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Cronaca

Foggia | Quartiere Ferrovia: Polizia locale circondata durante un sequestro di merce contraffatta

Questa sera la polizia locale di Foggia ha vissuto un’esperienza spiacevole. Mentre procedeva con il sequestro di materiale contraffatto in via Podgora, si è trovata circondata da una quindicina di extracomunitari.

La situazione nel quartiere ferrovia sta diventando sempre più difficile da gestire. Nel pomeriggio, intorno alle 17:00, due pattuglie della Polizia locale sono intervenute in via Podgora per effettuare i consueti controlli e sequestri di merci contraffatte in vendita, spesso esposte sul marciapiede. Dopo il primo sequestro, gli agenti si sono spostati in un altro punto dove avevano individuato ulteriori merci contraffatte.

Mentre si avvicinavano al luogo, gli agenti si sono visti circondati da un gruppo di individui di origine africana che tentavano di impedire loro di procedere con il sequestro. È stato necessario chiedere l’intervento della Polizia di Stato, che è giunta prontamente sul posto e ha disperso il gruppo di persone, fornendo assistenza ai colleghi della Polizia locale.

Cronaca

Trento | Nascita Incredibile in Autostrada: Neonata Viene al Mondo in una Piazzola di Sosta

Un’inaspettata nascita in autostrada ha segnato il pomeriggio di ieri, 3 agosto, sulla A22, tra Rovereto e Trento. Una bambina, chiamata Olimpia, è venuta al mondo nell’auto dei genitori, che si erano fermati in una piazzola di sosta a causa del parto imminente.

L’episodio ha avuto inizio alle 15:59, quando la sala operativa dell’autostrada ha ricevuto la segnalazione che una donna in procinto di partorire aveva rotto le acque al chilometro 153, nei pressi di Rovereto Nord, nel Comune di Volano. Immediatamente, la polizia stradale è intervenuta per gestire la situazione e ha disposto l’atterraggio di un elicottero per garantire un supporto medico tempestivo.

Nonostante la pronta mobilitazione dei soccorsi, la neonata è arrivata prima dell’arrivo dei medici. Alle 16:07, quando gli agenti della polizia stradale hanno raggiunto la scena, Olimpia era già nata. Il personale dell’ambulanza ha poi trasportato madre e figlia all’ospedale Santa Chiara di Trento, mentre il padre si è unito a loro in auto poco dopo.

L’elicottero, ormai non necessario, è ripartito senza aver avuto il tempo di intervenire. L’interruzione del traffico sull’autostrada è durata solo 21 minuti, dalle 16:07 alle 16:26, minimizzando i disagi per gli automobilisti.

Fortunatamente, sia la madre che la neonata stanno bene, e l’intervento tempestivo delle forze dell’ordine e dei soccorritori ha assicurato che il parto si svolgesse senza complicazioni.

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Cronaca

Valbrona (LC) | Tragico Incidente al Lago di Como: Uomo di 68 Anni Annegato

repertorio

Una giornata di relax al lago si è trasformata in tragedia per una famiglia di origine peruviana. Nella tarda mattinata di oggi, un uomo di 68 anni è morto dopo essere annegato nel ramo lecchese del Lago di Como, a Valbrona.

L’incidente è avvenuto mentre l’uomo si trovava su una spiaggetta in compagnia dei familiari. Deciso a rinfrescarsi, si è tuffato nelle acque del lago, ma non è riemerso. I suoi cari, accortisi subito della situazione, hanno tentato disperatamente di soccorrerlo senza successo.

Poco dopo, sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno avviato le operazioni di ricerca. Il corpo dell’uomo è stato ritrovato circa un quarto d’ora dopo il tuffo fatale. L’équipe sanitaria dell’elisoccorso, arrivata prontamente sul luogo, ha provato a rianimarlo e lo ha trasportato d’urgenza all’ospedale di Lecco.

Purtroppo, nonostante gli sforzi dei soccorritori, l’uomo è deceduto meno di un’ora dopo il suo arrivo in ospedale. L’intera comunità è scossa da questo tragico evento, che sottolinea i rischi legati alle attività acquatiche anche in ambienti apparentemente sicuri come i laghi.

Le autorità stanno indagando sulle cause precise del decesso e sulle eventuali condizioni che potrebbero aver contribuito all’incidente. Intanto, la famiglia dell’uomo e i presenti sul luogo sono rimasti profondamente colpiti da quanto accaduto.

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Campania

Napoli | L’amico di Geolier condannato per associazione mafiosa: 10 anni a Crescenzo Marino

Il Tribunale di Napoli ha condannato Crescenzo Marino, noto sui social come un popolare TikToker, a dieci anni di reclusione per associazione mafiosa. Marino, 27 anni, era già in custodia dopo essere stato arrestato nel luglio 2022 durante un’operazione contro un gruppo di camorra. Questo gruppo, che porta il suo cognome, è legato al noto clan camorristico delle Case Celesti, capeggiato dal padre di Crescenzo, Gennaro Marino, attualmente detenuto al 41 bis.

Crescenzo Marino è conosciuto non solo per la sua attività sui social, ma anche per la sua lunga amicizia con il rapper Geolier, nome d’arte di Emanuele Palumbo. Geolier, cresciuto con Marino nel quartiere di Scampia, ha sempre difeso pubblicamente il suo amico, sostenendo la sua innocenza. Questa difesa è stata ribadita anche in un video, in cui Geolier ha definito Marino “un fratello detenuto da innocente”.

Nonostante il sostegno di Geolier, i giudici del Tribunale di Napoli hanno basato la loro sentenza su prove e testimonianze fornite dalla Direzione Distrettuale Antimafia e da due collaboratori di giustizia. Le accuse mosse contro Marino sono risultate sufficientemente solide da portare alla sua condanna in primo grado.

Un elemento significativo del processo è stato il mancato intervento di Geolier come testimone di difesa. Il rapper, infatti, avrebbe dovuto testimoniare in favore di Marino, ma la sua deposizione è stata annullata. La sua testimonianza avrebbe potuto offrire un punto di vista diverso sul carattere e sulle azioni di Marino, ma alla fine non ha influito sul verdetto.

Il caso di Crescenzo Marino mette in luce le complesse dinamiche che si intrecciano tra vita criminale e notorietà sui social media. Marino, nonostante la sua popolarità come TikToker, non è riuscito a sfuggire all’ombra delle attività criminali del clan di cui fa parte la sua famiglia. La condanna a dieci anni rappresenta una caduta drammatica per un giovane che ha cercato di costruirsi una carriera digitale, ma che non è riuscito a disancorarsi dalle radici criminali del suo contesto familiare.

Questa sentenza sottolinea anche la determinazione delle autorità nel perseguire i membri delle organizzazioni mafiose, indipendentemente dalla loro popolarità o dalle difese pubbliche ricevute. Il caso Marino rimane un avvertimento su come le scelte del passato e le connessioni familiari possano influenzare il presente e il futuro, anche quando si cerca di costruire una nuova identità sui social media.

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