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Liguria

Genova | Sequestrata dai Nas la Casa maternità Le Maree

I carabinieri del Nas hanno sequestrato la Casa maternità Le Maree, nel quartiere Foce di Genova. Si tratta di una struttura che si occupa di aiutare le coppie nella fase della gravidanza e nel momento del parto che non avviene in ospedale ma appunto dentro i locali de Le Maree.

Il provvedimento è legato alla mancanza di autorizzazioni del sindaco e della Regione Liguria. La procura di Genova contesta anche lesioni colpose su nove neonati dopo che durante la degenza erano stati portati in ospedale per dei problemi di salute. Il pubblico ministero Giuseppe Longo ha indagato quattro ostetriche che lavorano nella struttura difese dall’avvocata Francesca Pastore.

L’inchiesta era stata in un primo momento archiviata dal pm Arianna Ciavattini e poi riaperta dopo una nuova informativa dei Nas. In pratica, secondo gli investigatori, le case o istituti di cura e di assistenza ostetrica o per gestanti non possono essere aperte in assenza di speciale autorizzazione. Tale autorizzazione, si legge nel decreto di convalida del sequestro, “non può essere concessa in Liguria la cui legge sanitaria non prevede, tra le strutture sanitarie che possono operare al di fuori degli ospedali e delle cliniche private, le cosiddette case maternità”. Il problema riguarderebbe la degenza post-parto per madri e neonati. Viene contestata anche la ricettazione perché sono stati trovati dei farmaci ad uso ospedaliero, alcuni scaduti e in cattivo stato di conservazione. Per quanto riguarda le lesioni colpose (nove neonati che sono stati trasferiti al Gaslini dopo il parto) sono in corso accertamenti per capire se vi sia un nesso tra i parti avvenuti nelle struttura, le carenze igienico sanitarie riscontrate, e le lesioni stesse. Per gli inquirenti la mancanza di autorizzazioni “implica l’impossibilità da parte degli organi di controllo di esercitare qualsivoglia attività di vigilanza perché non avrebbero alcun titolo per farvi accesso”.

Liguria

Imperia | Camionista multato 43 volte dalla polizia stradale, alternava l’utilizzo di due carte “tachigfrafiche” per poter guidare più ore

Alternava l’utilizzo di due carte “tachigfrafiche” per poter guidare più ore e, ovviamente, con rischi per lui e per altri mezzi sulle strade. Un camionista di nazionalità uzbeca è stato così multato dagli agenti della Polizia Stradale di Imperia, mentre era alla guida di un autoarticolato di proprietà di una società slovacca, proveniente dall’est Europa e diretto in Spagna con un carico di materiale ferroso.

All’uomo sono state contestate ben 43 sanzioni amministrative pari ad un importo complessivo di oltre 17.000 euro. Ma è stata anche ritirata la patente, nonché la carta tachigrafica indebitamente utilizzata.

Durante il controllo gli agenti hanno accertato che l’autotrasportatore, circolava senza fare uso della propria carta tachigrafica e, durante i controlli, ha fatto cadere a terra una carta tachigrafica, intestata ad un’altra persona. Ricostruito il viaggio della giornata relativa al controllo, tramite i chilometri effettivamente percorsi dal veicolo industriale e vista la distanza del tragitto effettuato, la Polizia ha determinato le ore di guida realmente effettuate.

In particolare, gli Agenti hanno accertato che lo straniero, alternando l’uso delle due carte in suo possesso, risultava avere guidato 18 ore in un giorno e 14 in un altro, superando di gran lunga i tempi di guida previsti mettendo a rischio la propria e l’altrui incolumità.

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Liguria

Imperia | La forza dei sindaci dell’Unione Alta Valle Arroscia in difesa del territorio

I sindaci dell’Unione dell’Alta Valle Arroscia sono i testimonial del 1° Campionato Nazionale di salsa al mortaio con l’aglio di Vessalico.
Tutti i primi cittadini sono stati abbinati fuori concorso ad altrettanti concorrenti
Gli undici sindaci dell’Unione dei Comuni Alta Valle Arroscia – Aquila d’Arroscia, Armo, Borghetto d’Arroscia, Cosio d’Arroscia, Mendatica, Montegrosso Pian Latte, Pieve di Teco, Pornassio, Ranzo, Rezzo e Vessalico – si sono uniti in un esempio straordinario di collaborazione e sinergia territoriale per promuovere la loro eccellenza “Sua Maestà” l’Aglio. Tutti gli amministratori, custodi di una ricchezza agricola e culturale, hanno coagulato le loro forze per promuovere l’Aglio di Vessalico, un prodotto che simboleggia la loro unione e il loro impegno verso la tradizione e l’innovazione.

Il Comune di Vessalico ha ospitato il primo Campionato Nazionale di salsa al mortaio con l’aglio di Vessalico, tenutosi durante la storica 264ª Fiera dell’Aglio. La manifestazione, organizzata dall’amministrazione comunale in collaborazione con il Consorzio Olio Riviera Ligure DOP e sostenuta dalla Regione Liguria, Assessorato al Marketing Territoriale e all’Agricoltura, ha visto la partecipazione di professionisti e appassionati di cucina e opinion leader del Ponente Ligure. I finalisti erano Giorgia Canetti, Giancarlo Filippi di Carrù e Alexandra Barrientos di Genova.

L’evento ha visto la vittoria di Giorgia Canetti di Imperia, ma ogni partecipante ha contribuito a tessere la trama di una festa che ha unito tradizione culinaria e spirito comunitario. La fiera è stata un palcoscenico di sapori e saperi, dove i prodotti locali come i vini di Ranzo, l’olio DOP Riviera Ligure, le olive Taggiasche e il Basilico Genovese DOP hanno raccontato la storia di questa terra. Il Campionato di salsa al mortaio è stato il fulcro di un evento che ha messo in luce non solo l’aglio di Vessalico, ma anche l’intera gamma dei prodotti Made in Liguria.

L’orgoglio e la soddisfazione trasparivano dalle parole di Flavio Manfredi, sindaco di Vessalico, e di Andrea Ferrari, presidente del Comitato di Tutela dell’Aglio di Vessalico, che hanno sottolineato l’importanza dell’evento per la valorizzazione del territorio e dei suoi prodotti. «La giornata del 2 luglio, come evidenziano Alessandro Navone e Franco Laureri delle Antiche Vie Del Sale, ha chiuso un ciclo di comunicazione e promozione che ha visto i turisti diventare testimonial dell’aglio di Vessalico, trasformando la fiera in un evento che ha rafforzato l’unità e l’impegno civile e politico per la promozione del territorio».

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Liguria

Arma di Taggia (IM) | Exploit del ligure Fabio Fognini a Wimbledon: ha battuto in quattro set il norvegese Casper Ruud

Exploit di Fabio Fognini a Wimbledon. Il tennista ligure, numero 94 dell’Atp, ha battuto in quattro set il norvegese Casper Ruud, numero 8, con il punteggio di 6-4, 7-5, 6-7, 6-3 e si è qualificato per il terzo turno del torneo londinese.

“Grazie a tutti i tifosi che sono qui. È per partite così che amo e allo stesso tempo odio questo sport. Ero in controllo, ero 5-2/30-0 nel terzo, lui ha giocato tre o quattro colpi un po’ come viene viene. Sul 5-4 poi mi sono venuti tanti pensieri, lui ha cominciato a servire meglio. Ho perso il tie-break, ma mi sono detto: sono comunque avanti di un set. Penso di aver fatto un gran lavoro oggi”. Così Fabio Fognini nell’intervista a caldo dopo il primo successo in carriera su Casper Ruud, attuale numero 8 del mondo.

“Penso che questa sia la superficie che Casper ami di meno, ma batterlo rimane un bel regalo per me” ha aggiunto Fognini, che ha completato la sua 17ma vittoria contro un Top 10, la prima dal successo contro l’allora numero 10 Felix Auger-Aliassime al Roland Garros dell’anno scorso. 

Il campione di Arma di Taggia ha raggiunto il terzo turno per la settima volta, eguagliando così il suo miglior risultato ai Championships. È il 12esimo giocatore a passare due turni a Wimbledon dopo aver compiuto i 37 anni nell’era Open, il secondo italiano a riuscirci nella storia del tennis dopo Nicola Pietrangeli che ci riuscì a quasi 39 anni nel 1972. 

“Non si sa mai, questo sport è così, un po’ come in questa partita. Sono felice, mi godo ancora momenti così in tornei così importanti, anche se l’età cresce e il ranking peggiora – ha concluso -. Adoro ancora la competizione, cerco di divertirmi il più possibile. Magari la 14ma volta è quella buona per arrivare per la prima volta agli ottavi”.

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