere attraverso una serie di conferenze le numerose tematiche che riguardano le trasmissioni radio.  

L’obiettivo del Meeting di Sanremo è quello di diffondere e incrementare l’attività radiantistica che non è solo svago e divertimento, ma componente anche della Protezione civile, attività che garantisce, nei casi di gravi calamità naturali, importantissimi collegamenti d’emergenza, installazioni in tempi rapidi di postazioni radio con le relative comunicazioni di soccorso.

“Come sempre è molto gradita la presenza di tutte le persone interessate al mondo delle telecomunicazioni, dicono gli organizzatori, che potranno trovare accoglienza, informazioni e risposte a tutte le loro curiosità e partecipare ai dibattiti”.

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