Cronaca

Strage di Altavilla | Ris setacciano la villetta dove vivono i complici di Barreca

Nel quartiere Sferracavallo, al numero civico 15 di via dell’Arancio, i carabinieri del Ris (Reparto investigazioni scientifiche) di Messina sono arrivati intorno a mezzogiorno. La procura ha avviato un’indagine completa e ha iniziato proprio dall’abitazione di Sabrina Fina e Massimo Carandente, i due “fratelli di Dio” accusati di aver compiuto atti di complicità nell’esorcismo e nella tragedia di Altavilla Milicia.

Nella dimora dove si sono verificati i tragici eventi hanno perso la vita la moglie del muratore, Antonella Salamone, e i loro figli Kevin ed Emmanuel. Il sostituto procuratore di Termini Imerese, Manfredi Lanza, osserva attentamente le operazioni mentre il reparto speciale dei carabinieri effettua una dettagliata ispezione dell’appartamento della coppia, che il 11 febbraio era tornata a casa da Altavilla.

La strada è bloccata con nastri bianchi e rossi. L’avvocato Marco Rocca, difensore della coppia, non è presente sul luogo, mentre il legale di Giovanni Barreca, Giancarlo Barracato, segue da vicino le operazioni. Barracato dichiara: “Barreca è una persona afflitta da psicosi e la sua affidabilità è discutibile. Dovremo attendere le prove per avere maggiori certezze.” Nel frattempo, i Ris continuano le ispezioni.

Barreca mostra segni evidenti di stress, con una chiara perdita di peso e una barba lunga. “Sta soffrendo molto e ha difficoltà a dormire”, afferma Barracato. “Non riesce a credere a quanto accaduto e cerca conforto nel pensare che la sua famiglia sia stata purificata e ora sia con Dio.” Aggiunge: “Speriamo che durante le indagini emergano elementi utili.”

Nel frattempo, Barreca chiede notizie sulla salute della figlia diciassettenne, il cui coinvolgimento nella vicenda diventa sempre più oscuro. “Vorrebbe vederla”, dichiara Barracato. “Ma al momento non è possibile.”

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