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Milano | Caso Pifferi, ecco perché oggi la difesa chiederà il rinvio.

L’udienza del processo contro Alessia Pifferi è prevista per domani, 4 marzo, ma l’avvocata Alessia Pontenani, anch’essa sotto inchiesta nell’ambito dell’indagine bis, ha annunciato l’intenzione di chiedere il rinvio. La difesa sostiene che la mole di documenti allegati alla perizia psichiatrica condotta dal dottor Elvezio Pirfo sia considerevole. Nella relazione, lo specialista ha valutato Pifferi come “capace di intendere e volere”, contrariamente a quanto emerso dai test e dalla documentazione delle psicologhe di San Vittore.

Secondo l’avvocata, i 60 gigabyte di documenti sono stati depositati lo scorso giovedì e la difesa ne ha avuto accesso venerdì. Per questo motivo, Pontenani ha dichiarato l’intenzione di richiedere una proroga poiché non sarebbe possibile analizzare tutto entro l’udienza di domani.

L’avvocata di Pifferi è apparsa nel programma televisivo Quarto Grado su Rete4 venerdì 1° marzo. Durante l’intervista, ha affermato che “Alessia Pifferi non è il male assoluto”, sostenendo che la donna è scoppiata in lacrime raccontando di non essere mai stata una madre cattiva e di non aver mai voluto fare del male alla figlia. Pontenani ha sottolineato che l’imputata “non ha ben compreso cosa significhi essere capace o incapace di intendere e volere”. Per domani, gli avvocati milanesi hanno proclamato uno sciopero in relazione al caso Pifferi.

Il fascicolo bis, voluto dal pm De Tommasi, vede coinvolte l’avvocata Alessia Pontenani e le psicologhe di San Vittore con accuse di falso e favoreggiamento. La Camera Penale ha espresso preoccupazione per l’ingerenza del pubblico ministero nell’esercizio del diritto di difesa nel processo, sottolineando che la richiesta di accertare l’imputabilità non dovrebbe essere considerata come un tentativo di eludere le responsabilità, ma come parte legittima del processo difensivo.

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