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Crotone | Sindaci crotonesi pronti alla rivolta per il taglio delle 7 guardie mediche


I sindaci del Crotonese sono insorti contro la decisione dell’Asp di ridurre da 31 a 24 il numero delle guardie mediche. La conferenza dei primi cittadini, svoltasi l’altra sera nella sala Paolo Borsellino della Provincia, è stata animata e ha respinto il piano di riorganizzazione della rete territoriale approvato due settimane fa dal commissario straordinario, Antonio Brambilla.

L’Azienda sanitaria provinciale ha giustificato il taglio delle postazioni citando “la grave difficoltà nel reperire medici disponibili per garantire la continuità assistenziale”. Questa carenza, secondo il documento ufficiale, rende impossibile all’Asp garantire la fornitura del servizio in modo continuativo tutti i giorni della settimana. Di conseguenza, si rende necessaria una razionalizzazione delle postazioni esistenti e una nuova organizzazione che coinvolga anche nuove figure professionali, come gli infermieri di comunità, e che preveda un adeguato supporto di risorse strumentali (auto mediche) e tecnologiche (strumenti informatici, telemedicina). Questo ha portato alla diminuzione delle guardie mediche. In base alla nuova organizzazione, tre postazioni rimarranno attive a Crotone, una a Cirò e Cirò Marina, una a Rocca di Neto e Belvedere Spinelli, una a Caccuri e Cerenzia, una a Carfizzi e San Nicola dell’Alto, una a Scandale e San Mauro Marchesato, e una ciascuna a Mesoraca, Isola Capo Rizzuto, Verzino, Casabona, Santa Severina, Castelsilano, Petilia Policastro, Cotronei, Roccabernarda, Cutro, Savelli, Pallagorio, Umbriatico, Strongoli, Crucoli e Melissa.

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